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Corsi di formazione lingua inglese nella scuola primaria e corsi di riconversione su sostegno: incontro al MIUR

Vicina la soluzione alle questioni sulla primaria poste dalla FLC CGIL da oltre due anni. Prossimo incontro il 4 luglio. Nessuna chiarezza sui corsi di riconversione.

27/06/2012
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Si è tenuto il 26 giugno un incontro al Ministero sulle questioni riguardanti i corsi di lingua inglese per i docenti della scuola primaria e i corsi di riconversione su sostegno del personale in esubero.

Corsi di lingua inglese

La FLC CGIL chiede ormai da due anni che il MIUR dia una risposta ad una serie di questioni sorte sui corsi di lingua inglese per i docenti della scuola primaria. Vogliamo ricordare che per effetto dei tagli all’organico, l’amministrazione ha inopinatamente deciso di tagliare, in organico di diritto, tutti i posti di specialista di lingua inglese nella scuola primaria e contestualmente avviato dei corsi di lingua inglese solo, tra l’altro, per i docenti a tempo indeterminato.

La situazione in organico di fatto nell’anno scolastico 2011/2012 è la seguente: 6937 posti di specialista di lingua inglese contro i 9608 dell’anno scolastico 2009/2010 e 11431 ore residue contro le 12843 del 2009.

Negli ultimi mesi la nostra organizzazione ha inviato ben due lettere al MIUR ponendo una serie di problemi relativi alla gestione ed organizzazione dei corsi:

  1. la formazione del personale docente è normata dal CCNL, Capo VI, artt da 63 a 71, come un diritto di cui fruire; ne consegue che, in assenza di un nuovo testo contrattuale, l'obbligatorietà è inaccettabile;
  2. la necessità che si parta nell’individuazione del personale dalla disponibilità volontaria, prevedendo la partecipazione anche del personale a tempo determinato, analogamente a quanto stabilito per i corsi CLIL;
  3. la non obbligatorietà a reiterare il corso per coloro che hanno avuto esito negativo al termine del corso;
  4. la piena applicazione dell'art 64 comma 3 del CCNL, che prevede il rimborso delle spese di viaggio qualora i corsi si svolgano fuori sede.

Il contingente avviato ai corsi per il 2012 è di 16.000 docenti di cui 6000 nelle regioni Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia). In queste regioni le caratteristiche e la gestione dei corsi sono completamente diverse: per esempio viene riconosciuto il rimborso spese per il personale, non c’è coercizione a reiterare il corso etc.. Alla luce di tutto ciò risulta evidente la necessità di prevedere trattamenti analoghi del personale in tutto il territorio nazionale.

La FLC CGIL ha chiesto che si invii al più presto una comunicazione per chiarire la non obbligatorietà alla frequenza dei corsi, inclusi quelli già avviati (punto tra l’altro ammesso dalla stessa amministrazione) e che si dimezzi il numero del contingente, includendo in ogni caso anche il personale a tempo determinato, utilizzando le risorse risparmiate per attribuire il rimborso spese ai partecipanti.

L’amministrazione si è riservata di decidere e ha convocato un prossimo incontro per il 4 luglio, durante il quale dovrebbe essere sottoposta alle OOSS una bozza di circolare.

Corsi di riconversione su sostegno

Per quanto riguarda i corsi di riconversione su sostegno del personale in esubero, segnaliamo per l’ennesima volta una latitanza del MIUR ad affrontare la questione. Le uniche informazioni che ci sono state fornite riguardano il numero delle domande di partecipazione ai corsi, 16.056, ed il numero relativo alla capienza dei corsi stessi, circa 2000. Nessuna informazione sulla tempistica, sui criteri per l’individuazione dei corsisti, su quale organico sarà definita l'eventuale situazione di esubero e sulla possibilità di attivazione dei corsi solo in assenza di personale precario specializzato: la discussione su questi punti è rinviata alla prossima riunione prevista il prossimo 4 luglio.

Riteniamo l’atteggiamento e i comportamenti dell’Amministrazione su tutta questa partita, davvero inaccettabili. Abbiamo detto, per primi, che la partita della riconversione professionale e la gestione degli esuberi è delicatissima e deve essere trattata in modo serio.

La nostra organizzazione si è battuta perché vi fosse una risposta contrattuale che permettesse la possibilità di utilizzo del personale in esubero in progetti sperimentali sull’organico funzionale, garantendo quindi una ricollocazione del personale coerente con la professionalità e l’esperienza acquisita.

Quello che non possiamo accettare è che si facciano operazioni che seminano preoccupazione e mettono in contrapposizione i lavoratori tra di loro. Da questo punto di vista se non vi saranno risposte e rassicurazioni nel prossimo incontro, agiremo di conseguenza.