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Blocco della VQR, assemblee di ateneo e giornata nazionale di discussione negli atenei il 1 dicembre

Un documento delle organizzazioni sindacali e di categoria, degli studenti e dei precari rilancia la mobilitazione nazionale.

18/11/2015
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Un ampio numero di organizzazioni universitarie aderenti all'intersindacale universitaria, rappresentative di tutte le anime dell'università (professori, ricercatori, tecnico-amministrativi, lettori/CEL, docenti-ricercatori precari, dottorandi e studenti), rilanciano la mobilitazione nazionale e indicono una giornata di discussione sull’Università il prossimo 1 dicembre.

ADI, ANDU,  ARTeD, CISL-Università, CONFSAL-CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, CRNSU, Federazione UGL Università, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti, UDU, UIL RUA

1 DICEMBRE 2015

GIORNATA NAZIONALE DI DISCUSSIONE NEGLI ATENEI

ASSEMBLEA NAZIONALE A ROMA

Nell'Università italiana si riduce drammaticamente il numero degli studenti e dei laureati, si demolisce il diritto allo studio, aumentano i precari e diminuiscono i docenti di ruolo, si peggiorano le condizioni per lo svolgimento dell'attività didattica e di ricerca dei docenti ai quali viene negato il giusto riconoscimento retributivo, non si rinnova il contratto al personale tecnico-amministrativo.

In questo contesto è in corso negli Atenei una crescente mobilitazione con il rifiuto di collaborare all'esercizio della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR).

Oltre alla richiesta dello sblocco degli scatti e del ripristino del livello di classi che i docenti avrebbero maturato in questi anni, la protesta sta ora riguardando anche tutte le altre questioni che richiedono un intervento urgente per impedire la definitiva demolizione dell'Università e per consentirne il rilancio. La protesta sta coinvolgendo anche molti Organi accademici (Dipartimenti, Senati Accademici, Consigli di Amministrazione) e ha avuto il riconoscimento del CUN che, insieme alla CRUI, ha chiesto la sospensione e la revisione delle procedure della VQR.

Alle precise e forti richieste che emergono dal mondo universitario il Governo finora ha dato risposte insufficienti (sblocco degli scatti senza il ripristino del livello di classi, 1000 posti di RTDb (Ricercatori a Tempo Determinato di tipo b) o che addirittura vanno nella direzione opposta (500 posti di professori 'speciali', eliminazione di ogni limite ai posti di RTDa (Ricercatori a Tempo Determinato di tipo a), istituzione di un costosissimo polo di ricerca controllato dall'IIT), blocco delle risorse per la contrattazione integrativa per il personale TAB e delle progressioni di carriera, esclusione dei ricercatori a tempo determinato dalla possibilità di essere coordinatori scientifici nei progetti PRIN.

Le Organizzazioni universitari rappresentative di tutte le componenti (professori, ricercatori, precari, tecnico-amministrativi, studenti) ribadiscono la necessità di una risposta adeguata ai problemi più urgenti dell'Università:

Diritto allo studio e dottorati

E' necessario un investimento consistente sul diritto allo studio (totalmente assente nell'attuale testo della Legge di stabilità) che preveda l'assegnazione delle borse di studio a tutti gli aventi diritto, allargando l'attuale platea, e l'eliminazione delle gravi storture derivate dal nuovo ISEE che hanno prodotto l'esclusione dalle borse decine di migliaia di studenti.

E' altresì necessaria la copertura delle borse di dottorato per tutti i posti banditi.

Eliminazione del precariato e nuovo reclutamento

I 1000 posti di RTDb previsti dalla Legge di stabilità sono assolutamente insufficienti a fronte degli oltre 40000 attuali precari e alla perdita di circa 20000 posti di docenti di ruolo che si registrerà nei prossimi anni. A questo va aggiunto che con l'eliminazione di ogni limite al bando di RTDa si consoliderà quanto previsto dalla legge 240 del 2010: sostituire i ricercatori di ruolo (messi ad esaurimento) con migliaia di ricercatori precari obbligati a svolgere didattica e ricerca come i professori. Al contrario, bisogna dare sbocchi agli attuali precari bandendo 20000 posti di ruolo (4000 all'anno per i prossimi cinque anni), con la proroga delle attuali posizioni fino all'espletamento dei concorsi per i posti di ruolo). Va inoltre contestualmente prevista un'unica nuova figura di pre-ruolo, prevedendo che il numero di questi contratti sia rapportato al numero dei posti di ruolo programmati.

Sblocco delle retribuzioni e delle progressioni dei docenti

Il bando di 500 posti di professori eccellenti, con la delega in bianco al Governo di stabilire procedure di reclutamento e stato giuridico comunque diversi da quelli degli attuali professori, vanno nella direzione opposta alla richiesta del docente unico, con uguali mansioni e uguali diritti e doveri. La somma prevista per questa operazione-spot (adeguatamente aumentata) dovrebbe essere invece utilizzata per sbloccare le classi stipendiali, per il recupero – giuridico ed economico – di quanto perso in questi anni, e per coprire nazionalmente il costo degli avanzamenti di carriera dei docenti universitari.

Rinnovo del contratto nazionale di lavoro

Per il personale tecnico-amministrativo si chiede il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro (scaduto dal 2009!), con il recupero degli oltre 6.000 euro persi in media dai lavoratori dal 2009 ad oggi, e l'eliminazione dei vincoli alla contrattazione decentrata e alle progressioni.

Nuovo centro di ricerca a Milano e finanziamento dell'università

Il progetto di stanziare 1500 milioni in dieci anni per costituire a Milano un nuovo centro di ricerca sotto il controllo dell'IIT di Genova, ripropone un 'modello' e una procedura assolutamente non trasparente di allocazione di ingenti risorse nella ricerca finanziata dallo Stato, senza il coinvolgimento diretto e la valorizzazione della comunità universitaria, mentre si torna a dare spazio  ai soliti interessi confindustriali. Con questa scelta si va nella direzione di una ricerca (e del suo controllo) sempre più esterna all'Università, con costi immensi e a discapito del finanziamento degli Atenei, ridotti in condizioni tali da non potere più assicurare una elevata qualità di insegnamento e di ricerca, necessaria per il rilancio dello sviluppo sociale ed economico del Paese.

Iniziative proposte dall’intersindacale

1. Si elaboreranno emendamenti che saranno proposti durante l'iter parlamentare della Legge di stabilità e di altri provvedimenti riguardanti l'Università.

2. Si chiederanno audizioni e incontri a livello politico-parlamentare per illustrare il documento e gli emendamenti.

3. E' indetta una giornata nazionale di discussione negli atenei per martedì 1 dicembre 2015.

4. Si terrà a Roma, alle 14.30 di martedì 1 dicembre 2015, presso il Rettorato della Sapienza, un'Assemblea nazionale, con Conferenza stampa, alla quale saranno invitati a partecipare i Parlamentari e i Partiti.

17 novembre 2015