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AFAM: incontro al Ministero su mobilità, precari e organici

Il resoconto dell'incontro e la posizione di FLC CGIL, CISL Università e UIL RUA.

24/05/2013
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Si è tenuto il 23 maggio 2013 l’incontro tra la Direzione Generale MIUR AFAM e i Sindacati rappresentativi del comparto. All’ordine del giorno la mobilità del personale e le problematiche inerenti alla libera professione e "novità" legislative.

L’Amministrazione, dopo aver presentato il quadro della situazione organica del personale dell’AFAM aggiornata al 1 novembre 2013, ha informato i presenti del piano operativo che intende porre in essere:

  • portare a compimento l’iter del DPR su programmazione del sistema e reclutamento del personale
  • emanare il regolamento per le elezioni del nuovo CNAM
  • risolvere il problema precariato  
  • definire un accordo per la mobilità del personale docente con riferimento alla mobilità orizzontale interna alle singole istituzioni e a quella temporanea/utilizzazioni per consentire un assetto delle istituzioni in considerazione delle modifiche e della riorganizzazione dell’offerta formativa conseguente alla messa a ordinamento dei bienni.

La proposta presentata ha generato un vivace dibattito determinato anche dalla complessità degli argomenti portati al tavolo.

La posizione tenuta da FLC CGIL, CISL Università e UIL RUA è stata la seguente: premesso che il tempo della latitanza della politica è abbondantemente scaduto, è pregiudiziale l’emanazione del DPR su programmazione e reclutamento del personale per concludere l’attuazione regolamentare della legge 508. Contestualmente però è presupposto necessario confermare l’attuale dotazione organica delle istituzioni con il preciso impegno della stabilizzazione dei precari ponendo in essere e con urgenza tutte le azioni utili all’emanazione della legislazione necessaria sfruttando al momento la proroga dei contratti nella Pubblica Amministrazione fino al prossimo dicembre, in attesa di norme specifiche per l’AFAM.

E’ stata avanzata la richiesta di utilizzare la "deroga assistita" di cui all’art. 5 comma 4bis del D.L.vo 368/2001 già utilizzata per i contratti dei Direttori di Ragioneria con un richiamo anche all’art.2 comma 6 della L.508/99. 

Inoltre a completamento dell’assetto del sistema, in coerenza con le risoluzioni assunte ad Ancona a sostegno degli Istituti Superiori di Studi Musicali, con la stessa urgenza si deve procedere alla soluzione idonea per consolidare le sedi e le dotazioni organiche dei suddetti Istituti.

La prima richiesta avanzata è quindi quella di fare una programmazione quale unico e indifferibile operazione per la tenuta del sistema dell’AFAM, il consolidamento  degli organici e la stabilizzazione di tutto il personale oggi in servizio: nessun posto deve essere perso.

A differenza di altre posizioni sindacali, FLC CGIL, CISL Università e UIL RUA hanno in maniera convinta affermato che il sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale ha futuro a condizione che sia portata a compimento la riforma, sia salvaguardata  tutta la dotazione organica attraverso una seria programmazione, interrompendo una insopportabile e pericolosa navigazione a vista.

Per questi motivi non condividono che si individuino gerarchie di salvaguardia e di tutela: il personale di ruolo da "preferire" ai precari piuttosto che al personale degli ISSM.

La problematica "mobilità del personale" va quindi collocata in un contesto di clausole che diano prospettiva al sistema, sicurezze al personale che deve conoscere da subito diritti e prospettive professionali future. E ciò comporta, in tempi stretti, la costituzione di un tavolo tecnico che dia soluzioni concrete ed efficaci.

La disponibilità ad accogliere la mobilità temporanea da sede a sede per un solo anno con il sistema delle utilizzazioni è strettamente legata ad ottenere il rafforzamento del comparto, ad accompagnare la riorganizzazione dell’offerta formativa. Così pure dicasi per la mobilità orizzontale che per il momento l’Amministrazione propone avvenga solo nell’ambito della stessa sede .

Si sta inoltre prendendo in esame, anche se il discorso è stato appena accennato, la regolamentazione della mobilità verticale (passaggio della docenza da II a I fascia) quale atto dovuto a chi ne ha abbondantemente maturato crediti, competenze e aspettative.

I Sindacati Confederali hanno quindi dichiarato la loro disponibilità ad accogliere la proposta e proposto che per il prossimo anno accademico si formalizzi un accordo con la definizione di regole che garantiscano trasparenza e pubblicità degli atti inerenti alla sola mobilità temporanea, meglio conosciuta come utilizzazione, senza che gli interessati perdano diritti acquisiti, alla mobilità orizzontale all’interno della stessa sede e alla mobilità verticale dopo aver fatto le opportune verifiche di fattibilità e compatibilità con la legislazione vigente.

Per quanto riguarda le problematiche in merito alla libera professione e alle modalità di autorizzazione o comunicazione imposte dalla L.190, dopo aver affermato che a parere del Sindacato Confederale tutto ciò che riguarda l’attività artistica trova riferimento nel contratto AFAM (art. 27 del CCNL 16/2/2005) rimangono dubbi nell’applicare norme comuni a tutto il pubblico impiego per settori e professioni particolari presenti nell’AFAM, alcune delle quali tutelate da norme speciali.

Si è convenuto quindi che l’Amministrazione affronti in apposito incontro con la Funzione Pubblica, tutte le problematiche rinviando ad un prossimo confronto da tenersi però in tempi stretti perché i comportamenti delle diverse istituzioni stanno sollevando molte controversie e mettendo in difficoltà il personale.