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ISFOL: il ministro Fornero offende i lavoratori

La risposta del Segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo.

19/12/2012
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Con l'ennesima esternazione il ministro "vigilante" se la prende con chi lavora nell'Ente e omette le sue numerose e colpevoli responsabilità. Pubblichiamo di seguito la lettera che Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL, ha indirizzato in risposta al ministro.

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Roma, 17 dicembre 2012
Prot. n. 518 DP/fs-stm

Al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali
Prof.ssa Elsa Fornero

Egregio Ministro,
destano sconcerto le dichiarazioni da Lei rilasciate sull’ISFOL e i suoi lavoratori, nel corso dell’incontro organizzato da Ingenere.it, soprattutto se si considera che il Suo Ministero non ha saputo offrire alcuna risposta alle pressanti questioni che ripetutamente le lavoratrici e i lavoratori dell’ISFOL e le loro Rappresentanze Le hanno segnalato.

Desideriamo ricordarLe, infatti, che nei 13 mesi del Suo mandato, Lei ha sempre rifiutato l’incontro con le Organizzazioni Sindacali nonostante le reiterate richieste, che il Suo intervento sull’Ente si è limitato alla nomina di un Commissario straordinario, peraltro anche Segretario Generale del Suo Ministero (dunque nella doppia funzione di vigilante e vigilato) che, in un anno, non ha affrontato nessuna delle molte questioni e dei numerosi compiti che pure Le sarebbero spettati. Ci permettiamo di aggiungere che fra questi c’era anche la predisposizione del Piano triennale di attività, la definizione di un nuovo statuto (cosa che non è stata fatta anche a fronte di una proposta elaborata dalla FLC CGIL) e, più in generale, la guida di un Ente pubblico di ricerca che avrebbe saputo e potuto contribuire alle iniziative
assunte dal Suo Ministero se solo gliene fosse stata data la possibilità. Siamo d’accordo con Lei, Ministro, il problema infatti c’è. E’ il problema che nasce dalla totale indifferenza della Sua Amministrazione a favorire il dispiegarsi delle enormi potenzialità professionali presenti nell’Istituto, professionalità fatte di donne e uomini che, se non ne fosse a conoscenza, sono state tutte assunte con concorso pubblico come previsto dalla legge.

E’ possibile che se Ella ed il Commissario da Lei nominato aveste evitato di eludere ogni confronto con i lavoratori e con le Organizzazioni che li rappresentano, probabilmente oggi avreste maggiore completezza d’informazione di quanto l’ISFOL può fare, di quante risorse vi siano presenti, di quanta utilità può esserci nell’attività di chi ha deciso di lavorare per la conoscenza.
La situazione si può cambiare, come dice Lei. Basta evitare di esprimere frettolosi e mortificanti giudizi, e operare, come dovrebbe essere nel Suo mandato, per il buon funzionamento e la valorizzazione di una Istituzione pubblica provando a credere nel Valore da essa rappresentato.

Domenico Pantaleo
Segretario generale FLC CGIL

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