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Linee rivendicative per l’apertura del negoziato contrattuale per il quadriennio 02/05

Pubblichiamo la lettera trasmessa da Cgil Scuola, Cisl Scuola e Uil scuola al presidente dell'Aran, al Ministro della Funzione Pubblica e al Ministro del MIUR sulle linee rivendicative per l’apertura del negoziato contrattuale del comparto scuola per il quadriennio 2002 – 2005.

21/03/2002
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Pubblichiamo la lettera trasmessa da Cgil Scuola, Cisl Scuola e Uil scuola al presidente dell'Aran, al Ministro della Funzione Pubblica e al Ministro del MIUR sulle linee rivendicative per l’apertura del negoziato contrattuale del comparto scuola per il quadriennio 2002 – 2005.

ecco il testo

I sindacati scuola Cgil, Cisl e Uil nel mese di settembre 2001 hanno trasmesso la disdetta del contratto 1998 – 2001 e hanno sollecitato l’apertura delle trattative.

Rinnoviamo con decisione questa richiesta, considerato che il precedente contratto è scaduto il 31 dicembre 2001, per garantire tempestivamente:

a) la tutela delle retribuzioni in relazione ai processi inflattivi;

b) ulteriori incrementi retributivi e gli indispensabili miglioramenti normativi connessi alle specificità del lavoro organizzato nel comparto scuola.

Avviare subito le trattative.

La sottoscrizione dell’Accordo del 4 febbraio tra Governo e Parti Sociali, unitamente all’istituzione di un tavolo permanente di confronto con il Governo per il tramite del MIUR sul Piano Pluriennale di Investimenti, impone l’immediata apertura della stagione del rinnovo contrattuale del personale della scuola.

Dell’Accordo del 4 febbraio vogliamo richiamare, in particolare, la definizione delle risorse disponibili per la tutela delle retribuzioni, che si aggiungono a quelle stanziate con Leggi; la conferma delle regole del luglio 1993 e dei due livelli di contrattazione, nazionale e di scuola; il rispetto delle materie di competenza della contrattazione e l’esplicito impegno ad evitare che la Legge invada le prerogative della contrattazione.

La struttura del comparto contrattuale della scuola.

Un adempimento connesso all’apertura delle trattative si riferisce alla definizione dei comparti di contrattazione, questione di competenza di un apposito accordo contrattuale fra Aran e Confederazioni.

Al riguardo Cgil, Cisl e Uil Scuola, unitamente alle rispettive Confederazioni, non ritengono necessaria alcuna modifica nell'attuale comparto di contrattazione.

Per i sindacati confederali è del tutto evidente che la contrattazione non potrà che tener conto delle specificità e peculiarità delle professionalità docente ed ata, e delle eventuali articolazioni interne ad ognuna di queste, allo scopo di rappresentare al meglio tutti i lavori. Inoltre la contrattazione dovrà riguardare con opportune norme anche i lavoratori che operano nell’educazione degli adulti, all’estero, nelle carceri, negli ospedali o che sono comandati o semiesonerati presso l’amministrazione, negli IRRE e nell’Università, il personale che lavora negli Educandati e nei Convitti, ecc..

Valorizzare il lavoro nella scuola dell’autonomia, verso l’Europa.

Il precedente rinnovo contrattuale si è misurato con una stagione riformatrice in corso di realizzazione.

Questo contratto, mentre deve a sua volta misurarsi con processi in corso che una volta consolidati dovranno portare alla possibilità di modificare norme preesistenti, può e deve misurarsi con processi riformatori già consolidati, in particolare l’autonomia delle istituzioni scolastiche.

La stagione contrattuale 2002 – 2005 deve perseguire l’obiettivo di valorizzare contrattualmente i lavori nella scuola dell’autonomia.

Questo contenuto rivendicativo è coerente con una dimensione dei processi di istruzione e formazione che guarda all’Europa dell’istruzione e della cultura, che deve realizzare l’obiettivo di innalzare i livelli di istruzione dei giovani e degli adulti, che deve essere di qualità per tutti.

Nel merito degli obiettivi contrattuali, Cgil, Cisl e Uil scuola ritengono prioritario che la trattativa affronti i seguenti punti.

Relazioni sindacali e contrattazione.

Dal punto di vista istituzionale sono giunti a conclusione, per quanto riguarda il quadro normativo e la sua applicazione, la riforma del MIUR (ci riferiamo, in particolare, al decentramento di responsabilità sui livelli regionali) ed i processi relativi all’autonomia scolastica.

Non solo. Per quanto riguarda l’autonomia scolastica essa è diventata, con la Legge di riforma costituzionale n° 3 del 2001, una precisa previsione di carattere costituzionale.

Questo quadro di riferimento comporta, sul versante delle relazioni sindacali e della contrattazione integrativa, la necessità di un forte trasferimento di competenze sui livelli regionali e/o di scuola, in relazione alle diverse materie definite nel contratto, e questo rappresenta una nostra precisa rivendicazione.

Contemporaneamente, a livello di scuola dovranno collocarsi relazioni sindacali ed opportunità contrattuali che favoriscano lo sviluppo delle scelte,
la specificità dei POF e la valorizzazione delle
sedi di programmazione, in modo tale da sostenere positivamente l’autonomia decisionale delle singole scuole.

In questa direzione andranno verificati ed eventualmente modificati istituti del precedente contratto e dovrà essere valorizzata la funzione delle RSU.

In ciò c’è piena consapevolezza che istituti definiti nel CCNL 1998 – 2001 dovranno essere rivisti adattandoli ad un contesto nel quale le scuole devono poter esprimere al meglio le loro scelte progettuali.

Contemporaneamente è necessario modificare le attuali misure amministrative allo scopo di dare certezza e tempestività nel pagamento delle prestazioni effettuate a scuola.

Le risorse per il contratto

Per quanto riguarda gli stanziamenti specifici destinati alla valorizzazione delle professionalità, accanto alle risorse definite nell’Intesa con il Governo Amato del dicembre 2000 e recepite nella Finanziaria per il 2001 si collocano:

- le risorse stanziate dalla Finanziaria per il 2002;

- le ulteriori risorse che rivendichiamo siano destinate con il Piano Pluriennale di Investimenti per la scuola, già oggetto di precise richieste avanzate al Ministro Moratti e ripreso nell’Accordo siglato il 5 febbraio 2002 fra Governo e Confederazioni.

Il Piano Pluriennale dovrà indicare rapidamente e con precisione le ulteriori risorse disponibili per la contrattazione da utilizzare già nell’ambito della trattativa della quale rivendichiamo l’apertura.

Per quanto riguarda la Legge Finanziaria rivendichiamo che le risorse stanziate per l’anno 2003 siano da considerare disponibili per la contrattazione nel loro intero ammontare immediatamente, come già avvenuto nel contratto 1998 – 2001.

Andrà compiuta una puntuale ricognizione di tutte le risorse disponibili e da destinare alla contrattazione.

Contemporaneamente, Cgil, Cisl e Uil scuola ribadiscono che tutte le risorse già disponibili per il contratto, ed eventualmente non utilizzate, devono essere riattribuite alla contrattazione così come chiaramente indicato nei CCNNLL 1999 e 2001.

Le retribuzioni.

Sul versante della tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni per tutto il personale dovrà essere data attuazione all’Accordo sottoscritto il 5 febbraio per il biennio economico 2002 e 2003.

Per quanto riguarda gli insegnanti, il contratto 2002 – 2005 dovrà perseguire il percorso di equiparazione retributiva in riferimento ai parametri europei.

Questo rappresenta un obiettivo già oggetto di Intese con il precedente Governo, sottoscritte al termine di un’aspra vertenza sindacale, rispetto al quale il biennio economico 2000 e 2001 ha avviato solo un avvicinamento.

Contemporaneamente deve essere data soluzione alla durata della progressione economica, fra le più lunghe in Europa, individuando risposte condivise dai lavoratori ad una questione che da troppo tempo attraversa la scuola italiana, favorendo anche una equiparazione nel rapporto di lavoro fra servizi di ruolo e servizi non di ruolo.

Il rinnovo contrattuale dovrà inoltre realizzare il riconoscimento di voci dell’accessorio nello stipendio.

I lavori nella scuola.

Il rinnovo contrattuale deve considerare i livelli istituzionali, deve valorizzare e sostenere professionalità e lavoro del personale, deve intervenire su istituti che interagiscono con l’organizzazione del lavoro nella scuola dell’autonomia.

Al solo scopo di indicare alcune questioni, facciamo riferimento alla necessità di adattare complessivamente il precedente quadro contrattuale ai cambiamenti consolidati e richiamati sopra.

Dovranno essere affrontati i problemi connessi all’orario di lavoro, che comunque devono tenere conto della specificità del lavoro docente e della possibile ricaduta dei processi di riforma attualmente all’esame del Parlamento. Anche in riferimento ai cambiamenti in corso il contratto dovrà mantenere gli elementi di certezza sul proprio impegno orario.

Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, il CCNL dovrà individuare a livello nazionale garanzie che riconoscano lo specifico impegno nella didattica nonché quello nella ricerca, nella gestione e realizzazione dei Piani dell’Offerta Formativa.

Un altro blocco di problemi riguarda il tema della formazione in servizio che, liberata da vincoli e procedure rigide, dovrà valorizzare il ruolo delle scuole, superando un sistema di offerta dell’amministrazione sovrapposto a quello delle scuole se non in contrasto con esso.

Da ultimo, in una stagione contrattuale che deve valorizzare il valore fondante del lavoro in un sistema nazionale di istruzione e nelle scuole dell’autonomia, occorre misurarsi con le specifiche condizioni di esercizio del lavoro. Vi sono condizioni oggettive che cambiano l’attività sia in termini di impegno, che di responsabilità e di tempo di lavoro.

Queste condizioni devono iniziare a trovare adeguate forme di riconoscimento.

Altro tema è quello del rapporto con l’Università. Esso riguarda il versante delle competenze scolastiche che dovranno essere utilizzate per la formazione dei nuovi insegnanti, la possibilità di accedere a periodi di formazione, l’acquisizione di titoli di studio superiori o diversi da quelli posseduti.

Infine, deve essere ripreso ed affrontato definitivamente quel blocco di problemi che ruotano attorno al tema dei "benefit".

I lavoratori della scuola devono poter contare sulla defiscalizzazione di spese connesse all’esercizio della professione, sulla copertura assicurativa per incidenti derivanti dallo svolgimento della loro attività. Inoltre, con un’attività scolastica che copre sempre più l’arco della giornata, deve essere attribuito il buono pasto. Sul versante più generale, ingresso ai musei, acquisto di libri e strumenti tecnologici, attività di formazione sono fatti da riconoscere come costitutivi della crescita professionale.

Per quanto riguarda il personale ata il rinnovo contrattuale, oltre che al raggiungimento dell’obiettivo della tutela del salario, dovrà avere a disposizione le risorse necessarie per riconoscere l’aumento e la maggiore complessità del lavoro di questi lavoratori.

Per i Direttori dei Servizi deve essere completato l’inquadramento.

Sugli istituti indicati sopra (organizzazione del lavoro; orario; formazione; ecc.) dovranno essere individuate soluzioni molto specifiche connesse alle peculiari caratteristiche del lavoro del personale ata.

Anche per questi lavoratori c’è una specificità che deve essere affrontata nel contratto con risposte adeguate, mentre il Ministero deve dare risposte positive ai problemi che riguardano il personale ata trasferito dagli enti locali in particolare per quanto riguarda l’integrale riconoscimento dell’anzianità di servizio.

Infatti, l’autonomia scolastica ha portato nell’organizzazione materiale del lavoro modifiche rilevanti e un forte aumento dei carichi di lavoro; inoltre il decentramento delle competenze conseguente alla riorganizzazione dell’amministrazione ha aumentato le competenze richieste e le responsabilità dei singoli lavoratori, in modo molto particolare per le attività amministrative.

La sottoscrizione definitiva della sequenza contrattuale dell’8 marzo pone la necessità di attuarla ed estenderla e di portare a termine il percorso di riorganizzazione del sistema dei servizi scolastici per la scuola dell’autonomia avviato con il CCNL 1998 – 2001 modificando l’attuale sistema delle funzioni aggiuntive.

Il principio organizzativo dell’istituzione dell’Unità dei servizi generali e amministrativi deve trovare radicamento attraverso l’adeguamento dei profili professionali esistenti, l’istituzione di nuove figure professionali per rispondere ulteriormente alle esigenze che la realtà lavorativa odierna pone. Occorre rispondere ad una organizzazione del lavoro basata su progetti e obiettivi, attività di laboratorio e nuove tecnologie.

Anche per questo non è più rinviabile l’istituzione di figure professionali operanti nell’ambito della gestione e manutenzione dei servizi informatici nonché nella funzione tecnica per integrare l’intervento e l’attività didattica svolta nei laboratori.

Infine, a fronte dell’aumento del numero delle richieste di interventi qualificati per attività di supporto agli alunni in situazione di handicap nonché per l’attività di mensa e supporto ai bambini della scuola dell’infanzia ed elementare è necessario trovare risposte nella qualità delle prestazioni mediante una formazione adeguata e nella quantità di personale impegnato, valorizzando anche la qualità e l’offerta integrata di questi servizi da parte delle scuole e degli enti locali.

Al personale ata deve essere attribuito il buono pasto in relazione alle condizioni di lavoro che verranno individuate in sede di contrattazione.

Conclusioni.

Sulla base di questi obiettivi, Cgil, Cisl e Uil Scuola chiedono l’apertura delle trattative.

I sindacati scuola CGIL, CISL e UIL si riservano, in ogni caso, di presentare, all’apertura delle trattative, una più dettagliata piattaforma rivendicativa, in relazione alle richieste contrattuali sopra delineate.

Su di esse sono impegnate fin da ora ad un forte coinvolgimento e ad una ampia consultazione della categoria e degli eletti nelle RSU.

Cgil, Cisl e Uil Scuola preannunciano, fin da ora, la richiesta di tempi rapidi per la chiusura del confronto negoziale per consentire al personale della scuola di apprezzarne i risultati e di usufruire rapidamente dei miglioramenti economici.

In attesa di un rapido cenno di riscontro si porgono cordiali saluti.

CGIL SCUOLA

CISL SCUOLA

UIL SCUOLA

21 marzo 2002