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Scuola. Tavolo di confronto sull’applicazione del Piano Gelmini - Tremonti

Il Miur mette sotto la lente di ingrandimento gli effetti del piano programmatico. Ma il tono è autoassolutorio. La FLC chiede impegni concreti su temi molto precisi che vanno dalle condizioni di lavoro del personale alle sofferenze finanziarie delle scuole insieme ad un piano di immissioni in ruolo dei precari.

22/04/2010
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Ieri si è svolto un incontro tra sindacati scuola e Miur sul Piano Gemini Tremonti al fine di valutare le difficoltà che si registrano nella scuola dopo il primo anno di applicazione del Piano programmatico.

L’informativa del Miur

E’ stato subito chiarito che da parte dell’Amministrazione c’è la volontà di governare gli effetti di questa legislazione, tenendo presente che sulla sua applicazione esiste una discrezionalità del livello politico regionale che va tenuta presente.
A questo proposito è in corso la ricognizione dei dati, tramite le regioni, sul decreto salva precari i cui risultati dovrebbero essere disponibili a maggio. Sempre per quella data verrà fornita una prima informativa sull’insegnamento in lingua di una disciplina prevista nell’ultimo anno della secondaria e sulle situazioni di soprannumerarietà dei docenti dopo i tagli e le riorganizzazioni sulla scuola secondaria.
Inoltre, la complessità delle operazioni sta rallentando i tempi di inserimento dei dati nel sistema. Per questa ragione è previsto lo slittamento dei tempi, circa una settimana, per la pubblicazione dei trasferimenti del personale docente della scuola primaria.
In pratica dopo il primo anno di applicazione del Piano questo, a detta del Miur, risulterebbe compatibile con la qualità della scuola.

La posizione della FLC

L’applicazione del Piano Gelmini Tremonti sta creando enormi difficoltà nella vita quotidiana delle scuole e peggiorando le condizioni di lavoro delle persone. Inoltre la gestione confusa di questi provvedimenti è un ulteriore elemento di criticità che si inserisce in un contesto già molto drammatico per effetto dei tagli. In questo senso le nostre valutazioni non trovano assolutamente corrispondenza con il quadro, piuttosto fluido, rappresentato dallo stesso Miur. Infatti, la drammaticità dei tagli porta alla violazione sistematica del Ccnl costringendo il personale a sostenere carichi di lavoro inauditi.

La FLC ha presentato proposte concrete e precise su diversi argomenti chiedendo al Miur di discuterle con il sindacato. Si tratta di proposte sui seguenti temi:

  • piano di immissione in ruolo dei precari docenti e Ata

  • carichi di lavoro, organici e professionalità Ata

  • sistema dei finanziamenti

  • unificazione delle funzioni (pagamento stipendi, pensioni, graduatorie) per liberare le scuole dalle molestie burocratiche.

Il Miur non solo non ha mai chiamato il sindacato a discuterle, ma non ha mai avanzato alternative, limitandosi a ricondurre il tutto ai limiti imposti dalle varie finanziarie.

E’ evidente che da tempo c’è un problema di relazioni sindacali. Diversamente non si spiega perché questioni serie ed importanti, come ad esempio il reclutamento dei docenti, anziché essere discusse nelle sedi deputate vengono annunciate ai giornali (vedi dichiarazioni Ministro Gelmini su graduatorie regionali).

Il Miur, alla fine dell’incontro, si è impegnato a definire una tempistica precisa per discutere di questi temi. Sarà l’ennesima dichiarazione di buona volontà?

Per la FLC questo non è assolutamente sufficiente, quando la qualità della scuola statale, quella di tutti, è messa seriamente in discussione e c’è la perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro.

Roma, 22 aprile 2010