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Elezioni suppletive RSU: ovunque si registra l'avanzata della FLC CGIL

Con incrementi che vanno dal 5% ad oltre il 10% sul risultato delle elezioni 2006, la FLC CGIL si conferma come primo sindacato nel comparto della scuola statale.

06/03/2010
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I risultati delle elezioni suppletive per il rinnovo delle RSU confermano la FLC CGIL come primo sindacato nel comparto della scuola statale.

Dopo il blocco delle elezioni di dicembre 2009, voluto da Brunetta e dagli altri sindacati della scuola statale, si è votato nelle sole istituzioni dove la RSU risultava decaduta. I dati seppur parziali che ci stanno arrivando in questi giorni (ricordiamo che le elezioni suppletive non si sono svolte in un'unica tornata) ci parlano di una CGIL premiata dai lavoratori con incrementi che vanno dal 5% ad oltre il 10% sul risultato delle elezioni 2006. Tali incrementi sono calcolati comparando i risultati ottenuti nel 2006 nelle stesse scuole dove si è votato da febbraio ad oggi.

Vi segnaliamo i risultati di Roma e Lazio dove raccogliamo il 49% dei consensi, con una punta del 51% nella zona di Roma sud, di Foggia dove la FLC vola al 42% con una altissima partecipazione al voto, Terni dove la FLC si conferma primo sindacato con quasi il 36% dei voti, di Siracusa con oltre il 40%. Risultato pieno anche a Biella, dove nelle cinque scuole tutti i nostri candidati in lista sono stati eletti, confermando la FLC primo sindacato.

Nelle prossime settimane e fino a metà aprile 2010 si completerà il quadro del rinnovo delle RSU e molte sono ancora le realtà dove non è stato possibile indire le elezioni suppletive per le resistenze delle altre organizzazioni sindacali.

Nulla di fatto, ad oggi, sul versante della revisione dei comparti di contrattazione che è stata la motivazione alla base del rinvio voluto da Brunetta e che solo la FLC e la CGIL hanno con forza avversato.

Il perdurare di questo immobilismo dell'amministrazione e dell' attendismo degli altri sindacati rischia di far slittare ulteriormente il voto già rinviato a novembre 2010. Ne uscirebbe mortificata ancor di più la democrazia nei luoghi di lavoro e la voglia di partecipazione che, ogni qual volta se ne dà la possibilità ai lavoratori, viene svelata dall'alta partecipazione al voto.

Roma, 6 marzo 2010