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L’INVALSI dice no all’agenzia nazionale di valutazione e alla fusione con l’ANVUR

Mozione approvata all'unanimità dall’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto indetta da FLC CGIL,CISL FSUR e Federazione UIL Scuola RUA

15/02/2019
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L’assemblea generale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INVALSI, molto partecipata, del 13 febbraio, indetta da FLC CGIL CISL FSUR Federazione UIL Scuola RUA per discutere delle problematiche aperte in questa fase, come le stabilizzazioni da completare, il salario accessorio da definire e i possibili nuovi assetti che riguarderebbero l’Ente di cui si apprende al momento solo da notizie di stampa, ritiene che:

  • Sul futuro dell’INVALSI l’assemblea esprime forte preoccupazione per una possibile fusione con l’Anvur per procedere alla costruzione di un’agenzia nazionale della valutazione. Si tratterebbe di uno scenario inaccettabile che stravolgerebbe definitivamente la natura di Ente di Ricerca e la terzietà dell’INVALSI, punti di forza per un Ente che si occupa anche di valutazione. Come punto di forza rappresenta l’attuale PTA che definisce una dotazione organica che contempla una ulteriore crescita del numero di addetti. In nessun caso i lavoratori accetteranno una riduzione delle prospettive assunzionali e di sviluppo professionale e quindi danno mandato alla Organizzazioni Sindacali di promuovere tutte le azioni necessarie ad evitare questo scenario. L’INVALSI deve mantenere lo status di ente di ricerca dotato di autonomia e terzietà funzionali alla mission istituzionale, da cui discende l’inserimento nel comparto Istruzione e Ricerca e le garanzie di specificità delle attività, delle professionalità e delle retribuzioni di tutto il personale.
  • Le stabilizzazioni, anche alla luce delle problematiche emerse sul salario accessorio, rispetto al quale esiste un contenzioso con il collegio dei revisori circa la correttezza della sua costituzione, devono essere completate nel rispetto delle disposizioni normative entro il 2019 e secondo quanto previsto nell’atto ricognitivo predisposto dall’Ente. Non ci sono ragioni per un rinvio, le difficoltà amministrative che si sono frapposte, come la mancata approvazione del bilancio di previsione del 2019 e la controversia sulla costituzione del salario accessorio, sono certamente superabili. Anche perché le stabilizzazioni attuate in base alla legge Madia permettono, come da decreto semplificazioni, di incrementare il salario accessorio dell’Ente. La stabilizzazione dovrà riguardare sia il precariato storico (comma 1 e comma 2) che il personale precario a carico dei Fondi PON. Nel frattempo va garantito il rinnovo o la proroga di tuti i contratti a TD in scadenza.
  • Sul salario accessorio si ritiene che le problematiche sollevate dal collegio dei Revisori dei Conti, che sulla materia si è opposto a più riprese ad un orientamento positivo dell’Ente (che ha adottato gli atti necessari per assicurare la crescita dimensionale del fondo del salario accessorio e la salvaguardia delle retribuzioni di tutto il personale), siano superabili attraverso l’interlocuzione efficace con gli organi di controllo e la necessaria pressione/informazione nei confronti del MIUR e della politica perché il problema sia risolto alla radice. In ogni caso non si accetterà nessuna decurtazione o remissione di voci di salario a carico del personale.

Alla luce delle suddette considerazioni e alla necessità di essere incisivi nella discussione in atto, a partire dal problema prioritario del futuro dell’INVALSI, l’assemblea rinnova la richiesta di incontro al MIUR già avanzata dai sindacati e stabilisce che, in assenza di riscontro positivo, dà mandato alle organizzazione sindacali di organizzare un sit-in davanti al MIUR per l’ultima settimana del mese di febbraio.

L’assemblea diffida l’amministrazione dal recuperare emolumenti accessori erogati al personale.

L’assemblea impegna l’amministrazione a procedere con immediatezza al completamento delle procedure di stabilizzazione per il personale interessato (in questo contesto l’approvazione del Bilancio di previsione 2019 rappresenta un deciso passo avanti, che non può non essere evidenziato, per andare nella direzione della stabilizzazione da subito del personale precario).

L’assemblea dà mandato alle Organizzazioni Sindacali di indire lo stato di agitazione e promuovere tutte le azioni atte ad aprire l’indispensabile interlocuzione con il MIUR.

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