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Finanziamenti alle scuole. È emergenza sui fondi per pagare le supplenze

La FLC CGIL sollecita l’Amministrazione a trovare urgentemente la copertura finanziaria mancante per provvedere ai pagamenti degli stipendi. In assenza di risposte immediate partiremo con i decreti ingiuntivi.

25/11/2014
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Continua l’emergenza finanziamenti nelle scuole per quel che riguarda il pagamento degli stipendi. Il MIUR si dice impegnato ai massimi livelli per trovare le coperture mancanti, ma intanto molti supplenti restano senza stipendio. Siamo intervenuti ancora una volta vista l’insufficienza dei fondi per il pagamento degli stipendi, a causa della non corrispondenza tra la rilevazione mensile dei contratti e il fabbisogno desunto.

A seguito delle nostre pressioni sul Ministero, il quale aveva imputato la carenza di fondi all’errato calcolo del MEF sugli oneri riflessi, le somme sono state rimpinguate sui POS delle scuole, ma seguitano a risultare insufficienti per garantire il pagamento di tutti i contratti stipulati ai supplenti.

Questa reiterata disfunzione comporta un gravissimo disagio al personale precario, privandolo della principale fonte di sostentamento e blocca le procedure di pagamento nelle segreterie, a causa dell’incapienza sui capitoli.

Sono oramai due anni che dobbiamo intervenire tutti i mesi con l’Amministrazione e questo è inammissibile, poiché il Ministero deve provvedere per tempo a fare una programmazione del fabbisogno e assicurare mensilmente la regolarità delle liquidazioni spettanti.

E’ quanto ha evidenziato anche il segretario generale Domenico Pantaleo, nel suo incontro del 12 novembre con la Ministra Giannini, quando ha denunciato come l’emergenza salariale nella scuola sia di particolare intensità per i supplenti saltuari che non possono contare nemmeno sul pagamento regolare dello stipendio.

Domani, in occasione dell’incontro di tavolo tecnico con la Direzione del Bilancio del MIUR, riproporremo la questione e, in assenza di risposte positive, porteremo le ragioni dei supplenti nelle aule dei tribunali.