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Il "Sole 24 ore" torna sull'inizio dell'anno scolastico

Pubblichiamo il testo integrale dell'articolo apparso sul "Sole 24 ore" di oggi 7 settembre 2001 in merito alle immissioni in ruolo degli insegnati in quest'inizio dell'anno scolastico

07/09/2001
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Pubblichiamo il testo integrale dell'articolo apparso sul "Sole 24 ore" di oggi 7 settembre 2001 in merito alle immissioni in ruolo degli insegnati in quest'inizio dell'anno scolastico

Roma, 7 settembre 2001

Nomine: Roma superstar, flop a Milano.

Nella capitale il Provveditorato ha fatto il 93% delle immissioni in ruolo degli insegnanti contro il 10% del capoluogo lombardo.
A livello nazionale realizzate 22mila delle 30mila assunzioni del decreto Moratti

ROMA - Roma ha fatto il 93% delle immissioni in ruolo, Milano solo il 10%. È andata abbastanza bene a Palermo e Bari, mentre a Napoli e Torino hanno assunto circa la metà degli aventi diritto. I risultati dei provveditorati, al termine della massiccia assunzione di docenti decisa dal ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, cambiano da regione a regione e da provincia a provincia. L’Ediesse, la società che gestisce il sistema informativo del ministero, ha "fotografato" la situazione al 3 settembre, al termine dell’operazione che, per legge, ha consentito le assunzioni in ruolo entro il 31 agosto. Il dato complessivo nazionale indica che, sulle 30mila immissioni previste dal decreto Moratti, ne sono state fatte effettivamente quasi 22mila. Ci sono circa 8mila insegnanti, dunque, che sono rimasti fuori: dovranno aspettare la prossima tornata di assunzioni. Per le difficoltà affrontate, a Roma è andata davvero bene: il provveditorato della capitale, guidato da Roberto Fedele, su 1.710 nomine previste ne ha fatte 1.572. Risultati positivi, in generale, per tutto il Lazio, e questo spiega anche la promozione al massimo vertice del ministero di Pasquale Capo, direttore regionale dell’Istruzione (si veda il box a fianco). A Milano, invece, è stato un disastro: su 2.209 assunzioni in cantiere, il provveditorato è riuscito a farne soltanto 233. Questi dati sono significativi perché era proprio nei provveditorati più grandi che si poteva verificare se il blitz del ministro Moratti poteva essere realizzato, oppure no. A Palermo, per esempio, si sorride: su mille aspiranti assunti, 814 sono riusciti a entrare. E a Bari, su 1.072 cattedre disponibili a tempo indeterminato, gli uffici ne hanno coperte 739 (69%). Piuttosto male, invece, a Napoli (938 assunzioni su 1.688 nomine previste, pari al 56%) e a Torino (634 contratti su 1.166 in programma, pari al 54,3%). Queste le città con il numero maggiore di immissioni in ruolo programmate. Nelle province più piccole, di solito, è andata bene. Ma ci sono stati anche uffici dove non si è riusciti a fare neppure una nomina. Niente assunzioni, dunque, a Pordenone (su 212) e Grosseto (su 58); malissimo anche Livorno (tre su 98) e Nuoro (34 su 220). Le nomine a tempo determinato. Adesso tocca all’operazione supplenti: sono circa 80mila i contratti annuali che i capi di istituto devono fare entro il 25 settembre, attingendo dalle graduatorie provinciali. Da oggi sul sito del ministero dell’Istruzione (www.istruzione.it) è possibile verificare la disponibilità delle cattedre, istituto per istituto. Sullo stesso sito è anche prevista una sezione speciale destinata agli aspiranti supplenti. La Cgil sostiene che in quasi tutta Italia si sta utilizzando, per accelerare le procedure, il sistema delle "scuole-polo", cioè istituti di riferimento sul territorio che coordinano le richieste di nomina. Sindacati in fermento. Lo Snals ha proclamato lo stato di agitazione del personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). «Per un regolare inizio dell’anno scolastico — spiega il segretario generale del sindacato, Fedele Ricciato — è necessario garantire anche il supporto amministrativo e organizzativo alla didattica del personale Ata. Non si può chiedere — ha proseguito — il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche, anche in relazione ai nuovi compiti e funzioni derivanti dall’autonomia. E, contemporaneamente, operare il taglio di 20mila unità di posti in organico, ridurre al minimo il contingente delle nomine in ruolo, non disporre l’adeguamento stipendiale al personale transitato dagli enti locali e non concludere la "sequenza contrattuale" all’Aran, necessaria per valorizzare le professionalità e introdurre figure intermedie garantendo, così, la qualità e la funzionalità dei servizi amministrativi, tecnici e ausiliari». Lo Snals annuncia quindi che, nell’incontro del 12 settembre con il ministro Moratti, chiederà un "forte e chiaro impegno" al governo. «In assenza di risposte certe — conclude Ricciato — saranno proclamate azioni di lotta che saranno deliberate nel prossimo comitato centrale già convocato per il 17 e 18 settembre».

Marco Ludovico