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Classi di concorso: il Ministro prova ad accelerare. Lo stop della FLC e degli altri sindacati

In violazione dei precedenti accordi si tenta una forzatura prontamente denunciata. Un provvedimento di questa portata non può essere assunto da un Ministro in uscita.

19/02/2013
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Contrariamente a quanto concordato nel precedente incontro del 28 gennaio (vedi correlati), nell'incontro del 19 febbraio, convocato da un giorno all'altro, c'è stato un tentativo di accelerazione sul Decreto relativo alle classi di concorso.

Abbiamo immediatamente ribadito le nostre obiezioni di metodo e di merito sulle quali si è riscontrata unanimità tra tutte le organizzazioni sindacali.

Abbiamo sottolineato l'inopportunità politica dell'adozione di un provvedimento di questa portata da parte di un Ministro (tecnico) uscente e a 5 giorni dal voto. Inoltre abbiamo evidenziato che il provvedimento non è stato mai analizzato nel merito, malgrado vi fosse stato un impegno in tal senso, ma già ad una prima analisi presenta errori ed omissioni anche gravi.

Sussistono anche questioni procedurali, quali l'utilizzo di un Decreto invece di un regolamento e la mancata richiesta di parere al CNPI, che forse volutamente, non si è voluto prorogare nell'attuale composizione.

Di fronte alle obiezioni sindacali l'Amministrazione ha preso atto della situazione e non si è proceduto ad alcuna informativa.

Ci auguriamo che il Ministro abbia la correttezza di prendere atto del mancato confronto e dell'inopportunità di un atto ancora tutto da analizzare e approfondire in considerazione della portata dello stesso sia sulla funzionalità delle scuole che sui docenti.

Ricordiamo, per la cronaca, che un provvedimento sulle classi di Concorso era già stato predisposto dal Ministro Gelmini con già alcuni pareri acquisiti e un impianto abbastanza equilibrato e che fu lo stesso Ministro Profumo, all'atto del suo insediamento, a non voler procedere ricominciando con un'impostazione completamente diversa. Crediamo che per coerenza dovrebbe rispettare la volontà del futuro Ministro del Governo (politico) che si formerà dopo le prossime elezioni.