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Commissione VII: Resoconto della seduta (Parere sul decreto ministeriale istitutivo dell'Osservatorio per la valutazione del sistema universitario)

Presidenza del Presidente OSSICINI. Intervengono i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Loiero e per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica Guerzoni.

21/04/1999
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Commissione VII: Resoconto della seduta (Parere sul decreto ministeriale istitutivo dell'Osservatorio per la valutazione del sistema universitario) (20/4/99)

Presidenza del Presidente OSSICINI.

Intervengono i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Loiero e per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica Guerzoni.

La seduta inizia alle ore 15,10.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale di modifica del decreto ministeriale 22 febbraio 1996, istitutivo dell'Osservatorio per la valutazione del sistema universitario (n. 415)

(Parere al Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537: seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 7 aprile scorso, nel corso della quale - ricorda il PRESIDENTE - il relatore Nava aveva svolto la relazione introduttiva. Dichiara quindi aperta la discussione generale.

Il senatore MONTICONE giudica il testo del decreto in titolo eccessivamente burocratico e vincolante. Auspica quindi che il relatore voglia inserire, nel testo del parere, un invito al Ministero a snellire le disposizioni relative all'attività dell'Osservatorio.

Il senatore ASCIUTTI si dichiara estremamente perplesso: a suo giudizio, l'attività dell'Osservatorio dovrebbe infatti limitarsi - sulla base del disposto legislativo - alla verifica dei risultati conseguiti dai singoli atenei. Il decreto ministeriale in titolo pare invece volto ad attribuire all'Osservatorio il compito di limitare i margini dell'autonomia universitaria, vistosamente contravvenendo alla norma istitutiva. Non solo, ma all'articolo 6 - relativo alla nomina dei componenti dell'Osservatorio - non è neanche previsto il parere delle Commissioni parlamentari, benché queste siano spesso chiamate ad esprimersi su materie di ben minore spessore.

Il senatore LORENZI esprime apprezzamento per l'impianto complessivo dello schema di decreto in esame. Osserva tuttavia che, nell'ambizioso programma di attività dell'Osservatorio, non è compresa la razionalizzazione universitaria, a testimonianza che tra gli obiettivi dell'Osservatorio non rientra evidentemente la tutela del sistema universitario periferico. A tal fine, non appare infatti a suo giudizio sufficiente la previsione della valutazione tecnica sui progetti di decongestionamento degli atenei, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera e). Occorrerebbe invece prevedere un significativo intervento di razionalizzazione per fare giustizia del più recente passato, che ha visto la proliferazione di insediamenti di nessun successo a fronte della emarginazione di altre realtà, ben più meritorie. Tutto ciò suscita pertanto il timore, prosegue il senatore Lorenzi, che l'Osservatorio sia inteso in senso funzionale al controllo ministeriale del sistema universitario, secondo una ispirazione che egli sente il dovere di contrastare vivamente. Al contrario, occorrerebbe a suo avviso affidare all'Osservatorio compiti di ben altra natura, quali ad esempio un significativo supporto alle università per rimediare all'incapacità di programmare gli accessi.

A giudizio del senatore RESCAGLIO, lo schema di decreto in esame non vincola invece affatto la ricerca universitaria. Piuttosto, egli ritiene che esso sia volto a fare dell'Osservatorio un elemento di valorizzazione della vita culturale degli atenei, in sintonia con analoghe esperienze nel mondo della scuola.
Tra i diversi compiti affidati all'Osservatorio, egli si sofferma poi - ed esprime apprezzamento - in particolare:

sulla verifica dei programmi di sviluppo e di riequilibrio del sistema universitario, di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b);

sulla valutazione delle singole strutture didattiche, con particolare riferimento alla gestione amministrativa, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), n. 2;

sulla promozione e diffusione della cultura della valutazione e dell'autovalutazione, di cui al predetto all'articolo 2, comma 1, lettera b), n. 3;

sulla predisposizione di criteri di verifica dell'effettiva disponibilità delle dotazioni didattiche, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera d), n. 1;

sull'espressione di pareri sui decreti ministeriali, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera f), n. 1;

sulla predisposizione di un rapporto sullo stato delle università italiane, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera f), n. 2.

Esprime conclusivamente una valutazione favorevole sull'atto in titolo.

Il senatore BEVILACQUA esprime invece una valutazione negativa sullo schema di decreto in esame, ritenendo che le osservazioni critiche del senatore Lorenzi possano non essere prive di fondamento. Conviene altresì con la richiesta del senatore Asciutti di prevedere un parere parlamentare sull'atto di nomina dei componenti dell'Osservatorio, ritenendo comunque inopportuna una possibile conferma nell'incarico. Conclusivamente, giudica l'atto in titolo un inopinato passo indietro rispetto al processo autonomistico.

La senatrice BRUNO GANERI esprime sconcerto per le osservazioni critiche dell'opposizione. Ricorda infatti che finora si era sempre lamentata la mancanza di un organo terzo con compiti di monitoraggio a sostegno dell'autonomia. Né d'altronde i processi di autonomia potrebbero, a suo giudizio, fare a meno di un monitoraggio attento e puntuale, sui cui risultati il Parlamento sia poi chiamato ad esprimersi. Se il testo del decreto non è esente da una certa farraginosità ed improprietà terminologica, esso non rappresenta dunque in alcun modo un attentato all'autonomia universitaria, ma anzi appare di straordinaria utilità al fine di assicurare il riequilibrio territoriale del sistema nonché la diffusione dell'offerta formativa.

Anche il senatore LOMBARDI SATRIANI manifesta stupore per le perplessità sollevate dall'opposizione: a suo giudizio, alle università deve essere infatti senz'altro riconosciuta l'autonomia di realizzare i propri obiettivi formativi, ma ciò deve avvenire nell'ambito di uno schema nazionale omogeneo. Né ritiene che il Ministero intenda avvalersi dell'attività dell'Osservatorio per comprimere la libera progettualità degli atenei, tanto più che, ricorda, fra i compiti dell'Osservatorio, è compresa proprio la promozione dell'autovalutazione. In nessun modo si può quindi paventare una svolta autoritaria, egemonizzante e tentacolare da parte del Ministero. Conviene pertanto con la posizione assunta dal relatore ed auspica l'espressione di un parere favorevole.

Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore NAVA. In primo luogo, egli ricorda che l'Osservatorio è stato legislativamente previsto nel 1993: alcuni rilievi emersi nel dibattito non sembrano pertanto tenere conto che si tratta di uno strumento che affonda le proprie radici in una decisione parlamentare, non certo antidemocratica né centralistica.
Egli risponde poi puntualmente ai senatori intervenuti. Al senatore Monticone fa osservare che, se la stesura del decreto è effettivamente assai dettagliata, essa ricalca il decreto istitutivo del 1996, su cui la Commissione ebbe modo a suo tempo di esprimersi; ben più rilevanti sono invece i contenuti dell'articolo 2, che rimodula le funzioni dell'Osservatorio sulla base della più recente normativa.
Al senatore Asciutti replica poi osservando che il decreto amplia e ridefinisce le funzioni dell'Osservatorio ma non certo in modo costrittivo, né stravolgendo le indicazioni normative del 1993; manifesta invece disponibilità a prendere in considerazione l'ipotesi dell'espressione del parere parlamentare sulla nomina dei componenti dell'Osservatorio ed invita conseguentemente il Sottosegretario ad esprimersi in proposito.
Quanto alle osservazioni del senatore Lorenzi, egli ritiene che i compiti di razionalizzazione siano compresi in quelli di programmazione di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c); non esclude comunque la possibilità di una precisazione al riguardo. Non condivide invece i timori di un controllo centralizzato sulla libera attività degli atenei, ritenendo che l'autonomia universitaria consista in una sintesi fra libertà e responsabilità tale da richiedere alle singole sedi di rispondere del proprio operato.
Non conviene infine con le osservazioni più radicali mosse dal senatore Bevilacqua e ringrazia invece i senatori Rescaglio, Bruno Ganeri e Lombardi Satriani per le parole di apprezzamento espresse.
Conclusivamente, illustra il seguente schema di parere:

"La Commissione, esaminato, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537 lo schema di decreto in titolo, premesso che la successione nel tempo di norme legislative - ivi incluse quelle recate dall'articolo 1, comma 88, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 - e regolamentari rende opportuna una ridefinizione compiuta delle funzioni dell'Osservatorio, esprime parere favorevole segnalando al Governo l'opportunità delle seguenti modifiche:

a) all'articolo 1, comma 1, lettera a), espressa indicazione, quale finalità dell'Osservatorio, del compito di valutare i risultati relativi all'efficienza, all'efficacia ed alla qualità delle attività di ricerca e di formazione (oltre che di verificare i programmi di sviluppo e di riequilibrio del sistema universitario);

b) all'articolo 2, comma 1, lettera b), previsione, quale funzione svolta dall'Osservatorio nell'ambito della valutazione in generale del sistema universitario, altresì della predisposizione delle relazioni tecniche preventive e successive sugli accordi di programma stipulati dal Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica ai sensi dell'articolo 5 della citata legge n. 537 del 1993;

c) all'articolo 6, riformulazione del comma 3 nel senso di prevedere che ai componenti dell'Osservatorio sia attribuito un compenso annuale e gettoni di presenza per ogni seduta da determinarsi ai sensi dell'articolo 1, comma 88, della citata legge n. 662 del 1996;

d) all'articolo 7, comma 1, previsione che l'Osservatorio possa avvalersi anche di personale comandato da altre amministrazioni pubbliche e da esperti nominati ai sensi della sopra richiamata disposizione della legge n. 662 del 1996, per le funzioni di segreteria tecnica ed amministrativa;

e) all'articolo 7, comma 2, lettera a), richiamo altresì alla citata disposizione della legge n. 662 del 1996 in ordine alla costituzione di appositi gruppi di lavoro".

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.