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ISPESL, la nostra posizione sulla soppressione dell'ente prevista dalla manovra economica

Il documento a firma di Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL sul provvedimento contenuto nel Decreto Legge 78/10.

21/06/2010
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La recente manovra economica (DL 78/10) prevede, tra i vari provvedimenti, la soppressione dell'ISPESL. Il Segretario generale della FLC CGIL ha inviato alle amministrazioni competenti il seguente documento, nel quale sono riportate le nostre valutazioni sulla scelta del Governo.

Roma, 21 giugno 2010
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La posizione della FLC CGIL sulla soppressione dell’ISPESL prevista dal DL 78/10

La FLC CGIL nel ribadire la sua contrarietà alla soppressione dell’ISPESL ritiene paradossale che sui lavoratori di questo ente, che con autorevolezza e competenza hanno garantito la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita, ricadono le conseguenze di scelte irresponsabili. Questo Governo invece di analizzare e rimuovere le cause che hanno determinato il mancato raggiungimento della missione dell’ente, superando ad esempio il commissariamento che si protraeva da oltre due anni, preferisce oggi eliminare l’ente dichiarandolo, strumentalmente, inutile e costoso senza invece intervenire per rimuovere quelle modalità di gestione che hanno profondamente contribuito a portare l’ente nelle attuali condizioni di difficoltà. Occorre un profondo cambiamento nel governo dell’Ente.

La FLC CGIL nel ribadire l’utilità e l’importanza dell’ISPESL per l’intera collettività chiede al Governo e alle forze politiche di cogliere l’occasione che il D.L. 78/10 offre, per fare una grande operazione di rilancio dell’Ente attraverso un progetto che rafforzi le sue funzioni e la sua missione anche al fine di costruire veramente quel “POLO DELLA SICUREZZA” voluto da tutti. In merito a quest’ultimo punto riteniamo che la proposta di CISL ed UIL, comunicata nell’incontro di ieri al Ministero della Salute, della creazione di una AGENZIA NAZIONALE per la Sicurezza, se da una parte può risolvere e garantire l’autonomia e la collocazione dell’ISPESL nel comparto ricerca pone forti dubbi per il salvataggio complessivo dell’ente e delle sue funzioni. Come è noto le agenzie sono enti strumentali e nella definizione della missione può essere deciso di assorbire in tutto o in parte il personale, pertanto il rischio maggiore che intravediamo è proprio quello della frantumazione e della privatizzazione di alcune attività. A rischio sono sicuramente tutte le attività svolte nel territorio e i relativi lavoratori.

La FLC CGIL ritiene fondamentale garantire tutte le funzioni esercitate dall’ente in una logica di maggiore integrazione ed autonomia, salvaguardando tutta l’occupazione, pertanto la soluzione migliore a nostro avviso è, e rimane indubbiamente il salvataggio dell’ISPESL modificando i ministeri vigilanti e portando avanti quanto era previsto nel DDL 1167.

Se il Governo ritiene invece di proseguire nella strada indicata dal D.L. 78/10, questa O.S. pur non condividendo né il merito tanto meno il metodo del passaggio all’INAIL, ritiene l’intervento sull’ISPESL sostenibile, soltanto se questo sarà in grado di salvaguardare la missione dell’ente, la specificità della ricerca, tutte le attuali competenze comprese quelle di certificazione e verifiche svolte nel territorio e se saranno salvaguardate tutte le prerogative del personale. In particolare dovrà trovare risposta il grave problema della precarietà, che si è accumulata in questi anni a causa di una inefficace gestione delle risorse umane e del turn-over, garantendo il rinnovo dei contratti in essere.

Nel riservarci di esprimere un parere definitivo soltanto nel momento in cui ci sarà chiaro il progetto complessivo e fattibile, la FLC CGIL ritiene che per una migliore difesa del personale e delle attuali competenze sia importante in questo momento mantenere lo stato di agitazione, ma nello stesso tempo è fondamentale che le forme di lotta non diventino controproducenti per la mobilitazione in atto, per cui occorre far ripartire quelle attività di verifica e di certificazione che sono considerate servizi essenziali, che potrebbero causare dei problemi di salute e sicurezza ai lavoratori, o che rischiano di accelerare quei processi di trasferimento ai soggetti privati di dette attività, come previsto dall’art. 71 del T.U. 81/08.

Riteniamo pertanto che debba essere riconvocato rapidamente il tavolo politico tra Ministero del lavoro, Ministero vigilante, Inail e sindacato per verificare se le richieste avanzate nell’ultimo incontro dalle organizzazioni sindacali possano essere concretizzate, in quali tempi e con quali modalità.

Allo stesso tempo e necessario ed urgente che l’INAIL faccia maggiore chiarezza sulle responsabilità nella gestione ordinaria quotidiana dell’ente e nel rapporto con le organizzazioni sindacali.

Roma, 18 giugno 2010

Domenico Pantaleo
Segretario Generale FLC CGIL

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