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Ancora una sentenza che conferma il diritto alla retribuzione dei precari in congedo per dottorato di ricerca

Lo stabilisce il Giudice di Ancona con una sentenza del 16 ottobre 2013. La FLC chiede al Ministero di correggere la circolare 15/11.

24/01/2014
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Il giudice del lavoro di Ancona con la sentenza del 16 ottobre 2013, alla luce della equiparazione tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato sancita dal CCNL comparto Scuola e dell'art. 6 del Dlgs 368/01, ha stabilito che la ratio della norma sull’aspettativa retribuita per dottorato di ricerca è chiaramente quella di costituire un diritto per i dipendenti della pubblica amministrazione senza distinzione sulla tipologia del rapporto di lavoro e quindi spetta anche al personale a tempo determinato.

Nella sentenza il Giudice richiama con forza il principio di "non discriminazione" derivante dalla normativa comunitaria: "in ogni caso, non può essere interpretato nel senso indicato dalla parte convenuta (così come si deve ritenere abrogata ogni previgente norma che contempli differenze di trattamento [economico] tra personale stabile e precario), nella vigenza dell'art.6 D.L.vo 368/01, norma (invocata dal ricorrente) che nell'imporre un criterio di "non discriminazione" non pare poter tollerare la permanenza di eccezioni, stante anche la sua esplicita derivazione comunitaria (v. punto 1 della "clausola 4" dell'Accordo Quadro attuato con la Direttiva 1999/70, da ritenersi direttamente applicabile ») ed il suoi contenuto di diretta espressione di principi costituzionali (art.3, 36 e 97 Costituzione)."

Il Giudice ha anche condannato l'Amministrazione al pagamento delle spese processuali.

Questa sentenza conferma che l’applicazione del congedo straordinario per dottorato di ricerca, di cui all'art. 52 comma 57 della Legge 448/01 va applicata anche al personale a tempo determinato e che l'interpretazione restrittiva contenuta nella circolare 15/11 (peraltro dubitativa) è errata ed illegittima, come avevamo già segnalato.

Pertanto, alla luce di questa sentenza e di altre precedenti, abbiamo nuovamente sollecitato il MIUR a rettificare la circolare e a garantire parità di diritti a tutto il personale della scuola come sancito nel Contratto nazionale.