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Posizioni economiche ATA: MEF e FP vogliono cambiare il sistema delle regole

Per la FLC CGIL un atto gravissimo e irresponsabile. Daremo battaglia su tutti i fronti.

17/09/2013
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Informativa MIUR

Siamo stati convocati stamane, 17 settembre, per l’informativa del MIUR riguardante le controdeduzioni di MEF e FP sul pagamento delle posizioni economiche del personale ATA.

Nonostante le precisazioni del MIUR, i due Ministeri di spesa hanno confermato la loro rigida posizione, contraria al pagamento delle posizioni economiche, ancorché pregresse:

  • sia per quanto riguarda gli assistenti amministrativi che hanno sostituito i DSGA per i quali, secondo la nota Igop, non va retribuita e ne va chiesta la restituzione per il 2011;
  • sia per ciò che attiene il mancato riconoscimento del beneficio economico anche per tutti gli altri lavoratori. Ciò perché non viene legittimata l’ipotesi di accordo nazionale sottoscritto fra MIUR e sindacati nel 2011, a causa della normativa in base alla quale il trattamento economico complessivo, compreso quello accessorio, non può superare il trattamento ordinariamente spettante per l’anno 2010 (art. 9, comma 1 e 21 ultimo periodo del D.L. n. 78/2010, nonché art. 5 comma 2 D.Lgs 165/2001, come modificato dal D.Lgs 150/2009).

Il MIUR, di fronte a questo ennesimo rifiuto da parte di MEF e FP, intenderebbe proporre una soluzione intermedia, e cioè:

  1. togliere dall’intesa la posizione relativa agli assistenti amministrativi che sostituiscono il DSGA;
  2. sospendere le posizioni da attribuire per il 2013;
  3. ristorare le risorse delle posizioni economiche (senza, peraltro, un atto d’indirizzo), restituendo le somme precedentemente sottratte agli incarichi specifici proprio per istituire le stesse posizioni economiche, evitando, quindi, il recupero dal 2011 ad oggi.

La nostra posizione

Riteniamo inaccettabile il comportamento di MEF e FP riguardo all’interpretazione arbitraria, letterale e burocratica della norma citata. La nota interna dell’Igop, a supporto di questa fantasiosa tesi, si configura come uno stravolgimento delle regole contrattuali.

Respingiamo fermamente e assolutamente questa interpretazione in quanto le risorse per il pagamento delle posizioni economiche derivano da fondi contrattuali pagati dagli stessi lavoratori, con somme già destinate e accantonate. Ma vieppiù il pagamento delle posizioni economiche sono un atto dovuto nei confronti di collaboratori, tecnici e amministrativi che si assumono ulteriori carichi di lavoro e responsabilità aggiuntive.

La soluzione intermedia, proposta dal MIUR, non ci trova affatto d’accordo e ci batteremo affinché questo scempio sul contratto e sulla pelle dei lavoratori abbia termine.

Chiederemo un approfondimento della questione con la Ministra in sede di conciliazione. Non possiamo accettare che una nota interna possa intervenire sul rispetto delle norme contrattuali. Questo sarà uno dei punti prioritari della nostra mobilitazione.