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MOF e supplenze: la FLC CGIL preme per l'invio dei fondi alle scuole

Gli inaccettabili ritardi del MEF aumentano il disagio delle scuole. Il MIUR taglia il bonus di 19 milioni di euro.

29/05/2018
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Il 22 maggio scorso, nell’incontro di avvio della contrattazione sul Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa a.s. 2018/2019 (art. 40 CCNL 2018), abbiamo denunciato all’Amministrazione la situazione di disagio di molti docenti e ATA a tempo determinato che da mesi non ricevono lo stipendio a causa di anomalie nell’accredito dei fondi su cedolino unico da parte del MEF.

Abbiamo inoltre segnalato che a tutt’oggi le scuole non hanno ancora ricevuto l’accreditamento sui POS del finanziamento MOF per l’anno in corso e che,  conseguentemente, non sono in grado di effettuare il tempestivo pagamento dei compensi accessori spettanti al personale per le attività già svolte.

Oggi 29 maggio, dopo un ennesimo sollecito, apprendiamo che il MIUR ha già richiesto al MEF, come si era impegnato a fare, di verificare le cause delle situazioni rappresentate e ne ha sollecitato la risoluzione, ma registriamo che la situazione nelle scuole a tutt’oggi non è affatto cambiata.

Sul versante contrattazione Fondi MOF 18/19, restiamo in attesa che l’Amministrazione ci convochi per la contrattazione, da noi sollecitata, sui criteri di attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente dell'anno scolastico in corso.

Come già segnalato nel nostro resoconto abbiamo infatti chiesto che siano oggetto di contrattazione a livello nazionale e a livello di istituzione scolastica anche i criteri di ripartizione delle risorse del bonus di cui al comma 126 della legge 107/15 spettanti per l’a.s. 2017/2018, dal momento che il finanziamento sarà erogato alle scuole dopo l’avvenuta  firma definitiva del CCNL.

Si tratta comunque di fondi che ammonteranno a poco più della metà di quelli distribuiti lo scorso anno alle scuole,  perché la riduzione di 70 milioni prevista dall’art. 40 del CCNL a favore dell'incremento della retribuzione professionale docente (Rpd) andrà a incidere totalmente sull’a.s. 2017/2018, per la scelta tutta politica, fatta a suo tempo dal MIUR, di utilizzare la totalità del finanziamento 2016 per l’a.s. 2015/2016, primo anno di attuazione della Legge 107/2105 e di utilizzo del bonus.

A  questa riduzione dovuta allo spostamento di risorse a favore della Rpd si aggiungerà, come abbiamo appreso purtroppo solo nell’incontro del 22 maggio,  un’ulteriore decurtazione di 19 milioni circa, per un’esigenza di risparmio del MIUR inserita nel bilancio per il triennio 2018-2020. Riteniamo grave che questa circostanza non sia emersa con trasparenza durante la trattativa per il rinnovo del Ccnl.

Ad anno scolastico 2017/2018  ormai concluso, le scuole vedranno quindi arrivare, anziché la quota parte di 200 milioni di euro come lo scorso anno, solo la quota parte di €111.230.000,00.

Nei prossimi due anni poi, al taglio di 50 milioni nel 2019 e 40 milioni a partire dal 2020 previsto dal CCNL, si aggiungeranno le decurtazioni previste dal bilancio triennale, determinando un finanziamento complessivo di 130.678.00,00 € per il 2018/2019 e 142.800.000,00 € per l’a.s. 2019/2010.