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Documento conclusivo convegno " EricKson".

Al termine dei lavori del 3° Convegno internazionale, organizzato dal Centro Studi Erickson, sulla "Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società" è stato votato dagli oltre 2000 partecipanti un documento che di seguito pubblichiamo.

09/01/2002
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Al termine dei lavori del 3° Convegno internazionale, organizzato dal Centro Studi Erickson, sulla "Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società" è stato votato dagli oltre 2000 partecipanti un documento che di seguito pubblichiamo.

La realizzazione dell'integrazione, scolastica e non, dei giovani disabili richiede prima di tutto che l'obiettivo venga assunto politicamente dai soggetti che devono costruirla.

La scuola italiana si è caratterizzata finora, nel panorama europeo, per scelte decise in direzione dell'integrazione, come testimonia la legge 104 che, nel riconoscere i diritti imprescindibili dei disabili, ha definito un quadro interistituzionale di responsabilità.

Era ed è preoccupante la sospensione degli incontri dell'Osservatorio Nazionale sull'Handicap, la proposta "Bertagna" poi aumenta le preoccupazioni di chi, nella scuola, lavora sull'integrazione dell'handicap, per superare i problemi connessi ad una autonomia limitata. Perciò assumiamo la sollecitazione di quanti chiedono con fermezza che non si regredisca nelle opportunità formative e sociali finora garantite agli alunni disabili.

MOZIONE FINALE

Gli oltre 2000 Partecipanti al 3° Convegno Internazionale "La Qualità dell'integrazione nella scuola e nella società" hanno approfondito i temi relativi all'argomento, evidenziando che l'integrazione è una caratteristica strutturale e trasversale di tutto il sistema scolastico italiano statale e paritario.

Alla luce del principio della Qualità manifestano preoccupazioni in ordine ai seguenti aspetti:

1 Nell'ipotesi di revisione dei cicli

va evitato il rischio di realizzare precocemente percorsi differenziati in base alle capacità individuali che penalizzerebbero gli alunni in situazione di handicap, e diminuirebbero per tutti le esperienze unitarie di co-educazione.

2. E' necessario evitare forme improprie e riduttive di integrazione di alunni in situazione dì particolare gravità, con il conseguente rischio di ghettizzazione di alcune scuole

3. Va garantito il pieno coinvolgimento

del sistema scolastico nella realizzazione dei piani regionali di cui la legge 328/2000 sul sistema integrato di servizio sociale, che costituisce il contesto fortemente coadiuvante l'integrazione scolastica, tramite i progetti globali di vita, che si realizzano nei servizi integrati dei piani di zona di cui all'art. 19

4. La poca trasparenza e chiarezza sui corsi di specializzazione realizzati recentemente, tali da rendere in molti casi dubbia la validità degli stessi titoli di specializzazione.

5. E inoltre ritengono che le gravi difficoltà del passato devono essere superate portando a sistema la formazione universitaria per tutti gli ordini di scuola, in modo da garantire percorsi formativi efficaci.

6. E’ urgente sviluppare tutte le potenzialità dell'autonomia scolastica, in modo da garantire flessibilità didattica e curricolare, nonché organici funzionali tali da assicurare continuità del personale, responsabilità di tutti docenti, distribuzione delle risorse professionali secondo le effettive esigenze di integrazione

Auspicano il pieno funzionamento dell'osservatorio permanente sull’integrazione scolastica del Ministero dell'istruzione affinché possa formulare all'on. Ministro proposte a breve scadenza, relative ai problemi sopra segnalati e ad altri che sono emersi durante il dibattito e tra questi quello delle formazione dei docenti curricolari sull’integrazione scolastica è il più urgente.

I partecipanti al Convegno

Roma, 9 gennaio 2002