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Dirigenti scolastici: imminente la firma del decreto che assegna agli USR i 13 milioni del decreto rilancio. Ma le risorse non bastano a mantenere le retribuzioni percepite nel 2017/18 e 2018/19

Il finanziamento una tantum del ministero garantirà il mantenimento della retribuzione di posizione parte variabile e il pagamento delle reggenze. Fortemente decurtata la retribuzione di risultato.

18/11/2020
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Nel corso della riunione in videoconferenza svoltasi il 17 novembre, il Direttore Generale della Direzione Generale Risorse Umane e finanziarie Jacopo Greco ha informato le organizzazioni sindacali rappresentative della dirigenza scolastica che è alla firma del ministro il decreto con il quale sarà ripartito tra le regioni il fondo di 13,1 milioni di euro stanziato per l’anno 2020 dall’art.230-bis, della legge n. 77 di conversione del dl 34/2020 per la copertura delle maggiori spese sostenute  negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 per garantire il mantenimento delle retribuzioni erogate ai dirigenti scolastici.

Lo scopo della legge era dunque quello di evitare la restituzione delle somme percepite dai dirigenti scolastici in questi anni, dopo il taglio di 25 milioni di euro annui del Fondo Unico Nazionale (FUN) dei dirigenti scolastici dovuto a una interpretazione restrittiva imposta dal MEF nella quantificazione dell’ammontare annuo del Fondo.

Dalla comunicazione del dott. Greco è però emerso che, a seguito di un’ulteriore rilevazione del fabbisogno degli USR richiesta dai sindacati, i 13,1 milioni di euro non sono sufficienti a coprire totalmente le sofferenze finanziarie evidenziate in ciascuna regione e che, con la firma dei contratti integrativi regionali 2017/2018  e 2018/2019, i dirigenti scolastici riusciranno a mantenere la retribuzione di posizione ma perderanno definitivamente una parte consistente della loro retribuzione di risultato.

Questo l’inaccettabile epilogo di una vicenda che si trascina da più di tre anni e che rischia di avere effetti ancora più drammatici sulle retribuzioni degli anni successivi, quando il  FUN  dovrà garantire le retribuzioni  non più dei 6361 dirigenti  del 2018/2019 ma di 7785 dirigenti scolastici, quanti sono quelli  in servizio dal 1° settembre 2020, dopo l’immissione in ruolo dei  circa 2600 vincitori dalla graduatoria del concorso nazionale 2017 e da quelle dei concorsi regionali Sicilia e Campania del 2011.

Per garantire che anche negli anni scolastici 2019/2020 e 2020/2021 il FUN disponga delle risorse necessarie a mantenere gli attuali livelli retributivi dei dirigenti scolastici, non bastano i 30 milioni della Finanziaria 2020, occorrono ulteriori stanziamenti che la FLC CGIL chiederà di inserire nella legge di bilancio.

L’impegno straordinario con cui i dirigenti scolastici, tra mille difficoltà, stanno garantendo in questo difficile momento la tenuta del servizio nazionale di istruzione, merita non solo pubblici apprezzamenti ma risposte concrete e immediate.