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AFAM: audizione al Senato sui disegni di legge di statizzazione degli ex IMP

La FLC ha ribadito l'urgenza della legge e che il binomio istituti e personale è inscindibile. No a perdita di posti di lavoro.

17/10/2014
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Il giorno 8 ottobre insieme a CISL Università e UIL RUA, abbiamo partecipato all'audizione presso la VII commissione Cultura del Senato.

All'ordine del giorno un confronto sui ddl A.S. 322 e altri allineati tutti sulla problematica della statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati, oggi denominati al pari dei conservatori di musica, Istituti Superiori di Studi Musicali - ISSM - dopo l'attuazione della legge di riforma 508/99.

La FLC, dopo avere manifestato soddisfazione perché finalmente la problematica viene affrontata a livello legislativo con un'azione di coinvolgimento di tutti i Gruppi parlamentari, aspetto di certo non secondario, e la seria intenzione di ascoltare tutti i soggetti coinvolti, Governo compreso, ha confermato la propria posizione già espressa e contenuta nel documento unitario a conclusione del seminario unitario con CISL e UIL tenutosi ad Ancona il 6 e 7 febbraio 2013.

In forma sintetica, tenuto, conto anche delle relazioni in premessa alla presentazione dei ddl nelle quali si evince che la problematica è conosciuta in tutte le sue sfaccettature, abbiamo espresso la nostra posizione frutto di serie considerazioni maturate con tante iniziative, approfondimenti  e confronti nel tempo perché per la FLC è da sempre questione di primaria importanza: gli istituti musicali pareggiati, molti di questi di centenaria tradizione, sono nati per esigenza e volontà del territorio, sono orgoglio delle comunità che con determinazione li hanno sino ad oggi sostenuti e finanziati e sono necessari alla cultura del Paese. Pertanto, dei venti presidi formativi finanziati dalle autonomie locali, a nostro avviso non se ne deve perdere uno, sono importanti quanto i conservatori di musica finanziati dallo Stato, la riforma li comprende senza distinzioni di sorta.

Purtroppo la lentezza e per certi versi la resistenza della politica nel portare a compimento la riforma, stanno provocando danni alla tenuta del sistema e qualche istituto è ormai alla chiusura: il riferimento è alla gravissima situazione dell'ISSM "Pergolesi" di Ancona i cui docenti non ricevono lo stipendio da ventisei mesi e chi deve assumere decisioni è latitante. Chiediamo quindi al Presidente Sen Marcucci e ai Senatori presenti di farsi carico del problema al fine di arrivare ad una soluzione in tempi brevissimi.

Insieme alla salvaguardia dei 20 presidi formativi la nostra proposta è quella di non perdere un posto di lavoro. Il binomio istituti e personale è inscindibile perché esso costituisce valore culturale che intendiamo difendere.

La legge 508 prevede la statizzazione degli istituti e dopo quindici anni non vi sono più scusanti perché si rinvii senza scadenza quanto il legislatore ha stabilito. La legge stabilisce anche che questa operazione sia realizzata senza oneri aggiuntivi per lo Stato e questo può essere rispettato se si considera come costo complessivo l'ammontare delle finanze impegnate dagli Enti Locali, enti territoriali denominati nell'art.114 della Costituzione "La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato."

Per questa regione sarebbe opportuno che a breve termine si costituisse un tavolo di confronto che veda presenti tutti i soggetti competenti, ovvero Governo, Amministrazione, rappresentanti degli Istituti, degli Enti locali, ANCI, UPI, rappresentanti Conferenza Stato Regioni e Sindacati, così come avvenne nel settembre 2005 allorquando fu sottoscritto un protocollo di intesa che impegnò tutti i "soggetti" ad assumere comportamenti omogenei e allineati con i conservatori di musica.

In sintesi, la FLC ha chiesto :

  • la statizzazione di tutti gli Ex IMP oggi denominati ISSM
  • che siano salvati tutti i presidi formativi prevedendo  un percorso a breve, medio e lungo termine, ma individuando una scadenza credibile e necessaria per assestare l'intero,sistema dell'AFAM. Per questa ragione diventa condizio sine qua non l'emanazione del regolamento per la programmazione e sviluppo del sistema. Si dovranno prevedere più forme di sviluppo e consolidamento quali l'autonomia delle istituzioni, la loro aggregazione a istituti statali già esistenti o altre modalità che però devono rispondere a criteri comuni a tutte le istituzioni
  • il personale oggi in servizio deve essere tutto salvaguardato perché la dotazione organica, ferma numericamente al 1999 a fronte di un significativo (+ 22%) aumento degli studenti , dopo l'attuazione della riforma, l'introduzione dei nuovi ordinamenti, necessita di ampliamento numerico e disciplinare
  • la costituzione di un tavolo con tutti i soggetti istituzionali coinvolti come su indicato
  • il mantenimento,  almeno per un triennio, del finanziamento già erogato nel corso del 2014, previsto dalla L.128/2013- art.19.