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Piano di Azione e Coesione: il bando del MIUR per il potenziamento di infrastrutture di ricerca nelle regioni della Convergenza

Finanziamenti per 76,5 milioni di euro a sostegno della ricerca nelle regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

12/03/2013
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L’intervento del MIUR rientra nel Piano di Azione e Coesione, in continuità con le azioni del PON Ricerca e Competitività 2007-2014, ed ha lo scopo di rafforzare le infrastrutture di Centri di ricerca presenti nell’aree della convergenza, attivi in ambiti e materie di rilevanza per lo sviluppo delle stesse aree del Mezzogiorno coinvolte.

Si tratta di una boccata di ossigeno di 76, 5 milioni di euro a favore della ricerca nel Mezzogiorno (peccato che è appena di poco inferiore alla sforbiciata di 88 milioni di euro fatta dal governo Monti con la spending review al fondo di finanziamento ordinario degli EPR) a cui possono attingere le università, gli Enti pubblici di ricerca e altri organismi di ricerca partecipando al bando, con progetti che riguarderanno le sedi operative presenti effettivamente nelle regioni della Convergenza.

I progetti potranno essere presentati anche in forma consorziata dai soggetti suddetti e dovranno riguardare proposte di intervento nei seguenti ambiti:

  1. adeguamento e rafforzamento strutturale di reti telematiche e di infrastrutture digitali, mediante sviluppo e adozione di soluzioni fortemente innovative e tecnologicamente avanzate. L’obiettivo è dare supporto al sistema della conoscenza (Istruzione, Università, Afam e ricerca interdisciplinare) promuovere l’utilizzo evoluto di tecnologie digitali da parte dei cittadini, imprese e amministratori presenti nel territorio;
  2. adeguamento e rafforzamento di infrastrutture per il monitoraggio ambientale, attraverso lo sviluppo di linee di ricerca collaborative e multidisciplinari, in grado di avere positive ricadute in ambito internazionale;
  3. realizzazione strutturale di un sistema di conservazione digitale a lungo termine (long term digital preservation) dei prodotti e dei risultati della ricerca, attraverso l’individuazione di soluzioni aperte e accessibili dal sistema di formazione a tutti i livelli, in un quadro di cooperazione con altre istituzioni nazionali e coerenti con le raccomandazioni di Horizon.

I progetti dovranno essere presentati entro il prossimo 3 aprile 2013.

I progetti devono avere un carattere unitario e organico ed evidenziare le esigenze di potenziamento delle strutture di ricerca e dei laboratori dei soggetti coinvolti in termini di grandi attrezzature e strumentazioni scientifiche e tecnologiche, con annesse le opere di realizzazione, ammodernamento e adeguamento edilizio e impiantistico.

Al fine di consentire alle risorse destinate ai progetti di favorire investimenti strutturali in grado di generare opportunità e autosostenibilità nel medio-lungo periodo, i progetti dovranno essere corredati di adeguati studi di mercato volti a valutare la vendibilità dei servizi scientifici e tecnologici, in relazione al volume di domanda attesa, ai principali clienti, alla concorrenza e al livello dei prezzi; piani industriali finalizzati a dimostrare la capacità delle infrastrutture di provvedere almeno in parte al proprio finanziamento con la commercializzazione dei servizi scientifici e tecnologici e la valorizzazione della proprietà intellettuale; piani di sviluppo e potenziamento di nuova imprenditoria innovativa; piani per la promozione e missione internazionale per stabilire collaborazione nelle aree di interesse con soggetti esteri, in particolare dell’area mediterranea.

I progetti dovranno prevedere il loro completamento e la rendicontazione finale al MIUR entro il 30 giugno 2015. Dovranno mettere in luce anche la capacità di contribuire e facilitare i mutamenti strutturali dell’economia delle regioni della Convergenza, in collegamento con le esigenze del settore produttivo regionale e nazionale, di intercettare le esigenze emergenti nei settori e nei territori di riferimento, nonché la capacità di favorire l’inserimento in grandi iniziative nazionali e internazionali (come ad esempio i Progetti bandiera).

Al fine di valorizzare le infrastrutture e le attrezzature e per un più efficace impiego, i progetti dovranno garantire e prevedere specifiche attività di formazione, per una quota parte pari al 10% del costo totale del progetto, orientata alla creazione di figure di ricerca esperte nell’utilizzo di attrezzature e infrastrutture previste nei progetti. 

La selezione sui progetti ammessi alla fase istruttoria sarà operata da una Commissione composta da 5 componenti, anche internazionali, indipendenti individuati dal MIUR.

Concludendo si tratta di un'opportunità per il Mezzogiorno e per le regioni della Convergenza che, attraverso le Università e gli Enti di ricerca, potranno potenziare le loro infrastrutture di ricerca e quindi generare ricadute positive su tutto il settore produttivo: accrescere le strutture di eccellenza, la capacità di attenzione alle specifiche caratteristiche dei territori, favorire processi di internalizzazione e miglioramento delle capacità di attrazione di investimenti e talenti, favorire la nascita e l’avvio di start up e spin off di ricerca, migliorare la competitività internazionale, favorire la costruzione di nodi infrastrutturali europei di ricerca, individuazione della attività di ricerca con cui attraverso il progetto ci si potrà raccordare agli assi strategici europei e globali  di sviluppo e innovazione, le ricadute in termini di buona duratura occupazione.