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ENEA: aperto il confronto sulla mappatura delle attività in telelavoro e lavoro agile. FLC CGIL e UIL RUA SCUOLA chiedono un diverso approccio

Di fronte alla nuova ondata emergenziale va garantito il distanziamento nelle attività e valorizzato il LAG.

22/12/2021
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In questi mesi vi è stata, profittando del rientro progressivo del LAG da attività straordinaria ad attività ordinaria, una pesante colpevolizzazione delle attività in remoto. Questo in contrasto con il nuovo paradigma del lavoro agile, fin qui “subìto” dalle strutture o inteso prevalentemente come strumento di benessere organizzativo e di flessibilità. Ma ormai, sulla base della lunga sperimentazione in pandemia, il lavoro in remoto va inteso come una modalità di lavoro vero e proprio e dunque da contrattualizzare in tutti i suoi aspetti. La novità è, quindi, che le attività dovranno essere da oggi considerate, suddivise e pianificate in giornate che richiedono una presenza e altre che non la richiedono necessariamente. All’ENEA si è aperto il confronto sulla mappatura delle attività non compatibili col telelavoro e il lavoro agile. Un interessante documento della FLC e della UIL RUA SCUOLA evidenzia come vada recepita la novità che le attività non vanno più considerate come un unicum, quindi suddivise tra loro con un sì o un no, ma comprendono esse stesse momenti in cui è essenziale la presenza e altri, garantendo la medesima efficienza, possibili con modalità da remoto.

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La FLC CGIL e la UIL RUA chiedono un diverso approccio nel confronto sulla mappatura delle attività per il telelavoro e il lavoro agile

La novità che la mappatura delle “attività non TLV” venga evidenziata come materia di confronto con le OO.SS. segnala il cambiamento di approccio allo strumento LAG, che va divenendo a tutti gli effetti argomento di natura contrattuale nell’ambito dei prossimi rinnovi 2019-2021, ma anche nel confronto in relazione alle prossime linee guida.

Con la pandemia l’istituto del LAG ha operato in modalità straordinaria e questo gli ha permesso di affermarsi pienamente come effettiva modalità di lavoro, e non più inteso come strumento prevalentemente finalizzato al benessere organizzativo. In questo senso il LAG è stato considerato all’interno dell’ente quasi un ostacolo alla “produttività” da parte di molte strutture, ancorate a mere logiche di controllo, che sostanzialmente hanno “subìto” il lavoro da remoto, senza farlo, invece, divenire come proprio nella programmazione delle attività. L’apice di questo atteggiamento non positivo si è avuto nel momento in cui si è arrivati da più parti a colpevolizzare il LAG come causa del deficit del bilancio ENEA 2020; un bilancio, invece, che è sostenuto da un COS inferiore, come nessun altro EPR, alle spese per il personale e su cui non si è mai registrata una iniziativa incisiva da parte dell’ente verso la vigilanza istituzionale, specialmente durante la pandemia, in cui ogni genere di attività invece ha potuto fruire di “ristori” per l’oggettivo rallentamento delle attività.

Adesso il LAG si è affermato come strumento lavorativo non laterale e non sminuente delle attività, ma come modalità che può essere efficiente quanto quello in presenza. In questo senso, quindi, anche quando si parla di mappatura si dovrebbe intendere che le attività andrebbero da oggi considerate, suddivise e pianificate in giornate che richiedono una presenza per il loro svolgimento e in quelle che non richiedono necessariamente una presenza.

Pertanto in modo prioritario la mappatura dovrebbe percepire questa novità. Quindi la mappatura deve chiarire ed evidenziare che le attività sperimentali, come quelle gestionali, non hanno di per sé una unicità di modalità operativa, ma sono da rapportare al fatto che determinati segmenti di attività sono possibili nei giorni di   rientro (TLV) oppure sufficienti negli attuali 14 giorni in presenza mensili (LAG).

Pertanto nella definizione della mappatura delle attività occorre prioritariamente sottolineare:

  1. Per il telelavoro: vanno considerate non TLV solo quelle attività che richiedono una presenza superiore a 3 giorni la settimana, oltre i due già previsti.
  2. Per il lavoro agile: occorre considerare come non applicabile il LAG solo quelle attività che richiedono, motivatamente e in modo unitario nell’ente, una presenza superiore a 15 giorni.
  3. Molte attività sono in realtà, nella dislocazione geografica dei centri ENEA, attualmente condivise tra più centri nelle relazioni di laboratorio o di divisione o di gruppi di lavoro. Un aspetto destinato a crescere se vi fosse maggiore attenzione alla interdisciplinarità.

Alla luce di quanto sostenuto sia per il telelavoro che per il LAG, per il principio della coesistenza e la segmentazione fra due modalità di lavoro ugualmente legittime e efficienti, va considerato:

  1. Le attività di ricerca legate a incontri e riunioni frequenti possono considerarsi generalmente ammissibili in LAG e TLV, salvo eccezioni o eventi particolari coperti da rientri o dai giorni in presenza, come evidenziato dal fatto che ormai gran parte di questo tipo di attività avviene da remoto, pensiamo alle riunioni dei vertici aziendali o di enti, gruppi interministeriali, summit internazionali;
  2. Gruppi di lavoro e coordinamento appaiono generalmente compatibili con i due istituti da remoto e nei casi necessari da prevedere con la modalità di rientro o nei giorni presenza;
  3. Questo vale anche per le attività RUP o di gestione contratti;
  4. Le attività amministrative, contabili, di predisposizione di documenti, rendicontazione, rassegne stampa, ecc., sono del tutto compatibili con il TLV e il LAG essendo attività di elaborazione informatica che prevedono appunto anche fasi di raccordo nei giorni in presenza delle attività svolte da remoto.

Inoltre si evidenzia come la nuova situazione di emergenza richiede degli strumenti più idonei e diversi dalla ipotizzata fase di rientro progressivo. In particolare si evidenzia come in una fase di diffusione del contagio con le nuove varianti e con la predisposizione di nuove misure restrittive nel paese sia importante prevedere in ENEA iniziative di prudenza aggiuntive alle attuali. In particolare si propone:

  1. Prevedere già dal mese di gennaio fino a marzo un incremento dei giorni mensili in LAG a 8 giorni;
  2. Garantire la massima attenzione al distanziamento. Pertanto alle lavoratrici e ai lavoratori che condividono una stanza sia data la possibilità, fino al 31 marzo, di alternanza fruendo del 50% in LAG come possibile anche dalle note della F.P.
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