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Raccomandazione della Commissione Europea sulla proprietà intellettuale

Emanata dalla Commissione Europea una Raccomandazione sul diritto di proprietà intellettuale in particolare nelle attività di disseminazione e trasferimento della conoscenza. La FLC auspica un impegno condiviso da parte del Ministro e delle istituzioni di ricerca per regolare questo importante ambito.

16/05/2008
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La Commissione Europea ha prodotto una serie di principi guida comuni per aiutare gli stati membri a tutelare in modo il più omogeneo possibile i diritti di proprietà intellettuale dei ricercatori e nel contempo ad operare per la diffusione delle conoscenze ritenendo che questa costituisca oggi una assoluta priorità.
I ricercatori europei pubblicano quanto i loro colleghi americani, ma rispetto a loro sono molto in ritardo per quanto riguarda il numero di invenzioni, brevetti, contratti di licenza e spin-off.
La Raccomandazione, prodotta nel mese di aprile 2008, parte dalla necessità di rilanciare gli obiettivi di Lisbona relativi alla costruzione di una società della conoscenza fondamentale sia per lo sviluppo economico sia per quello sociale dell’Europa.
Occorre che le istituzioni pubbliche, deputate a far crescere la conoscenza, operino anche per la sua disseminazione in tutta la società, garantendo nel contempo il pieno rispetto della proprietà intellettuale. Occorre anche che ciò avvenga con modalità sempre più omogenee a livello europeo per non determinare ostacoli alla mobilità oggi sempre più auspicata e comunque naturale nel mondo della ricerca.

Riteniamo che il contenuto della Raccomandazione sia di notevole importanza per il nostro Paese e che sia necessario un impegno deciso e rapido al riguardo da parte del nuovo Ministro dell’Università e della Ricerca, ma anche da parte di tutte le amministrazioni delle università e degli enti pubblici di ricerca.

I punti della Raccomandazione che ci appaiono più rilevanti sono:

  • Occorre che tutte le istituzioni pubbliche di ricerca considerino loro missione strategica la disseminazione delle conoscenze ed è necessario che siano a ciò destinati specifici fondi.

  • Occorrono regole chiare per la tutela della proprietà intellettuale, coerenti con la Carta europea del ricercatore, tali da ancorare anche la carriera ai risultati scientifici raggiunti. Contemporaneamente i risultati scientifici raggiunti devono essere di “pubblico dominio” come condizione necessaria per la diffusione del sapere.

  • Occorre una stretta cooperazione tra gli stati membri sui temi in questione ed occorre che ogni linea guida a livello paese sia definita dopo un’ampia consultazione con i ricercatori.

  • L’incentivazione al trasferimento deve essere garantita attraverso consistenti risorse.

Anche in questo caso, come fece con la Carta Europea dei ricercatori, la Commissione Europea monitorerà l’evoluzione dentro i singoli paesi ed a questi chiede di segnalare periodicamente la rispettiva situazione.
Ci auguriamo che non restino solo parole e come sindacato della conoscenza ci impegniamo a compiere monitoraggi per segnalare anche all’Europa gli eventuali problemi che potessero nascere.

Roma, 16 maggio 2008