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Estero: mobilità d'ufficio e a domanda per l'a.s. 2013-2014, emanato il decreto

Solo la FLC CGIL partecipa all'incontro del 13 agosto per illustrare i contenuti del decreto.

16/08/2013
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Mentre in alcune sedi inizia già in questi giorni il nuovo anno scolastico, il MAE si decide (finalmente!) a convocare i sindacati per illustrare i contenuti del decreto n. 4056 del 9 agosto 2013, a firma del Direttore Generale Meloni.

Il decreto stabilisce unilateralmente le norme per la mobilità all'estero per l'anno scolastico 2013/2014, in barba a quanto previsto dal CCNL scuola, che rimanda la mobilità alla contrattazione integrativa.
Trattandosi di informazione successiva, l'amministrazione si è limitata a fornire alcune precisazioni e chiarimenti sul testo del decreto, in particolare sotto il profilo operativo.
La FLC CGIL ha ritenuto in ogni caso necessario partecipare all'incontro, invece di pubblicare, magari con 24 ore di anticipo, il commento sull'andamento della riunione (vedi il comunicato del 12 agosto a firma di un'altra organizzazione sindacale).

Dato atto che il MAE ha accolto due delle questioni segnalate dai sindacati (validità delle idoneità conseguite nel 2011 e questione di Asmara) e che ha esplicitato il criterio sulla base del quale sono stati individuati i posti vacanti disponibili per i trasferimenti (le cattedre delle scuole statali) restano parecchie questioni critiche irrisolte.
Una massa di trasferimenti d'ufficio, posti disponibili per la mobilità scelti secondo un criterio deciso in modo unilaterale, ritardi, gravi disagi per il personale coinvolto, possibili disservizi nelle istituzioni scolastiche all'estero, informazioni fornite a singhiozzo e con ritardo, deterioramento delle relazioni sindacali: un quadro di incertezza e smobilitazione che porterà inevitabilmente al default dell'intero sistema.

Dietro al pretesto dei vincoli di spesa imposti dal MEF si legge un tentativo di accelerazione, tutto politico, nella direzione dello smantellamento del sistema d'istruzione pubblico a favore di quello privato, come dimostrano anche le dichiarazioni di alcuni parlamentari che in questi giorni escono allo scoperto su questo tema.

A questa deriva la FLC CGIL propone di dare una risposta forte e chiara, anche attraverso visibili iniziative di mobilitazione, per affermare il diritto dei lavoratori, degli utenti e di tutti i cittadini contribuenti ad una gestione corretta, razionale e trasparente del sistema dell'istruzione italiana all'estero.