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Sulla scuola italiana all’estero si abbatte la mannaia del trio MEF-MAE-MIUR

Cancellati 134 posti di contingente per il 2012/13 nonostante le indicazioni diverse della relazione tecnica che accompagna il DL 95 recentemente approvato dal Senato. Declino della concertazione e volontà di potenza. La strana politica culturale del signor Terzi.

06/08/2012
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Quello che si è consumato il 3 agosto u.s. in occasione dell’incontro di concertazione al MAE tra delegazione di parte pubblica e quella di parte sindacale rappresenta senza ombra di dubbio il paradigma di come il governo dei cosiddetti tecnici concepisce le relazioni sindacali e le indicazioni del Parlamento.

Un paradigma che viene applicato in ogni occasione dal signor Monti e dal suo governo che pur di portare avanti il suo mandato politico e la sua concezione monetaristica di affrontare e risolvere la crisi, non disdegna affatto di calpestare il confronto sindacale e la stessa dialettica parlamentare. Dal lavoro, alla previdenza, dallo sviluppo alla spending review la logica è sempre la stessa: riversare i costi della crisi sui lavoratori, sui pensionati, sui giovani e sui cittadini colpendo il Welfare, il lavoro, i diritti e le tutele della parte più debole della società mantenendo inalterati gli sprechi, le sacche di privilegi nella Pubblica Amministrazione e preservare le caste e il potere finanziario. Si vuole imporre un nuovo ordine sociale fondato sul mercato soprattutto finanziario dove non c’è spazio né per il dissenso né per le reiterate richieste di investire nella conoscenza e di intervenire seriamente  su politiche anticrisi che tutelino redditi e occupazione che rilancino il lavoro e lo sviluppo anche attraverso la tassazione di rendite e capitali. Ormai siamo all’apoteosi della disuguaglianza e della iniquità politica e fiscale

Il nostro super professore e la sua nutrita schiera di “esperti improvvisati” dovrebbero  ricordarsi il “grido” della guerra di indipendenza americana “no taxation without representation” e cominciare a capire che così non è possibile andare avanti perché con la Monti review, la Terzi review , la Profumo review e la Foriero review si sta portando il Paese verso il baratro e il disastro sociale.

Gli interventi presenti nel DL 95/2012, impropriamente definito spending review, anche sulla scuola in Italia e all’estero confermano, seppur nel loro particolare, la deriva della politica governativa. Tagliando la scuola italiana all’estero, senza rimuovere seriamente le vere fonti di spreco, si condanna in maniera inesorabile la nostra politica culturale ad un inevitabile declino relegandola, in barba alle stesse dichiarazioni di facciata del buon Terzi, ad un provincialismo corporativo e feudale dove il dialogo e la concertazione sono sostituiti dall’arbitrio e dall’arroganza del potere. Questo è quanto maturato sul versante del metodo in occasione dell’incontro di concertazione del 3 luglio u.s.  

Basti pensare che nonostante alla riunione fossero assenti giustificati due sigle sindacali, Snals e Cisl scuola, il MAE ha preteso e imposto che il confronto concertativo si concludesse lo stesso giorno  minacciando di assumere, comunque, proprie e unilaterali decisioni a prescindere dalla presenza o meno delle OO.SS.. A poco sono serviti gli inviti delle stesse OO.SS. a rinviare la convocazione di qualche giorno per consentire a tutti di partecipare. Pur dissentendo sul metodo, decisamente discutibile, la FLC CGIL e le altre OO.SS. hanno dovuto, per senso di responsabilità, accettare tale imposizione per poter poi  affrontare le proposte di merito dell’Amministrazione.

Ma il dissidio di fondo si è registrato sulla quantificazione dei posti da sopprimere dove lo scontro è stato durissimo.  La FLC CGIL e le altre OO.SS. hanno contestato al MAE il numero dei posti da sopprimere. La scelta di tagliare 134 posti già dal primo anno di applicazione del DL 95/2012 è stata giudicata dal sindacato come un arbitrio perché contraddice la stessa relazione tecnica che ha accompagna il decreto nel suo iter parlamentare di conversione in legge. In questo documento, ovviamente di stesura governativa, si ipotizza una riduzione graduale del contingente nella misura di 80 unità  l’anno per arrivare, nell’arco di un quinquennio scolastico, alla determinazione del contingente pari a 624 unità.

Ebbene questa previsione, secondo quanto riferito dal MAE, è stata bocciata dal MEF che ha invece imposto il taglio di posti equivalenti ai rientri per fine mandato di quest’anno scolastico in misura ovviamente superiore all’ipotesi della relazione tecnica, accelerando quindi il conseguente processo di disimpegno politico e culturale nelle scuole e nelle istituzioni scolastiche e culturali italiane nel mondo.

Desta a dir poco stupore il fatto che tale determinazione non sia stata supportata da nessun atto formale da parte del MEF e che invece sia stata dal MAE e dal MIUR  senza colpo ferire. Le ragioni sono decisamente intuibili visto che contemporaneamente le tre Amministrazioni, MAE-MIUR-MEF, ottengono il duplice risultato ovvero risparmiano contemporaneamente sul bilancio del MIUR e del MAE.

Inevitabile la contrarietà delle OO.SS. che ne hanno denunciato la discutibile fondatezza giuridica e politica. Sul piano del metodo poi è quanto mai  bislacco che una norma, benché provvisoria, voluta del legislatore venga arbitrariamente forzata dall’Amministrazione per il solo motivo di far cassa.

Visto e considerato l’impossibilità di rimuovere gli aspetti quantitativi dell’operazione le OO.SS. hanno dichiarato che per loro la concertazione finiva con la registrazione di un mancato accordo.

Davanti a questo quadro l’unica fattore positivo è rappresentato dal fatto che il MEF e le altre Amministrazioni, nel loro immenso potere di arbitrio, hanno dovuto confermare il diritto alla proroga di permanenza all’estero di quel personale che per effetto di una ben precisa legge (L. 10/2011) ha un mandato di nove anni. Si presume che tale diritto trovi sua esplicita conservazione anche per il futuro. I grandi tecnici che dovrebbero risollevare l’Italia si sono infatti dimenticati di tener conto, nella definizione delle proposte,  la presenza di quella norma di legge, ingenerando quindi equivoci interpretativi e anche applicativi.

Sebbene fortemente condizionato, le OO.SS. hanno ritenuto comunque opportuno proseguire il confronto sul merito della proposta iniziale di contingente  avanzata dalla Amministrazione. Tale scelta è stata dettata non solo per spirito di responsabilità ma soprattutto per cercare di contrastare logiche distributive dei tagli fondate esclusivamente su interessi di parte. Si è cercato quindi di intervenire tenendo bene a mente sia i diritti delle persone che il mantenimento di quelle iniziative e interventi positivi e degne di significato qualitativo e quantitativo.

In via preliminare va ricordato che per il prossimo anno non sono previste nuove nomine fatte salve quelle relative alle scuole Europee. Come pure va ricordato che la distribuzione dei tagli è stata quantitativamente il più possibile equamente distribuita tra scuole, corsi e lettorati. Un aspetto non secondario viste le recenti incursioni parlamentari da parte di chi voleva privatizzare tutti i corsi di lingua e cultura in Europa e nel mondo. Sicuramente questo aspetto rappresenta la risposta più significativa ai sostenitori di quella tesi. Sappiamo bene che simile tendenza è dura a morire, però è altrettanto vero che almeno per il momento questo specifico segmento della nostra politica culturale e della promozione e diffusione della lingua italiana nel mondo non è stato smantellato.

Lo sguardo delle OO.SS. si è quindi soffermato, per quanto ci è stato possibile, nell’attenuare e del rendere indolore, per quanto possibile, i disagi e le conseguenze di una razionalizzazione discutibile e fantasiosa del MAE.

Era nostro compito e nostro dovere impedire che si generassero arbitri e discrasie più pesanti cercando di introdurre i relativi correttivi parzialmente accolti dal MAE, giungendo quindi alla definizione del contingente annuale 2012/2013.

Ciononostante il giudizio delle OO.SS. sulla concertazione rimane decisamente  negativo. Nei prossimi giorni tale giudizio verrà esplicitato con la formale registrazione del mancato accordo. Un volta perfezionato il contingente con la firma dei tre Ministri e soprattutto alla luce della definitiva conversione del DL 95/2012 come FLC CGIL valuteremo le iniziative da intraprendere per il prossimo futuro.

Nei prossimi giorni il MAE comunicherà alle OO.SS., alle sedi e al personale le comunicazione relative alle conseguenze dovute alla definizione del contingente 2012/2013.