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Agidae: sottoscritto un protocollo di intesa per fronteggiare la crisi

La finalità del documento sottoscritto tra Agidae e i sindacati è di introdurre, temporaneamente, qualche elemento di flessibilità per contrastare la crisi e arginare lo spettro del ricorso a contratti di prossimità.

30/07/2013
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Nell’ambito del negoziato per il rinnovo del CCNL l’Agidae ha presentato alle organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS Conf. SAL e SINASCA in data 9 luglio 2013 la formale dichiarazione dello stato di crisi delle istituzioni scolastiche paritarie ed educative aderenti e afferenti all’Associazione.

Con l’avanzare della crisi la situazione delle istituzioni scolastiche dell’Agidae si è fatta sempre più complicata entrando in progressiva e profonda sofferenza tanto da pregiudicarne l’esistenza. Nel corso dell’ultimo triennio hanno chiuso circa un centinaio di scuole, sono state ampiamente ridotti i numeri delle classi e dei corsi: causa principale il consistente calo degli alunni non solo per gli effetti demografici ma soprattutto per la ridotta capacità di spesa delle famiglie colpite nei loro redditi. Tutto ciò si è riverberato in maniera drammaticamente negativa sul personale occupato che ha visto ridurre non solo una riduzione dell’orario di servizio ma la perdita del lavoro. Riduzioni e licenziamenti collettivi e plurimi sono gli effetti gravi della crisi di questo settore.

Le risposte sul piano sindacale sono state indirizzate esclusivamente ad arginare il più possibile le ricadute occupazionali, non godendo questo comparto di misure anticrisi quali il ricorso alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria, mediante quel poco di strumentazione consentita dalle norme di legge. Il ricorso ai contratti di solidarietà di tipo B) e alla cassa integrazione in deroga ovvero attraverso una debole strumentazione legislativa  ha attenuato solo parzialmente gli effetti sulla crisi sia da un punto di vista occupazionale che reddituale mostrando, ancora una volta, tutti i limiti dell’attuale sistema degli ammortizzatori sociali. 

Va comunque sottolineato che alla scuola non statale, al pari di altri settori produttivi, è attualmente preclusa la possibilità di fare ricorso in caso di crisi aziendali alla cassa integrazione e alla mobilità ordinaria e straordinaria. La stessa cassa integrazione in deroga con i suoi finanziamenti singhiozzanti ha manifestato tutti i limite e le contraddizioni di un intervento precario, provvisorio e marginale.

Proprio l’assenza di una strumentazione adeguata in grado di affrontare una crisi così devastante ha fatto riemergere altri fenomeni decisamente più pericolosi e tutti a svantaggio dei lavoratori sia sul versante dei diritti che dell’occupazione. Il ricorso da parte delle scuole  alla cessione o alla trasformazione d’azienda e di ramo d’azienda rappresentano uno degli strumenti maggiormente utilizzati dalle scuole. Processi questi che, laddove hanno visto la presenza delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL, sono stati arginati con accordi specifici che hanno garantito diritti/redditi e mantenimento dei livelli contrattuali e occupazionali.

Negli ultimi tempi, però, ha preso piede un fenomeno ancora più perverso e più pericoloso che rischia di essere devastante per la stessa tenuta del CCNL. Ci si riferisce in particolare al ricorso ad accordi di prossimità ovvero a richieste di cambio di contratto di riferimento.

Nel prendere atto di questo complicato quadro di insieme, decisamente preoccupante, e in attesa della definizione degli interventi legislativi in materia di sostegno al lavoro e all’occupazione annunciati dal governo con l’emanazione del Decreto Legge n. 76/2013 i sindacati e l’Agidae hanno convenuto di sottoscrivere un protocollo di intesa a carattere temporaneo nella prospettiva di arginare i fenomeni di deregulation contrattuale sopra richiamati.

Nello specifico l’intesa prevede:

  1. l’introduzione a partire dal 1 settembre 2013 e limitatamente all’anno scolastico 2013/2014 di una riduzione massima della retribuzione tabellare pari al 18% per i nuovi assunti. Pertanto al personale attualmente in servizio continuano ad essere applicate integralmente le condizioni retributive previste dal CCNL vigente;
  2. una riformulazione dell’apprendistato professionalizzante, limitatamente al personale ATA, alla luce del nuovo testo unico;
  3. con uno specifico accordo a carattere di inclusività contrattuale vengono regolamentati i contratti a progetto utilizzati solo ed esclusivamente per le attività non curriculari. La regolamentazione ovviamente conterrà non solo gli aspetti di natura economica ma anche di carattere normativo quali appunto malattia, maternità, periodo di riposo, diritti sindacali eccetera dei collaboratori;
  4. per i docenti ancora non abilitati potrà esserci un’ ulteriore proroga assistita per altri 24 mesi in aggiunta a quanto già disposto dall’art. 23.1 del CCNL fino all’attuazione dei TFA;
  5. l’incarico a tempo determinato dei docenti chiamati annualmente a svolgere attività di coordinamento didattico viene prolungato di ulteriori 24 mesi;
  6. viene recepito l’accordo sulla rappresentanza sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e Confindustria;
  7. nell’ipotesi di interventi normativi e legislativi in materia di mercato del lavoro le parti si incontreranno per valutarne l’applicazione e la coerenza con l’intesa. Questo a significare che qualora dovessero esserci misure incentivanti per le nuove assunzioni verrà rivisto quanto previsto al punto 1) dell’intesa.