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Circolare sulle iscrizioni: notificato il nostro ricorso al TAR del Lazio

I contenuti della circolare, relativa alle iscrizioni per l'anno scolastico 2009/2010, si riferiscono a regolamenti che eccedono gli ambiti indicati dalle leggi, peraltro non ancora vigenti.

10/02/2009
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>> Il nostro vademecum per le scuole sulle iscrizioni <<
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Come annunciato nei giorni scorsi, è stato notificato il nostro ricorso al TAR del Lazio contro la Circolare Ministeriale n. 4/09 sulle iscrizioni.

Abbiamo impugnato la CM, in quanto attuativa di atti che non sussistono ancora, perché in fieri (sui regolamenti deve ancora esprimere parere il Consiglio di Stato e, per essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale, devono passare in seconda lettura dal Consiglio dei Ministri).

Per mero “scrupolo difensivo” abbiamo deciso di impugnare anche l'atto presupposto, il Piano programmatico, che per la verità non risulta essere stato approvato in via definitiva.

Tra i motivi alla base del nostro ricorso, ci sono anche profili di illegittimità costituzionale:

  1. aver ricorso alla decretazione di urgenza prevista dalla Costituzione all'art. 76 per soli casi di necessità ed urgenza, mentre la riforma della scuola, per le sue implicazioni sociali e culturali, richiede una scelta serena e ponderata del Parlamento, che contrasta con la ristrettezza dei tempi prevista per l’approvazione dei decreti legge;

  2. aver violato l'art. 33 della Costituzione, con l'adozione di schemi di regolamenti il cui contenuto eccede le competenze di tali atti, definite dall'art. 17 della L. 400/88 II comma, ed indicando che detti regolamenti avrebbero modificato la legge vigente, mentre la norma costituzionale impone che le modifiche siano fatte solo con legge;

  3. aver violato l'art. 117 della Costituzione, così come modificato dalla riforma del Titolo V, in tema di autonomia scolastica e, quindi, anche il DPR 275/99;

  4. aver violato l'art. 117 della Costituzione in ordine alla competenza legislativa delle Regioni.

Gli schemi di regolamento sono ora all’esame del Consiglio di Stato, che dovrà esprimersi proprio sulla loro legittimità.

Ribadiamo che, per questi motivi, i contenuti di quei regolamenti non sono vincolanti e che le scuole, nel predisporre il proprio piano di offerta formativa, e le famiglie, esprimendo le proprie opzioni su orari e modelli organizzativi, non possono che riferirsi alle norme attualmente vigenti.

Roma, 7 febbraio 2009