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CSPI: emesso il parere sul concorso straordinario per la scuola primaria e dell’infanzia

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha esaminato il decreto ministeriale che disciplina la procedura concorsuale, fornendo utili indicazioni per dei miglioramenti.

11/10/2018
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Nell’adunanza plenaria del 9 ottobre il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) ha esaminato la bozza di decreto ministeriale che regolamenta la procedura del concorso straordinario per la scuola primaria e dell’infanzia, introdotto dal Decreto Dignità (Legge 96 del 9 agosto 2018)

Il Consiglio ha rilevato l’urgenza della procedura concorsuale e messo in evidenza le proposte di modifica che si rendono necessarie al fine di avere un testo più chiaro e coerente rispetto alle previsioni del Decreto.

Sui requisiti di accesso ha evidenziato l’esigenza di definire in maniera più chiara la questione dei diplomi ad indirizzo linguistico. Ha proposto di eliminare i limiti temporali previsti per la prova orale e chiesto di correggere i riferimenti ai programmi su cui verteranno le prove orali.

Un altro aspetto di particolare rilievo riguarda l’opportunità di prevede l’esonero dal servizio per i presidenti e i commissari, data l’urgenza della procedura concorsuale.

Nel Parere è stata sottolineata la necessità che l’eventuale nomina dei commissari da parte degli USR, in caso di mancanza di candidati, sia motivata.

Rispetto alla tabella di valutazione dei titoli è stato chiesto di aumentare il punteggio della Laurea in Scienze della Formazione Primaria, della specializzazione per l’insegnamento dell’Italiano L2, e del superamento di un precedente concorso. E’ stato infine richiesto di valutare il servizio svolto su posto di sostegno anche nella procedura concorsuale per il posto comune.

Come FLC CGIL riteniamo che le integrazioni proposte dal CSPI siano volte a migliorare la procedura del concorso straordinario. Ci aspettiamo che l'Amministrazione assuma questi suggerimenti e che la politica assuma con maggiore determinazione l’impegno di risolvere il problema della vertenza dei diplomati magistrali e dei Laureati in Scienze della Formazione Primaria e diplomati che non hanno i due anni di servizio.