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CREA: stabilizzazione, in concreto, nulla di nuovo. Altro rinvio per il superamento del precariato nell’Ente

Nella riunione del 18 luglio 2019, FLC CGIL ha imposto la questione del completamento della stabilizzazione e del reclutamento. L’Amministrazione rinvia le decisioni ad un approfondimento sulla compatibilità finanziaria della stabilizzazione

19/07/2019
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Il commissario straordinario e il direttore generale f.f. CREA hanno incontrato le Organizzazioni sindacali, giovedì 18 luglio 2019.

La riunione prevedeva un corposo ordine del giorno, nel quale era tuttavia assente il tema del reclutamento ed in particolare il completamento della stabilizzazione (art. 20 d.lgs. 75/2017). Per questa ragione, si è chiesto di discutere preliminarmente le questioni della stabilizzazione e del reclutamento.

Nel corso del confronto, è emerso un assestamento della situazione economico-finanziaria dell’Ente, conseguente alla riduzione pari a 5 milioni di euro dello stanziamento per la Stabilizzazione (anno 2018) previsto dall’art. 1, comma 673, legge 27 dicembre 2017 n. 205.

In concreto, la riduzione dell’assegnazione 2018 per la stabilizzazione produce un diverso quadro finanziario rispetto al Bilancio di previsione 2019, con un avanzo di amministrazione nettamente inferiore a quanto preventivato.

Si rende quindi necessario reperire fondi da risorse straordinarie o da una assegnazione speciale, allo scopo di garantire la piena attuazione del Piano di fabbisogno e il reclutamento delle figure professionali necessarie alla conduzione delle attività dell’Ente.

Il commissario straordinario ha assunto l’impegno di individuare una soluzione condivisa con il Ministro, entro la scadenza del proprio mandato (ottobre 2019).

La delegazione FLC CGIL ha chiesto la convocazione di un Tavolo specifico con il Ministro Centinaio, riservato al completamento della stabilizzazione e del reclutamento, considerata la rilevanza evidentemente politica e non puramente tecnica della riduzione dell’assegnazione dello stanziamento finanziario per l’anno 2018 (da 10 mln a 5 mln).

In concreto, si tratta di 22 unità di personale per il completamento dell’art. 20, comma 1, d.lgs. 75/2017 e di 33 unità per l’avvio della stabilizzazione in base all’art. 20, comma 2, d.lgs. 75/2017.

A queste unità di personale debbono essere aggiunti:

73 unità (art. 20, comma 2, d.lgs. 75/2017) c.d. seconda fase, in seguito all’individuazione del profilo di destinazione;

60 operatori tecnici (mediante reclutamento ordinario), corrispondenti alla figura dell’operaio agricolo. In questo caso, il numero complessivo è una stima. La questione del precariato storico degli operai agricoli risale alla mancata stabilizzazione mediante D.L. 101/2013 per queste figure professionali, essenziali per la conduzione dei terreni sperimentali, delle aziende agricole e zootecniche, dei laboratori, delle cantine sperimentali.

In sintesi, l’incontro non ha prodotto un avanzamento concreto rispetto allo stato della procedura di stabilizzazione (art., 20, comma 1 non-prioritari, d.lgs. 75/2017; art. 20, comma 2, d.lgs. 75/2017) né per le altre forme di reclutamento.

A questo proposito, la delegazione FLC CGIL ha ribadito che è comunque utilizzabile l’assegnazione finanziaria disposta dalla legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 nonché dal Bilancio di previsione CREA per l’anno 2019, anche solo per avviare il processo di completamento della stabilizzazione.

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