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Ricerca, INAPP: una rettifica dovuta, ma si possono stabilizzare tutti i precari nel 2019

Nota di precisazione della FLC CGIL, alla nota del Direttore Generale sul nostro comunicato del 15 febbraio scorso

19/02/2019
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La nota del Direttore Generale dell’INAPP, in risposta al nostro comunicato del 15 febbraio scorso dal titolo “INAPP: non ci sono più scuse, stabilizzare tutti i precari nel 2019!" ci impone una rettifica dovuta. Evidentemente la versione del Piano triennale dell’organismo intermedio aggiornata a gennaio 2019 che ci era stata consegnata non è quella finale. Ne prendiamo atto, chiediamo scusa per l’errore e confermiamo la rettifica, anche a seguito dei chiarimenti forniti dall’Inapp alle nostre domande, semplicemente finalizzate ad avere chiarezza sui diversi aspetti collegati alle procedure di stabilizzazione.

Nella versione in nostro possesso del Piano 2018-2020, le spese sono contabilizzate come abbiamo riportato nel comunicato, e questo ci ha tratto in inganno, rafforzando le nostre convinzioni che ci fosse la possibilità di addivenire subito ad una conclusione positiva della vicenda relativa alla stabilizzazione di tutto il personale precario già nell’anno 2019, alla luce di un orientamento condivisibile dell’Amministrazione, che è l’obiettivo ultimo delle nostre azioni da sempre sulle stabilizzazioni, come dichiarato più volte nei comunicati e al tavolo di trattativa. 

Prendiamo atto che non è così e che gli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori stabilizzati nel 2018 sono stati coperti con le risorse istituzionali dedicate.

Tuttavia la vicenda ci permette di tornare sull’argomento.

Aggiungiamo solo che l’intento del comunicato era quello di spingere per la soluzione auspicata e non aveva nessuna intenzione di censurare il comportamento dell’Amministrazione, tanto meno quella di dire “falsità” a basso costo per trarne vantaggio: sarebbe stato troppo semplice smascherarci e il DG ha avuto gioco facile nella smentita.

Ci permettiamo di osservare che il comunicato FLC CGIL poneva l’accento soprattutto sui 6 milioni di euro disponibili per 2019 e che queste risorse possono produrre effetti sulle stabilizzazioni così come dimostrano le buone pratiche di altri Enti. Opportunità consentita anche, come più volte ribadito, dalla normativa speciale di miglior favore per gli EPR prevista dal D.lgs 218/2016 in regime di assunzioni, ma anche in termini di maggiore “ossigeno” per l’Amministrazione.

In questo senso stiamo cercando di spingere nei confronti del Ministero, e la stessa cosa potrebbe fare l’INAPP, per sostenere e favorire tale soluzione, perché lo stesso possa aiutare l’Amministrazione con atti ministeriali a questo finalizzati (come accaduto per le buone pratiche sopra richiamate). Abbiamo più volte sostenuto che le risorse europee potrebbero consentire di raggiungere più celermente l’obiettivo della stabilizzazione di tutti i precari. Del resto, non ci è chiaro perché un lavoratore “anziano” a tempo indeterminato può essere caricato all’80% sul FSE e il collega stabilizzato nel 2018 non possa esserlo.

Ci piacerebbe su questo riaprire un confronto con i vertici dell’istituto e crediamo ci sia ancora tempo per dimostrare coi fatti la volontà di stabilizzare tutti a luglio 2019. Per questo formalizzeremo una nuova richiesta di incontro.