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Assenze per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici: il punto della situazione

Facciamo il punto sulla complessa vicenda dopo l’importante chiarimento emanato dalla Direzione Scolastica regionale del Veneto.

19/02/2015
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Sulla questione delle assenze per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici è intervenuta, come noto, prima una recente legge (comma 5-ter dell’art. 55-septies del Dlgs 165/01 introdotto dall'art. 16, comma 9, legge 111 del 2011) e successivamente il Dipartimento della funzione Pubblica con la circolare 2 del 17 febbraio 2014.

La FLC ha subito contestato tale circolare ritenendola lesiva dei diritti dei lavoratori e lesiva del diritto alla tutela della salute ed ha subito chiesto al ministero della Funzione Pubblica di ritirarla e al MIUR di chiarire che comunque non si applicava né al comparto della scuola, né agli altri comparti pubblici della conoscenza.

Il MIUR, a sua volta, ha emanato la nota 5181/14 diretta al personale alle sue dipendenze  (dipendenti del MIUR e dipendenti degli uffici periferici) per fornire indicazioni su come applicare la suddetta circolare della Funzione Pubblica. Subito dopo, su forte pressione della stessa FLC, lo stesso MIUR ha anche chiarito che tali indicazioni non riguardavano il personale della scuola

In assenza di una presa di posizione specifica da parte del MIUR per il personale della scuola, a fine maggio la FLC ha impugnato la circolare 2/14 al TAR del Lazio (siamo in attesa del suo esame da parte dei giudici).
Successivamente (a metà settembre 2014) il Dipartimento della Funzione Pubblica trasmette all’Aran un atto d’indirizzo in base al quale convocare i sindacati confederali di tutto il pubblico impiego al fine di pervenire ad un accordo quadro valido per tutti i comparti pubblici su tutta la materia. Lo scopo dell’iniziativa presa dalla Funzione Pubblica è evidente: definire in modo pattizio una norma comune in tutto il pubblico impiego sulla complessa materia delle assenze (permessi retribuiti, permessi orario, gravi patologie, congedi orario per maternità, diritto allo studio anche al personale precario), superare l’empasse in cui si è ora su questa delicata materia a causa di improvvidi interventi unilaterali (legge prima e circolare della stessa Funzione Pubblica poi) e superare il numeroso contenzioso che nel frattempo si è generato, visto che sono in ballo diritti fondamentali quale quello alla prevenzione della salute.
Tale trattativa è tutt’ora in corso e procede (anche se molto a rilento).

Dall’atto d’indirizzo, intanto, si evince un punto importante viene affermato da parte dello stesso Dipartimento della Funzione Pubblica: i permessi retribuiti che la legge ha previsto per l’effettuazione di visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici dovranno essere “computati (nell’accordo quadro da stipulare) nel limite massimo di comporto della malattia”. Dunque, a parere dello stesso ministero della Funzione Pubblica, è evidente che si tratta comunque di permessi dovuti, che gli stessi non possono rientrare nei limiti quantitativi dei permessi previsti dai singoli contratti di comparto per “motivi personali” (3 soli giorni l’anno per gli Ata e 3 + 6 di ferie per i docenti nella scuola, art. 15 c. 2 del CCNL/07), né nei limiti dei permessi brevi (art. 16 del CCNL/07) perché si tratta di “permessi aggiuntivi” a cui si ha comunque diritto (“permesso giustificato” come afferma la stessa legge) e rientranti nel limite di comporto massimo della malattia.
È la tesi che sin da subito la FLC ha sostenuto.

Ora prendiamo atto, con soddisfazione, che anche la Direzione Scolastica Regionale del Veneto afferma con una nota che, in attesa degli sviluppi della trattativa all’Aran, la circolare 2/14 della Funzione Pubblica non si applica alla scuola e che le assenze del personale continuano ad essere regolate dal CCNL.

La FLC auspica che analogo chiarimento, sollecitato da tutti i sindacati, venga quanto prima emanato anche dal MIUR per tutto il personale della scuola al fine di uniformare i comportamento su tutto il territorio nazionale.

Infine, auspichiamo una rapida e positiva conclusione della trattativa all’Aran sull’intera materia.