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Lettera unitaria ai membri della VII Commissione della Camera.

Progetto di legge istitutivo della terza fascia di professore universitario.

16/06/1999
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ANDU, ANRU, APU, CIDUM, CISL-UNIVERSITÀ, CNU, FIRU, SAUR, SNALS-UNIVERSITÀ, SNUR-CGIL, UGL-UNIVERSITÀ, UIL-PA

Agli Onorevoli Componenti
della Commissione Cultura della Camera
OGGETTO: Progetto di legge istitutivo della terza fascia di professore universitario (C. 5980)
Onorevole,
prima che iniziasse la discussione del progetto di legge, abbiamo avuto incontri con il Presidente e con numerosi membri della Commissione Cultura della Camera - tra cui quasi tutti i Responsabili dei Gruppi parlamentari all'interno della Commissione stessa - allo scopo di esporre le ragioni che ci inducono a sollecitare la rapida approvazione del provvedimento in questione. Ragioni che, nel momento in cui la vostra Commissione sta per iniziare la discussione del disegno di legge, ci pare utile riassumere brevemente, anche alla luce delle opinioni che alcuni di Voi hanno ritenuto di esprimere nel corso dei colloqui.
I ricercatori universitari aspettano da circa 20 anni che venga definito il loro stato giuridico, così come previsto dall'art. 7 della legge 28/1980.
Da allora, diversi interventi legislativi (v. nota) hanno modificato mansioni e retribuzione di questa categoria conferendole le caratteristiche giuridiche e funzionali di terza fascia del ruolo dei professori universitari.
Il progetto di legge alla vostra attenzione risponde, anche se parzialmente, all'esigenza di un riconoscimento giuridico di questo stato di fatto, formalizzando diritti di partecipazione agli organi di gestione e di elettorato per i ricercatori.
Nella stessa logica, il testo conferisce un giusto anche se parziale riconoscimento al ruolo effettivamente svolto dagli associati.
L'approvazione tempestiva del provvedimento consentirebbe un regolare e sereno inizio del prossimo anno accademico e salvaguarderebbe gli Atenei dagli effetti devastanti delle sentenze amministrative (Consiglio di Stato e Tar della Sicilia) che hanno deciso che nessuna modifica possa essere apportata dagli Statuti a quanto previsto del DPR 382 del 1980 in materia di partecipazione e di elettorati, contrariamente a quanto previsto in tutti gli Atenei.
Sulla base di queste schematiche considerazioni, chiediamo alla Commissione Cultura della Camera ed a Lei personalmente di farsi responsabilmente carico delle esigenze espresse da quasi tutto il mondo universitario che chiede al Parlamento un segnale politico concreto per il superamento di vecchie concezioni gerarchiche e di altrettanto vecchi e dannosi privilegi accademici, nella direzione di un giusto riconoscimento dell'attività didattica e scientifica svolta da tutti i docenti universitari. Questo riconoscimento appare particolarmente significativo ed urgente per superare una situazione di incertezza e di estremo disagio che si trascina da anni, con il rischio di trasformasi in protesta o, peggio, in frustrazione e disaffezione.

Nota

- l'art. 12 della legge 341/1990 equipara le modalità di svolgimento delle funzioni didattiche dei ricercatori a quelle vigenti di ordinari e associati;
- l'art. 15 della legge 341/1990 unifica le modalità di inquadramento e di attribuzione dei compiti didattici di ordinari, associati e ricercatori;
- la legge 158/1987 aggancia le retribuzioni dei ricercatori a quelle di ordinari e associati;
- la legge 4/1999 estende le mansioni didattiche dei ricercatori confermati ai ricercatori non confermati, così come già previsto per ordinari e associati. La stessa legge abolisce la precedenza di ordinari e associati rispetto ai ricercatori nell'assegnazione delle supplenze.

Le stesse argomentazioni sono state esposte dai rappresentanti di ANDU, ANRU, APU, CIDUM, CISL-UNIVERSITà, CNU, FIRU, SAUR, SNALS-UNIVERSITà, SNUR-CGIL, UGL-UNIVERSITà e UIL-PA alla Commissione Cultura nell'audizione del 15 giugno 1999.
Gli stessi rappresentanti hanno poi incontrato l'on. Sica (Democratici) che condivide tutte le nostre richieste e che intende operare di conseguenza all'interno della Commissione Cultura.