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CRA: il MIPAAF intervenga sulla grave situazione economica in cui versa l'Istituto a seguito dell'accorpamento con l'ex INRAN

Sono necessari interventi straordinari che consentano di superare questa situazione con efficacia senza compromettere lo stesso sistema CRA. Continua la discussione nelle commissioni Camera e Senato del progetto di riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIPAAF.

05/08/2013
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Come più volte denunciato da questo sindacato, le difficoltà finanziarie dell'ex-INRAN, oggi di fatto trasferite al CRA, divengono anche oggetto di attenzione da parte del Parlamento attraverso due interrogazioni (1 e 2) principalmente rivolte al Ministro De Girolamo, ma che in parte coinvolgono anche altri Ministri.

La vicenda si conferma quindi nella sua consistenza e gravità, nonché nella piena consapevolezza da parte delle istituzioni, a partire dal Ministro, che come comunicato dai vertici CRA nel corso di uno specifico e recente incontro, sembra aver fornito ampie rassicurazioni, manifestando la ferma intenzione di affrontare le criticità illustrate attraverso la costituzione, sin dal mese di settembre, di specifici tavoli tecnici nei quali si cercherà di individuare di volta in volta le soluzioni adeguate alle diverse problematiche esistenti.

Ovviamente non abbiamo motivo di dubitare delle dichiarazioni di un Ministro della Repubblica, tuttavia non ci appare che l'approccio tecnico sia adeguato, tantomeno se collegato alle singole emergenze che di volta in volta si possono manifestare.
Purtroppo, dal nostro punto di vista questa scelta, ancora una volta dilatoria da parte dei vertici politici MIPAAF, avrà il solo effetto di ampliare la zona grigia di questo processo di accorpamento, dove ampie sono le responsabilità dell'apparato burocratico di Via XX Settembre, evitando di affrontare con trasparenza e nettezza un problema noto da tempo e colpevolmente sottovalutato e ignorato.
Non è poi difficile immaginare che ora che con nuovi disegni di legge l'iniziativa parlamentare all'interno della stessa maggioranza di Governo sta cercando di modificare il modello organizzativo del MIPAAF, ci sia, da parte di alcuni, la volontà di chiudere questa partita senza clamori eccessivi.

Resta il fatto alla fine che, degli oltre 25 milioni di euro di debito oggi a carico del CRA, il MIPAAF non intende rispondere ne tanto meno accertarne le responsabilità. Del resto è sempre più ampia la consapevolezza che gli attuali mezzi ordinari di finanza pubblica non possono consentire di superare questa situazione con efficacia senza compromettere lo stesso sistema CRA.
Infatti, come dichiarato nella relazione del Servizio Ispettivo MEF già da un anno, le sofferenze gestionali ed in particolare i residui che avevano reso necessarie consistenti anticipazioni di cassa all'ex-INRAN, sono tali da “opprimere il bilancio” e in assenza di iniziative urgenti, appare evidente il rischio di compromettere il sistema rispetto ai suoi obblighi definiti per legge.

Per questo riteniamo che la sola prospettiva dei tavoli tecnici sia poco utile se non si riparte dalla puntuale analisi del Bilancio ex-INRAN già elaborata dal Servizio Ispettivo del MEF i cui contenuti sono ampiamente noti a tutti i vertici istituzionali responsabili.

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