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Primo incontro con il Ministro Carrozza sull'Università: conferme e qualche sorpresa

Verificheremo in concreto le intenzioni e ci aspettiamo un dialogo costante.

01/07/2013
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E' stato un incontro cordiale e molto poco formale quello del 27 giugno scorso con il Ministro Carrozza sui temi dell'Università con il tavolo intersindacale e le associazioni studentesche. Per quanto breve, alle 14 il Ministro avrebbe infatti incontrato le commissioni cultura di camera e senato per le repliche alle domande sul suo programma e nel confronto sono emerse alcune novità positive.

Il Ministro ha confermato quanto già anticipato al CUN in merito al testo unico sull'Università. Si tratta di una richiesta storica del nostro sindacato e non solo. L'auspicio è che l'elaborazione veda partecipe sia il CUN, nelle sue intenzioni un organo da valorizzare, che le associazioni di categoria. E' stata quindi annunciata una conferenza nazionale sull'Università a fine anno di cui conosceremo nei prossimi giorni l'impostazione.

Circa le richieste esposte dall'intersindacale, il Ministro, che aveva letto prima le richieste prima dell'incontro, si è dichiarata d'accordo sul merito e le ha definite concrete e fattibili per alcuni versi, plaudendo alla scelta di presentare un documento unitario. Naturalmente ha evidenziato la variabile connessa ai tempi di realizzazione e alle risorse a disposizione del Ministero, due incognite non da poco anche in relazione alla durata del governo di cui è parte.

Sulle risorse, dopo aver ricordato i contenuti del decreto fare ha affermato che è sua intenzione finalizzare quelle che riuscirà a recuperare, prima di tutto, per gli studenti. Infatti, il Ministro ribadito la necessità di destinare almeno 300 milioni di Euro al diritto allo studio, di monitorare le scelte delle diverse regioni italiane su questa materia e di monitorare i livelli di tassazione studentesca negli atenei italiani per garantire che restino il più contenuti possibile.

Il Ministro si soffermata sulla necessità di rilanciare il reclutamento di ricercatori a tempo determinato "tipo B" sul “modello Montalcini”, con graduatoria nazionale, attribuendo ai vincitori la facoltà di scegliere la sede dove essere impiegati. Ha infatti molto sottolineato la necessità di rafforzare la mobilità dei nostri ricercatori oggi ancora più compromessa del pessato in cui già non brillava. Inoltre sulla necessità di superare le diverse tipologie di accesso all'università ad iniziare dall'assegno con una figura unica a tempo determinato si è detta d'accordo con l'idea ma ha evidenziato le obiezioni del MEF sulla differenza di costi di questa operazione anche in considerazione delle problematiche che sono negli anni emerse nella pubblica amministrazione. Circa la richiesta di ruolo unico ha risposto in modo decisamente più evasivo ritenendola una questione da approfondire.

In tema di governance, il Ministro ha riconfermato l’intenzione di realizzare un monitoraggio della L 240/10, del suo impatto e della sua attuazione. E’ stata pure ribadita l’intenzione ritirare i ricorsi ministeriali nei confronti degli atenei che prevedono nelle norme statutarie l’elezione diretta dei componenti del CdA. Quanto all’Anvur, il Ministro ha sottolineato l’intenzione di rivedere gli aspetti metodologici connessi agli esercizi di valutazione e accreditamento attivati, ricordando che non è pensabile che questa Agenzia eserciti funzioni di indirizzo politico del sistema che spettano al Ministero. Ha inoltre evidenziato che la scelta di riportare tutta la valutazione all'Anvur sottraendola alla CIVIT è motivata dalla ragionevole considerazione che il personale tecnico amministrativo è parte integrante dell'università e concorre con il proprio lavoro al funziomento del sistema. Quindi non si può valutare il sistema senza considerare questo fondamentale apporto.

Per quanto attiene all’offerta formativa, il Ministro ritiene che si debbano introdurre barriere meno rigide all’attivazione e all’organizzazione dei corsi di studio e si deve aprire una riflessione sul cosiddetto “3+2”. E’ quindi necessario proseguire nel lavoro di valorizzazione dei dottorati di ricerca, a partire dalla revisione del decreto sull’accreditamento dei dottorati che impone vincoli quantitativi troppo stringenti e una eccessiva burocratizzazione.

Ha detto con chiarezza di considerare cosa fatta l'abolizione della valutazione d'ateneo sui PRIN e una sua priorità favorire la mobilità volontaria dei ricercatori e dei professori. Il dibattito ha anche affrontato i temi dei test TECO, sui quali il Ministro si è impegnata ad effettuare un approfondimento e una attenta valutazione delle loro implicazioni, sulla nuova figura dei tecnologi universitari, sulle modalità di ricalcolo dei punti organico. Il Ministro ha quindi concluso affermando che il confronto e lo scambio con le organizzazioni sindacali e gli studenti sarà continuo sulle questioni di merito che abbiamo posto.

Complessivamente valutiamo positivo questo primo scambio di battute, pur confermando le perplessità che abbiamo espresso in merito alle linee programmatiche del nuovo Ministro e sui provvedimenti del recente “decreto del fare”.

Riteniamo che la questione delle risorse sia ineludibile e debba configurarsi come primo e necessario segnale di riqualificazione del sistema: su questo tema è urgente che il governo nel suo complesso si esprima con chiarezza impegnando risorse nell’ottica di fare della Ricerca e dell’Università un volano di sviluppo civile ed economico. Nel contempo, è assolutamente urgente una complessiva opera di sburocratizzazione amministrativa.

L’impegno del Ministro a investire nel diritto allo studio e nel reclutamento di ricercatori “di tipo B” accoglie quelle che riteniamo essere le due priorità politiche per questo settore, così come accogliamo con favore l’intenzione del Ministro di rivedere il lavoro fin qui svolto dall’ANVUR e valorizzare il CUN.

Siamo invece convinti che sia necessario uno sforzo maggiore nell’individuare le risorse e gli interventi a favore dei precari - anche per costruire finalmente un'unica figura pre-ruolo a tempo determinato - le linee di riorganizzazione dello stato giuridico nell’ottica del ruolo unico della docenza, il ripristino e l'ampliamento di una goverance autonoma e domocratica quindi molto diversa da quella attuale. Allo stesso modo, non sono più rinviabili interventi a favore dei lettori di madrelingua e CEL, così come è necessaria una maggiore attenzione alla formazione, qualificazione e valorizzazione del personale tecnico amministrativo.