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Camera, Commissione VII: Resoconto della seduta 12 dicembre 2000(Stato giuridico dei docenti universitari)

La Commissione prosegue l'esame dei progetti di legge in titolo, rinviato da ultimo nella seduta del 30 novembre 2000.

12/12/2000
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Camera, Commissione VII: Resoconto della seduta

Sede referente

Stato giuridico dei docenti universitari.

C. 6562 Governo, C. 938 Poli Bortone, C. 1048 Poli Bortone, C. 1058 Poli Bortone, C. 1061-ter Poli Bortone, C. 2360 Cascio, C. 2683 Lucchese, C. 2741 Fragalà, C. 4559 Mazzocchin, C. 5430 Napoli, C. 5495 Angeloni, C. 5980, approvata dalla VII Commissione del Senato, C. 6074 Bastianoni, C. 6236 Napoli.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei progetti di legge in titolo, rinviato da ultimo nella seduta del 30 novembre 2000.

La Commissione passa all'esame dell'articolo 8 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 8.8 e 8.9; invita i presentatori al ritiro dell'emendamento 8.1, degli identici emendamenti 8.2 e 8.3, nonché dell'emendamento 8.6 ed esprime parere contrario sugli altri emendamenti riferiti all'articolo 8.

Il sottosegretario Luciano GUERZONI si associa al parere espresso dal relatore.

Angela NAPOLI (AN) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 8.1, rimarcando l'insufficienza dei finanziamenti previsti dal progetto di legge.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, fa presente che l'emendamento 8.1 farebbe venir sostanzialmente meno la valutazione dei professori.

La Commissione respinge l'emendamento Napoli 8.1.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, intervenendo sugli identici emendamenti 8.2. e 8.3 osserva che tali emendamenti intendono introdurre criteri per la formazione delle Commissioni di valutazione, mentre in Comitato ristretto era emersa l'indicazione che tali criteri fossero stabiliti dal Comitato nazionale per la valutazione. Ritiene inoltre che la valutazione debba limitarsi alla didattica e alla ricerca, non anche alla capacità organizzativa.

Angela NAPOLI (AN), intervenendo sul suo emendamento 8.3, osserva che l'articolo 8 attribuisce esclusivamente al Comitato nazionale per la valutazione il potere di stabilire i criteri ai quali i singoli atenei dovranno attenersi. A suo avviso la legge dovrebbe prevedere alcuni criteri, anche al fine di evitare che esistano spazi di ambiguità. Per quanto riguarda l'attività organizzativa, ritiene che essa debba essere valutata non singolarmente, ma in riferimento all'attività didattica e a quella di ricerca.

Fabrizio BRACCO (DS-U) preannuncia voto contrario sugli identici emendamenti 8.2 e 8.3. A suo avviso, infatti, è preferibile una valutazione da parte di soggetti terzi, anche per non introdurre principi rigidi che richiederebbero un successivo intervento legislativo per una loro eventuale modifica.
Sottolinea il fatto che la valutazione non deve essere simile ad una prova concorsuale, né si può ammettere che i professori con maggiore anzianità di servizio e, come tali, non più sottoposti a valutazione, siano chiamati a valutare i più giovani. Ritiene invece condivisibile il contenuto del comma 6 degli emendamenti in esame.

Angela NAPOLI (AN) osserva che il Comitato nazionale per la valutazione si limita a fissare criteri e parametri, ma non effettua certo direttamente le valutazioni. Chiede, quindi, chi attuerebbe la procedura di valutazione all'interno degli atenei.

Fabrizio BRACCO (DS-U) ribadisce che la valutazione non deve assomigliare a un concorso, ma consistere nella valutazione oggettiva dell'attività scientifica e didattica svolta dal docente. Pertanto, anche l'istituzione di una Commissione potrebbe far propendere per l'applicazione di logiche di tipo concorsuale. Osserva che nessun altro dipendente pubblico, neanche appartenente ai più alti livelli, è sottoposto ad un numero così alto di concorsi e di valutazioni nel corso della carriera come lo sarebbero i professori universitari, in base al testo in esame.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, osserva che la Commissione è chiamata a decidere se inserire nella legge alcuni criteri per lo svolgimento delle procedure di valutazione ovvero demandare tale funzioni al Comitato nazionale per la valutazione. A suo avviso, comunque, non si può svuotare di contenuti la valutazione.

Il sottosegretario Luciano GUERZONI ritiene condivisibili sia l'esigenza di fare in modo che la valutazione abbia un contenuto effettivo, sia quella di evitare metodologie di tipo concorsuale. Per tale motivo il Governo ha ritenuto preferibile che i criteri della valutazione siano affidati ad un organo appositamente costituito. Invita pertanto i presentatori al ritiro degli emendamenti 8.2 e 8.3, rilevando che la questione potrà essere comunque approfondita nel seguito dell'iter del provvedimento.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, ritiene possibile inserire alcuni criteri generali nel testo di legge, per esempio prevedendo che le Commissioni siano formate da docenti del settore scientifico del professore sottoposto a valutazione o di settori affini e, eventualmente, anche con un componente esterno.

Fabrizio BRACCO (DS-U) ribadisce la necessità che la valutazione sia espletata attraverso criteri oggettivi. Chi, per esempio, ha pubblicato articoli in riviste di prestigio, partecipato a convegni di rilievo e svolto una corretta attività didattica deve poter conseguire senz'altro una valutazione positiva.

Angela NAPOLI (AN) condivide il fatto che la valutazione non debba assomigliare ad una prova concorsuale, ma ritiene preferibile che sia prevista anche una valutazione del merito dell'attività svolta.

Il sottosegretario Luciano GUERZONI osserva che la questione della valutazione è tra le più delicate dell'intero progetto di legge; è quindi opportuno un approfondimento, anche perché ogni criterio presenta controindicazioni. Da un lato, infatti, non tutti riescono ad accedere alle riviste di maggior prestigio, dall'altro rileva che il mondo accademico è spesso diviso in "scuole" ed è possibile che una scuola egemone possa arrivare a controllare coloro che faranno carriera.
Ribadisce quindi l'invito al ritiro degli emendamenti 8.2 e 8.3, ritenendo opportuno riflettere ulteriormente su tale questione.

Sergio SOAVE (DS-U) dopo aver sottolineato la particolarità della carriera universitaria, ritiene che la valutazione debba essere fatta con criteri diversi rispetto alle prove concorsuali. È necessario, in particolare, che essa sia posta in essere da un organismo esterno rispetto alle facoltà. Osserva, infatti, che in molti casi la migliore valutazione dei docenti è fatta proprio dagli studenti.

Giovanni CASTELLANI, presidente, essendo imminente l'inizio delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.

EMENDAMENTI

ART. 8.

Sostituirlo con il seguente: Art. 8.