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Dimensionamento e organici personale ATA: la situazione in alcune regioni

I segretari generali della FLC CGIL Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana e Sicilia tracciano il quadro della situazione.

09/07/2012
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Il 2 e 3 luglio a Firenze si è tenuto il seminario nazionale organizzato dalla FLC CGIL e dall'associazione Proteo Fare Sapere "Il valore delle professioni amministrative, tecniche e ausiliarie in una scuola accogliente". Tra i temi centrali dell'iniziativa il dimensionamento e gli organici.

Ai margini dei lavori del seminario abbiamo chiesto ad alcuni segretari generali della FLC CGIL presenti quale fosse la situazione nelle loro regioni dopo il pronunciamento della Consulta in tema di dimensionamento della rete scolastica e alla vigilia del nuovo decreto interministeriale che fissa i parametri per determinare l'organico del personale ATA per il prossimo anno scolastico.

Dimensionamento della rete scolastica

I giudici della Corte Costituzionale hanno accolto il ricorso presentato da sette regioni che ritenevano la norma sul dimensionamento lesiva delle proprie prerogative. La FLC CGIL assieme agli altri sindacati aveva suggerito di sospendere le procedure in atto in attesa della pronuncia della Corte. Così non è stato.

Quale provvedimenti sta ora adottando la Giunta regionale e come vengono giudicati dalla FLC CGIL?

Gianfranco Trotta, Segretario generale FLC CGIL Calabria, ci riferisce che dopo la sentenza della Corte Costituzionale "abbiamo chiesto, unitariamente, un incontro con l'assessore regionale all'istruzione. La risposta è stata la piena disponibilità all'incontro solo dopo le determinazioni che saranno assunto nella conferenza delle regioni". "Insomma - prosegue Trotta - un modo "diplomatico" per non fare l'incontro.
"La FLC CGIL Calabria sta incalzando l'assessore a rideterminarsi in merito al dimensionamento scolastico, che in calabria ha prodotto la soppressione di 99 autonomie scolastiche e la presenza in regione di ben 86 istituzioni scolastiche sottodimensionate che rappresentano il 22% delle scuole calabresi e che non avranno nessuna guida. Pertanto, riteniamo necessario una urgente rivisitazione del dimensionamento stesso secondo le esigenze del territorio e dei giovani calabresi".

"La FLC e la CGIL regionali - ci ha riferito Raffaella Morsia, Segretaria generale FLC CGIL Emilia Romagna - hanno richiesto alla Regione di ridiscutere e rivedere gli indirizzi triennali per la programmazione della rete scolastica 2012/2015 in particolare per quanto riguarda i parametri numerici dei nuovi istituti comprensivi (800/1200) e in considerazione del fatto che l'attuazione della maggior parte dei piani provinciali è prevista per l'anno scolastico 2013/2014. Il Convegno del 5 luglio a Bologna sul tema istruzione e sviluppo in Emilia Romagna con la presenza dell'assessore regionale Bianchi e del sottosegretario Rossi Doria costituirà l'occasione per verificare un segnale di coerenza della Regione Emilia Romagna rispetto al ricorso accolto dalla Corte Costituzionale".

La situazione in Lombardia ci viene illustrata da Corrado Barachetti. "La FLC CGIL e CGIL Lombardia - dice il Segretario generale regionale - hanno ripetutamente richiesto la sospensiva dei provvedimenti. Nell'ultimo incontro del 19 giugno, l'assessore Valentina Aprea e la Direzione generale istruzione e formazione della Regione Lombardia, hanno riferito che il piano di dimensionamento per l'a.s. 2012/2013 non si tocca e questo tanto più che la sentenza della Corte Costituzionale ha sostanzialmente ribadito la validità del percorso messo in atto dalla Regione, visto che la Lombardia ha operato indipendentemente dai "numeri", agendo nel riconoscersi nella necessità di istituire istituzioni scolastiche verticali. La delibera regionale prende in considerazione anche il dimensionamento per l'a.s. 2013/2014 per il quale la Regione intende procedere secondo lo stesso principio. In proposito, la Regione Lombardia, in considerazione dei risultati ottenuti con la prima operazione, che ricordo ha tagliato 59 autonomie contro le 24 richieste, ritiene di poter attenuare la rigida applicazione che ha sorretto la prima scelta e questo perché a suo dire le altre Regioni non hanno fatto altrettanto".
Barachetti ha anche ricordato che la FLC CGIL e la CGIL Lombardia "hanno chiesto di non operare scelte per l'a.s. 2013/2014. In particolare, abbiamo ribadito la necessità, in considerazione del significativo taglio di posti di collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, di coprire in modo adeguato tutte le sedi di erogazione del servizio con personale in modo consono ai bisogni dell'espletamento dell'offerta formativa. In buona sostanza una disapplicazione delle tabelle ministeriali".

Rudi Aschiero, Segretario generale FLC CGIL Piemonte, ha dichiarato che "la Regione Piemonte ha considerato la sentenza n. 147 come una conferma delle proprie prerogative. Avendo per prima proceduto a deliberare l'applicazione graduale della Legge 111 (triennalità), trasformando il parametro "almeno 1000" in media regionale, ieri mattina la Giunta Regionale ha deliberato una nuova modifica dell'Atto d'indirizzo dove si conferma il primo step di dimensionamento per il 2012/2013 (ridotte 39 autonomie scolastiche sulle 56 previste dal MIUR/MEF) e per il futuro "si invitano le province a proseguire sulla verticalizzazione", attraverso tavoli di confronto con tutti i soggetti interessati e perseguendo l'obiettivo di coinvolgere prioritariamente gli istituti sottodimensionati, ridurre di ulteriori 17 unità le autonomie scolastiche, per arrivare ad "una media provinciale" di almeno 1000 alunni per istituzione (molto discutibile!)".
Aschiero ha poi proseguito affermando che la FLC CGIL Piemonte "ha richiesto nuovamente il blocco del dimensionamento, chiedendo anche che le scuole possano intervenire con la richiesta di rivedere da subito "le scelte forzate" per il prossimo anno scolastico o proponendo eventuali modifiche per l'anno successivo (2013/14). Naturalmente appoggeremo in tutte le forme possibili le iniziative delle istituzioni scolastiche interessate dal dimensionamento (circa 104) che interverranno con delibere degli organi collegiali o pronunciamenti dei lavoratori attraverso le RSU.

"Purtroppo - afferma Alessandro Rapezzi, Segretario generale FLC CGIL Toscana - la Giunta sta discutendo, a nome delle regioni sull'applicazione del titolo V, invece che affrontare il tema del dimensionamento che in Toscana taglia 25 istituzioni scolastiche a cui si aggiungono 47 scuole sottodimensionate, chiedendo risorse aggiuntive con cui fare fronte alle esigenze del territorio.
Sulla sentenza della Consulta, la Regione ha affermato che essa non porta novità che non ci aspettassimo e che comunque il dimensionamento fatto è voluto dalle istituzioni territoriali.
La Regione Toscana insieme alla conferenza delle regioni sembra abbia presentato un documento al Ministro chiedendo di modificare le tabelle ATA e altro ma la FLC CGIL, con una posizione unitaria regionale, ritiene debole il comportamento della Regione e si prepara ad aprire una vertenza.
Dopo aver voluto un incontro con la Regione per discutere sulle questioni legate al dimensionamento, la stessa si è dichiarata disponibile a condividere le linee guida sul futuro dimensionamento e a rivedere le criticità regionali per l'anno scolastico 2013/2014, pensando il prossimo come un anno di transizione dove però il dimensionamento fatto è fatto".

Per Giusto Scozzaro, Segretario generale FLC CGIL Sicilia, la partita del dimensionamento è stata un "vero fallimento politico del Governo regionale che ha rivendicato la sua forte prerogativa di Regione a statuto speciale con legislazione vigente sulla rete scolastica, senza poi riuscire a negoziare con il Ministero i parametri dimensionali in deroga a quelli stabiliti dallo Stato". "Il risultato - ha proseguito Scozzaro – si è tradotto in 173 scuole sottodimensionate che vanno in reggenza e con DSGA in esubero che potevano ridursi di almeno metà. La Giunta regionale tace colpevolmente e si adegua al disastro fatto. E invece occorre garantire il regolare funzionamento delle scuole con le dirigenze necessarie e garantire una rete scolastica funzionale al diritto allo studio anche in aree interne o isole dove il calo demografico non può significare il disimpegno dello Stato sui diritti Costituzionali".

Organici personale ATA 2012/2013

In un recente incontro con i sindacati, il Ministero dell'Istruzione ha manifestato l'intenzione di confermare, a livello nazionale, l'organico di diritto del personale ATA dello scorso anno scolastico.

Nelle scuole della tua Regione, l'impegno del Ministero è sufficiente a garantire le condizioni minime per l'accoglienza, la sicurezza e la funzionalità dei servizi o permangono difficoltà nella loro organizzazione?

"In Calabria, qualora il ministero confermasse l'organico ATA dello scorso anno, ci troveremmo a gestire una ulteriore emergenza riguarda la carenza dei collaboratori scolastici, aggravata da un dimensionamento scolastico scellerato che ha disegnato una mappatura scolastica ingestibile soprattutto per quanto riguarda le condizioni minime di sicurezza, vigilanza ed azione amministrativa". Ad affermarlo è il Segretario generale FLC CGIL Calabria. Gianfranco Trotta afferma che "è necessario che il ministero si faccia carico delle emergenze manifestatesi lo scorso anno a cui evidentemente non si è data una adeguata risposta da parte del ministero se non la buona volontà delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola che con spirito di abnegazione andando anche oltre il loro dovere istituzionale riuscendo a garantire il minimo necessario. Possiamo affrontare - si chiede Trotta - un altro anno basandoci sulla buona volontà e non su interventi sistematici e definitivi?".

"Già l'organico di diritto dello scorso anno era insufficiente a garantire la funzionalità dei servizi in Emilia Romagna - dice Raffaella Morsia, Segretaria generale regionale FLC CGIL - perché non teneva conto dell'aumento della popolazione scolastica, della complessità e dell'articolazione dell'offerta formativa,della presenza di un'alta percentuale di alunni disabili ecc… In particolare l'attuale dotazione organica va incrementata e arricchita per rispondere alle gravi difficoltà delle scuole nelle province terremotate.

"Nella recente riunione d'informativa contrattuale svoltasi in sede USR abbiamo ribadito - a parlare è Corrado Barachetti, Segretario generale regionale FLC CGIL - che l'aumento di quasi 16.000 alunni, per la Lombardia, non può che significare un aumento degli organici già in sede di organico di diritto. La nostra organizzazione è impegnata per il riconoscimento di tale necessità ed in particolare per quelle scuole che sono state oggetto di dimensionamento così come per le scuole situate in province con particolari situazioni orografiche. Inoltre, in considerazione che solo il 55% delle scuole possono godere di sedi a norma rispetto alle leggi in materia di sicurezza, abbiamo chiesto di mantenere inalterato la dotazione organica per le sedi oggetto di dimensionamento e di far valere come risultato finale la somma delle due tabelle originali di partenza e di sospendere la riduzione del personale in presenza di un aumento degli alunni iscritti".

In Toscana - ha dichiarato Alessandro Rapezzi, Segretario generale regionale FLC CGIL - l'anno scorso abbiamo avuto 100 collaboratori in organico di fatto: nonostante questo la situazione delle scuole toscane è di grande difficoltà sull'organico ATA, la semplice riconferma per noi non è sufficiente, abbiamo bisogno di un incremento.

"I tagli degli ultimi tre anni hanno messo in ginocchio la scuola siciliana". Ad affermarlo è Giusto Scozzaro, Segretario generale regionale FLC CGIL. "Particolarmente pesante è stato il taglio al personale ATA che non garantisce più in molti casi il funzionamento dei servizi, la sorveglianza dei plessi e le condizioni minime di sicurezza. A nulla vale la ventilata riconferma dell'organico di diritto che è già insufficiente e che andrebbe aumentato per una scuola siciliana che offra le stesse opportunità di altre aree più forti economicamente del Paese. Non si possono chiudere i laboratori per mancanza di tecnici o mettere a rischio la sicurezza per mancanza di collaboratori; è un atto di irresponsabilità che va contrastato". Riferendosi al personale ATA, Scozzaro ha poi concluso l'intervista dicendo che questi lavoratori sono "una risorsa indispensabile per una scuola migliore che oltre alla didattica deve migliorare le condizioni di contesto dell'autonomia scolastica. Le professionalità sempre più competenti possono fare la differenza se considerate e valorizzate".