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Scuola: ora alternativa all'insegnamento della religione cattolica

Richiesta unitaria di incontro al Miur.

15/09/2009
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Con la lettera che segue FLC Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals chiedono unitariamente al Miur di affrontare una volta per tutte le modalità per assicurare alle scuole le condizioni per garantire a tutte le famiglie che lo richiedono le attività alternative all'insegnamento della religione cattolica nel caso in cui gli alunni non si avvalgano di tale insegnamento.

Con l'eliminazione di tutte le ore di compresenza nella scuola primaria, con l'eliminazione delle ore aggiuntive nel tempo prolungato, con la costituzione di tutte le cattedre a 18 ore nella scuola secondaria, le scuole non sono più in grado di provvedere con le sole risorse interne.

E' arrivato il momento in cui il Miur si faccia carico delle conseguenze dei tagli attuati e definisca le modalità e le regole per ottemperare a questo obbligo da parte delle scuole.

Roma, 15 settembre 2009
______________________

Preg.mo Dott. Luciano CHIAPPETTA
Direttore Generale per il Personale Scolastico
Ministero Istruzione Università e Ricerca
Viale Trastevere 76/a
00153 ROMA

Oggetto: attività alternative.

L’entrata in vigore dei nuovi quadri orario nelle scuole del primo ciclo di istruzione comporta, come è noto, una significativa riduzione, se non la scomparsa, delle ore di compresenza dei docenti. Nella scuola secondaria di I grado, in particolare, l’articolazione delle cattedre rende del tutto residuale – limitandola, e solo transitoriamente, alla classi III a tempo prolungato – la compresenza.

La situazione sopra descritta determina l’impossibilità, in molti casi, di coprire le ore di attività alternative alla religione cattolica richieste dalle famiglie, che la scuola è tenuta in ogni caso ad assicurare. La prassi, talora adottata, di “parcheggiare” temporaneamente in altre classi, in concomitanza con le ore di religione, gli alunni non avvalentisi, appare a nostro avviso inopportuna, se non illegittima. Inopportuna poiché impone una accoglienza forzosa che può arrecare disagio all’ordinaria attività delle classi; illegittima perché non offre agli alunni, come la legge prevede, attività appositamente strutturate, oppure li coinvolge in attività di tipo disciplinare (quelle svolte nelle classi che li accolgono), in contrasto con l’esplicito divieto in tal senso imposto dal punto 2) della C.M. 368 del 20 dicembre 1985.

Alla luce di quanto sopra, si rende necessario e urgente fornire alle scuole indicazioni circa le modalità di affidamento delle ore destinate alle attività alternative, che in quanto inserite in modo strutturale nel quadro delle attività didattiche a nostro avviso configurano una disponibilità cui far fronte, se del caso, anche con l’attribuzione a docenti in servizio nella scuola, con pagamento – da parte del Tesoro - delle ore eccedenti l’orario di cattedra.

Del tutto improprio sarebbe, a nostro avviso, far ricadere gli oneri per dette attività sulle spese per supplenze, e ancor più sul fondo di istituto, in quanto esulano dalle finalità cui le cui risorse del fondo sono destinate.

Sulla questione, l’allora Ministero della Pubblica Istruzione si era pronunciato con chiarezza con la Circolare Ministeriale 28 ottobre 1987, n. 316, che così recita: “Relativamente alle modalità di impiego del personale per lo svolgimento delle attività didattiche e formative e per l'assistenza allo studio o alle attività individuali si precisa che debbono prioritariamente essere utilizzati docenti totalmente o parzialmente in soprannumero o comunque tenuti al completamento in quanto impegnati con orario inferiore a quello d'obbligo, nonché docenti dichiaratisi disponibili a prestare ore eccedenti. Tali docenti debbono essere scelti fra quelli della scuola che non insegnano nella classe o nelle classi degli alunni interessati alle attività in parola, atteso che così viene assicurato, per gli alunni avvalentisi e per quelli non avvalentisi, il rispetto del principio della "par condicio".

Si ritiene pertanto opportuno un incontro urgente al fine di definire una nuova nota di chiarimento.

In attesa di un cortese e celere cenno di riscontro, si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.

FLC Cgil - Americo Campanari
CISL Scuola - Gianni Manuzio
UIL Scuola - Pasquale Proietti
SNALS CONFSAL - Giuseppina Di Giacomo