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Finanziamenti alle scuole: il MIUR comincia a restituire i residui attivi

Molte scuole stanno ricevendo in questi giorni parte delle somme che dovevano essere trasferite dal MIUR perchè anticipate con la liquidità di cassa. Si realizza una tenace rivendicazione della FLC CGIL.

23/12/2014
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Negli incontri di tavolo tecnico sulla semplificazione amministrativa e il rapporto MIUR/Scuole, uno dei temi che con più forza abbiamo posto all’attenzione del MIUR è stata la questione della restituzione dei crediti vantati dalle scuole per aver esse fatto fronte con la propria cassa al mancato trasferimento delle somme dovute dallo stato per pagare gli emolumenti dovuti al personale (supplenze, esami di stato, indennità di funzioni superiori, terza area professionale, ore eccedenti ecc.).

Negli ultimi incontri abbiamo fatto registrare dei passi avanti significativi, non solo con il riconoscimento della fondatezza del problema da noi posto, ma anche con la disponibilità ad affrontare le situazioni (tramite anche un accurato monitoraggio) di maggiore sofferenza.

Apprendiamo ora che in questi giorni si sta concretizzando il frutto di questa nostra storica rivendicazione perché ci viene segnalato da molte scuole che sta pervenendo loro parte delle risorse proprio per far fronte alle situazioni di più forte difficoltà su questo versante.

Salutiamo con favore queste misure. Esse rappresentano un primo passo che va nella direzione da noi indicata: restituire, sia pur gradualmente, i fondi anticipati dalle scuole, per senso di responsabilità, prelevandole dai contributi delle famiglie, dal fondo di istituto e da ogni altra liquidità che non era certo destinata alla retribuzione del personale dovuto esclusivamente dallo Stato.

Alla ripresa degli incontri - ricordiamo che tale punto fa parte dell’ordine del giorno del confronto del 29 gennaio già calendarizzato fra le parti - partiremo dallo stato dei fatti, dalla realizzazione del monitoraggio, dalle priorità da affrontare sull’argomento (ad esempio il pagamento degli oneri riflessi a rischio di sanzione da parte dell’Agenzia delle Entrate).