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Ministro Carrozza, può restituirci la nostra dignità di lavoratori cancellando la norma vergogna!

Lettera di un assistente amministrativo precario alla Ministra. Cancellare la norma sugli inidonei o verranno licenziati 3500 amministrativi e tecnici precari.

06/09/2013
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Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da un assistente amministrativo precario alla Ministra Carrozza e alle organizzazioni sindacali. Come abbiamo più volte messo in evidenza è assolutamente necessario cancellare la norma-vergogna contenuta nella spending review che fa transitare coattivamente i docenti inidonei nei ruoli ATA e determina il contestuale licenziamento di 3.500 precari ATA.

Maurizio è uno di questi e ci racconta la sua storia.

AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE
On Maria Chiara Carrozza

p.c. Alle organizzazioni sindacali

Gentile Signora Ministra
le scrivo per parlarle del grave disagio morale e sociale che stanno vivendo gli amministrativi e i tecnici del personale ATA della scuola, e anche i docenti inidonei.

Mi chiamo Maurizio Tacconi, ho 48 anni e sono un assistente amministrativo precario della provincia di Arezzo attualmente disoccupato e in attesa di un nuovo incarico.

La mia storia che è molto simile a molte/i delle mie colleghe/i.

Sono entrato nella scuola il 1° di settembre del 2005, dopo avere lasciato la fabbrica dove lavoravo e una retribuzione ben più alta di quella che mi si prospettava accettando l'incarico di supplente. Avevo alle spalle una carriera di 15 anni di lavoro da operaio meccanico specializzato addetto alla manutenzione e avevo raggiunto il massimo della qualifica ottenibile. Ciò per dimostrarle che non sono né uno stupido, né un vagabondo.

La mia scelta di lavorare scuola non era dovuta, quindi, a ragioni economiche (oggi da precario percepisco lo stesso stipendio di allora) ma, soprattutto, a motivi di salute: lavoravo in un'azienda di manufatti in cemento armato e ho ritenuto che fosse poco salutare respirare cemento per quaranta  (oggi anche di più) anni, fino al raggiungimento dell'età pensionabile. E poi volevo fare valere quel diploma, che mi era costato tante energie, grazie al quale potevo accedere al profilo di assistente amministrativo.

Nel mio nuovo lavoro ho cambiato di continuo scuole e sedi di servizio, per tutta la provincia di Arezzo. Tre anni fa ho dovuto acquistare una macchina a GPL per ammortizzare i costi degli spostamenti, con un prestito settennale che ancora devo finire di pagare. A questo debito si aggiunge  il mutuo di una casa che decisi di comprare quando avevo ancora un contratto a tempo indeterminato (in fabbrica). Forse sono stato incauto a pensare di mettere su famiglia e di avere una casa di proprietà, ma l'articolo 1 della Costituzione mi dava una certa sicurezza. Oggi comincio a dubitare anche su quella, visto che alcune vicissitudini della vita politica attuale, mettono in dubbio anche la validità dell'articolo 3.

Negli otto anni di lavoro nella scuola ho avuto per fortuna, anche se in sedi diverse, quasi sempre incarichi annuali, che con qualche sacrificio, magari rinunciando alle ferie e risparmiando sul vestiario, mi hanno permesso di ottemperare ai miei impegni.

Ma poi sono sopraggiunti i tagli lineari della Gelmini (qualcuno li ha chiamati “riforma”). Così da  due anni i miei contratti scadono al 30/6. Per la prima volta nella mia vita sono finito in quelle sempre più affollate liste di disoccupazione, con i disagi che tutti conoscono, ho meno contributi previdenziali e a oggi ho percepito solo l'indennità del mese di giugno.

Eppure non mi sono mai scoraggiato. Ho sempre svolto il mio lavoro con dedizione e impegno. Lo dimostrano le tante ore svolte oltre il normale orario di lavoro nei momenti in cui la mole di lavoro è più alta (durante l'attività didattica). Nelle varie sedi di lavoro ho svolto tutte le mansioni: dalla contabilità alle schede degli alunni, acquisendo professionalità su tutto il lavoro di segreteria. Non ho mai perso un corso di formazione.

Tutto questo per ricevere in cambio cosa?

Martedì 10 settembre presso l'UST di Arezzo saranno attribuiti gli incarichi annuali. Sicuramente  toccherà anche me, ma anche quest'anno la mia vita sarà doppiamente precaria. Infatti, a causa della Spending Review, il mio incarico sarà “fino all'avente diritto” e poi più niente. Licenziato.

L'avente diritto, se non verrà cancellata la legge, sarà un docente inidoneo che, nella quasi totalità dei casi che ho incontrato nel mio lavoro, è davvero inidoneo, cioè impossibilitato a lavorare per gravi motivi di salute. Molti di loro vivono, sia pure da un'altra prospettiva, le mie stesse ansie e difficoltà. Spero che Lei non pensi che si tratti anche qui di falsi invalidi.

Gentile Ministra, solo chi non ha a cuore il corretto funzionamento della pubblica istruzione può  perdere lavoratori già formati e ligi al lavoro come lo siamo stati noi fino ad adesso.

Voglio credere che Lei capirà quale sia lo stato d'animo di noi precari ATA e dei docenti inidonei che dovrebbero dedicarsi a un lavoro che non conoscono e che nella maggior parte dei casi non possono fare. Chi era in grado è già impegnato utilmente in compiti di coordinamento o come bibliotecario.

Lei può restituirci la nostra dignità di lavoratori, annullando l'art. 14 della Spending Review (L. 95/12).

Dia il via libera alle immissioni in ruolo anche per gli amministrativi e i tecnici, come ha fatto saggiamente per i collaboratori scolastici.

Restituisca la tranquillità anche a quei docenti che hanno avuto la sfortuna di perdere la salute.

Le porgo i miei più distinti saluti ringraziandola per il tempo dedicato a queste righe.

MAURIZIO TACCONI