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Il sit-in del 7 giugno e l’incontro con il Miur

Continua la protesta negli Enti di ricerca… verso il 12 giugno 2010.

09/06/2010
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Mentre continua la protesta negli enti pubblici di ricerca, con 3 istituti occupati (ISAE, ISPESL, INSEAN), lunedì 7 giugno si è tenuto il sit-in di protesta indetto da Cgil CISL e UIL di categoria per protestare contro la manovra varata dal governo che uccide la ricerca pubblica.

La protesta sotto il MIUR era mirata a coinvolgere il ministero che, pur non essendo vigilante per gli enti soppressi, è sempre responsabile del Programma Nazionale della Ricerca, ma che è stato sin qui assente sui temi della manovra. Emblematico il silenzio sin qui registrato da parte della Ministra Gelmini.

Durante la protesta una delegazione di lavoratori guidata da FLC Cgil FIR Cisl e UIL Paurafam, è stata ricevuta dal Vice Capo di gabinetto; dott. Finora, e dal Direttore Generale della Ricerca (Agostini). Nel corso dell’incontro le OO.SS. hanno rappresentato le ragioni della mobilitazione connessa alla soppressione degli enti e a tutti gli altri interventi che colpiscono la ricerca, che appaiono inutili e dannosi. Il risparmio atteso dalla soppressione è risibile, in compenso si ottiene la perdita di competenze, funzioni, professionalità, autonomia e terzietà della ricerca; a rischio i numerosi contratti precari esistenti e prossimi alla scadenza, nonché i finanziamenti sui progetti di ricerca per gli enti soppressi; si compromette la specificità del contratto ricerca con la mobilità forzata in altri ministeri. A questi provvedimenti si aggiungono i tagli alle risorse, il blocco del turn over, la riduzione del 50% dei fondi per i contratti flessibili. In un Paese in cui la ricerca è già svantaggiata, una manovra di questo tipo appare incomprensibile e scarica i costi più drammatici sui numerosi precari che operano negli enti.

La FLC Cgil, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, ha chiesto al MIUR l’eliminazione dei provvedimenti sugli enti ed il rinvio ad altra sede per un disegno di legge di razionalizzazione del sistema ricerca, l’eliminazione del blocco del turn-over e il ripristino del solo vincolo di spesa per le assunzioni (fino all’80% delle entrate) come prevedeva la Finanziaria Prodi, l’eliminazione del taglio del 50% dei fondi per i contratti precari.

La delegazione sindacale ha rappresentato il forte disagio che stanno vivendo i lavoratori del settore, in stato di agitazione da oltre due settimane e con tre enti in occupazione; ha chiesto al MIUR di essere parte in causa e di intervenire sui contenuti della manovra, in sede di discussione parlamentare sul decreto.

I rappresentanti del ministero hanno condiviso le preoccupazioni dei sindacati ed hanno manifestato la loro impotenza per le modalità con cui è stato emanato il decreto, il cui unico vero regista è il ministero dell’economia. In questa difficile situazione il MIUR è riuscito ad ottenere l’eliminazione della soppressione degli enti da lui vigilati, che in una prima versione vi erano compresi.

I rappresentanti hanno tuttavia assicurato l’interessamento da parte del ministero alle questioni poste e hanno avanzato la richiesta di contributi specifici, per predisporre gli interventi correttivi in sede parlamentare nella fase di conversione in legge del decreto.

Al riguardo le organizzazioni sindacali hanno assicurato la loro disponibilità e che provvederemo ad inviare quanto prima le loro proposte.

L’incontro con il MIUR, seppure di natura tecnica, è stato il frutto della forte mobilitazione che in questi giorni stanno attuando le lavoratrici e i lavoratori della ricerca e si tratta di un primo importante momento di confronto con MIUR. In questo contesto la FLC Cgil valuta positivamente l’interlocuzione avviata, perché si stanno aprendo spazi di attenzione alle problematiche poste. Occorre quindi utilizzare tutti i luoghi, istituzionali e non, di discussione, per fare una grande operazione di rilancio delle politiche del settore, a difesa degli enti pubblici di ricerca.

Per queste ragioni la mobilitazione deve continuare, anzi intensificarsi anche agli altri enti, ed intrecciarsi con il dibattito parlamentare sulla manovra.

Per questo continuano le occupazioni, mentre la prossima tappa è la grande manifestazione nazionale del 12 giugno a Roma, indetta dalla CGIL, nella quale significativa dovrà essere la presenza delle lavoratrici e dei lavoratori della ricerca.

Roma, 9 giugno 2010

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