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Liquidazione compensi accessori: il MEF cattivo pagatore. Come ogni anno

Siamo intervenuti presso il Ministero dell’Istruzione per superare questa puntuale ripetizione di una stortura - il mancato pagamento entro il 31 agosto come da contratto - che è frutto di incapacità o pertinace mancanza di volontà a risolvere il problema.

07/08/2020
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Secondo il CCNL “Istruzione e Ricerca” - sezione scuola - entro il 31 agosto dovrebbero essere liquidati tutti i compensi accessori maturati dal personale docente e ATA nel corso dell’anno scolastico.

Ebbene, anche quest’anno, come tutti gli anni, tale liquidazione entro il 31 agosto non avverrà: NoiPa pur avendo ripristinato solo oggi le funzioni per operare sulla rata di settembre ha lasciato le scuole senza liquidità.
Infatti, non sono stati accreditati i fondi necessari, e, anche volendo essere ottimisti e voler credere che tali fondi saranno accreditati a settembre (ipotesi della irrealtà), nelle buste paga degli interessati essi arriveranno, bene che vada, a ottobre. E ciò, ove si consideri che questi mesi che sono mesi di ferie, di trasferimenti, pensionamenti ecc. non saranno proprio quelli più felici per poter operare.

Una storia di ordinaria burocrazia per la quale le norme e i contratti sono non vincoli da rispettare ma “pure espressioni cartacee”.
Una ennesima dimostrazione che i tempi del Ministero dell’Economia che governa il sistema NoiPA sono altri, sono tarati sulle esigenze della sua burocrazia e non sui tempi del servizio di cui dovrebbe essere… al servizio.

I tempi della scuola non sono i tempi delle amministrazioni dello Stato (del MEF, del MI o della PA che siano): una norma di buon senso, come da anni chiediamo, e che puntualmente ha presentato come emendamento al decreto semplificazioni in discussione al Parlamento, potrebbe mettere fine a questa inefficienza stabilendo che sia l’Amministrazione a doversi adattare alla scuola e non la scuola all’Amministrazione.

Nel frattempo abbiamo chiesto al Ministero dell’Istruzione, che è il nostro Ministero di riferimento, di porre rimedio a questo inaccettabile comportamento amministrativo.