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Avvio anno scolastico 2021/2022: pubblicati i dati di alunni e docenti

Resi noti i dati sugli alunni e sugli organici docenti della scuola statale. Preoccupa la decrescita demografica. Urgente intervenire per ridurre il precariato ed operare sugli organici per stabilizzare l’organico di fatto ed in deroga.

16/11/2021
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Il Ministero dell’Istruzione ha da poco pubblicato l’annuale focus sui “Principali dati della scuola” relativo all’avvio dell’anno scolastico 2021/22. Il fascicolo sintetizza i dati relativi agli alunni iscritti e frequentanti e l’organico docente.

Nelle 8.223 istituzioni scolastiche (per un totale di 40.581 sedi/plessi, di cui 13.217 per l'Infanzia, 14.804 per la Primaria, 7.234 per le Secondarie di I grado e 5.326 per quelle di II grado) studiano ogni giorno 7.407.312 alunni. A questi numeri si aggiungono gli 814.390 alunni delle scuole paritarie.

A questi alunni corrispondono 835.489 posti di insegnanti, di cui 684.317 di posto comune e 172.110 per il sostegno (di cui ben 65.940 occupano posti in deroga).

Bisogna tuttavia ricordare che non tutti i posti sono coperti da docenti titolari, dal momento che l’esito delle operazioni di immissione in ruolo è stato ancora una volta negativo: rispetto ai 113.235 posti messi a disposizione, sono stati coperti soltanto 57.283 posti (solo il 51%, dato pressocché in linea con gli anni precedenti), lasciando scoperti ben 55.952 posti. Senza contare che per effetto delle nomine da GPS, ben 12 mila posti sono assegnati con incarico a tempo determinato.

Sono necessarie alcune riflessioni.

Dalle nostre elaborazioni, nell'arco degli ultimi 6 anni scolastici c’è stato un decremento di alunni di -409.096 pari al 5,23% in meno. Con un trend negativo di quasi 100 mila alunni ogni anno.

Dall’altra parte però aumentano in modo sensibile gli alunni con certificazioni di disabilità: +53.331 pari al 23,75% in più.

Di fronte a questi dati il Ministero ha investito pochissimo per porre un freno.

Anzitutto non è più rinviabile un’operazione di consolidamento e diffusione del tempo scuola: al contrario l’organico di diritto risulta negli ultimi 6 anni aumentato in modo irrisorio, di +20.237, pari al +3% del totale. Vi corrisponde inoltre una diminuzione di 16.120 in organico di fatto, pari al -53,26% del totale dell’organico da mettere a disposizioni per gli adeguamenti alle situazioni di fatto.

Per quanto riguardano i posti di sostegno, se è vero che i posti in organico di diritto sono aumentati del 9,1% (+9.690 posti), è anche vero che questo è il settore dove meno si riesce a stabilizzare personale per mancanza di docenti con la specializzazione.

Risulta invece più comodo provvedere fornendo posti in deroga che nei 6 anni sono notevolmente aumentati (+37.848, pari al +57,39% del totale)

La FLC CGIL richiede un impegno serio e concreto nelle politiche del tempo scuola e degli organici: soltanto investendo sugli organici è possibile garantire il radicamento della Scuola sul territorio.

Rileviamo, infine, che anche quest’anno il fascicolo presenta una grave lacuna: la completa assenza di dati relativi al personale ATA ed alle istituzioni educative, che pure concorrono a pieno titolo alla realizzazione della comunità educante. La scuola è un unico sistema, pertanto l’analisi del suo funzionamento non può essere ridotta ad una sola parte, per quanto sia numericamente rilevante. Auspichiamo che i prossimi focus tengano conto dell’insieme delle professionalità operanti nelle istituzioni scolastiche ed educative statali, dunque docenti, ATA ed educatori.