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Snur-Cgil, Cisl Università, UIL P.A.-U.R: precisazioni e approfondimenti sulle trattative per il rinnovo del contratto

A seguito e a precisazione del precedente comunicato sull’andamento delle trattative per il rinnovo del contratto riteniamo necessari alcuni approfondimenti di informazione.

24/05/2001
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CGIL SNUR CISL UNIVERSITA’ UIL P.A-U.R.

Comunicato del 24 maggio 2001

A seguito e a precisazione del precedente comunicato sull’andamento delle trattative per il rinnovo del contratto riteniamo necessari alcuni approfondimenti di informazione. Il tavolo di trattativa vede risposte negative sia sul secondo biennio economico 2000-2001, sia sulle code contrattuali del primo biennio, e segnatamente su alcuni temi cruciali quali Policlinici e lettori di madrelingua.

Secondo biennio: tutti i comparti pubblici hanno messo a disposizione per il rinnovo risorse aggiuntive, oltre a quelle previste dal Governo che, lo ricordiamo, sono pari al 3,22% della massa salariale. Tali risorse aggiuntive sono finanziate con modalità diversificate da comparto a comparto. Per l’Università, quando si pose il problema dei costi del contratto 1998-2001, per il quale le Università lamentavano l’insufficienza dei propri fondi, Cgil-Cisl-Uil, insieme con il Presidente della Conferenza dei Rettori, scrissero al Presidente del Consiglio dell’epoca D’Alema una lettera nella quale si chiedeva al Governo di finanziare il costo "stimato" del contratto attraverso un’erogazione sui bilanci delle Università di 150 miliardi. Il Governo rispose positivamente e mise a disposizione degli Atenei 150 miliardi prelevati da un fondo interministeriale. Il costo effettivo, a contratto stipulato, fu di 40 miliardi. Fin dall’inizio della trattativa sul secondo biennio la controparte ha incominciato una campagna di lamentazioni tesa ad affermare che il primo biennio 1998-1999 ha avuto un costo insostenibile, per giungere alla conclusione che non vi sono più risorse aggiuntive per il secondo biennio, a meno che il Governo non intervenga di nuovo ad accollarsi il costo dell’operazione. Come si può constatare da una semplice sottrazione (150-40), i fondi a suo tempo stanziati per il finanziamento del contratto sono ampiamente disponibili. Se poi gli Atenei li hanno utilizzati per altri scopi, sicuramente raccomandabili, come il funzionamento ordinario delle Università, è tutt’altra questione; siamo perfettamente consapevoli della difficile situazione di finanziamento complessivo del sistema. Ma quei fondi erano stati esplicitamente e concordemente richiesti per coprire i costi contrattuali; non è in alcun modo accettabile che oggi si subordini la disponibilità necessaria di risorse aggiuntive ad ulteriori incerte erogazioni governative. A puro titolo di cronaca, ricordiamo che nella Ricerca, che peraltro non riesce a concludere il contratto, il Comitato di settore ha responsabilmente accettato di erogare risorse aggiuntive nella misura del 5% a carico dei propri bilanci, sulla base di un futuro, parziale recupero dei fondi in Finanziaria 2002.

Policlinici: la situazione è estremamente complicata e preoccupante; dopo una faticosa fase di avvio del confronto sulle tabelle di equiparazione con la Sanità, sulla scorta anche del lavoro di elaborazione svolto separatamente dalle due parti, è arrivata la novità del rinnovo del contratto Sanità secondo biennio, che sposta in modo fondamentale l’ordinamento del personale sanitario, alterando le corrispondenze tra le figure professionali. Naturalmente tale modifica è stata operata dal comparto Sanità in autonomia, come è perfettamente legittimo; non appare né legittimo né comprensibile invece che l’Aran decida di sospendere il confronto sulle tabelle in attesa che si svolga una riunione congiunta dei Comitati di settore della Sanità e dell’Università, che è prevista quando intervengano contrattazioni in comune. O si gestiva in comune l’intera fase del rinnovo della Sanità, in modo da prevederne le ripercussioni sui Policlinici, o appare oggi stravagante che solo sulla contrattazione dell’Università si decida in modo congiunto. Tale decisione prefigura una subalternità dell’Università alla Sanità che ci preoccupa molto anche sul fronte delle decisioni da assumere sulla collocazione dei Policlinici universitari, al punto da farci dire che esiste il rischio concreto che sia il contratto la sede nella quale si vuole decidere di fatto il destino della sanità universitaria (salvo i docenti). Incomprensibile appare il ruolo della Crui, che si accoda passivamente a tale impostazione; o forse, più che incomprensibile, disponibile ad un possibile scardinamento dei Policlinici dall’Università. In ogni caso si tratta di un atteggiamento gravissimo che pesa, oltre che sui tempi già troppo lunghi, sul contenuto di merito del rinnovo contrattuale.

Lettori: siamo di fronte alla semplice riproposizione di quanto già annunciato. Nessuna disponibilità a discutere in alcuna forma del profilo professionale; solo la "concessione" di una possibile collocazione a domanda nel personale tecnico-amministrativo. Può anche darsi che tra i lettori vi siano coloro che per ragioni diverse possono desiderare tale opzione; ma è evidente che la possibilità ha senso se in parallelo si procede a definire in modo compiuto il profilo del lettore e si dà finalmente risposta ad un problema storico. L’atteggiamento della Crui, per questo come per altri problemi "fastidiosi", non è quello di risolverli: è quello di cancellarli. Una bella comodità, non c’è che dire. Solo che ci va di mezzo l’Università, oltre che il personale.

Per quanto riguarda gli altri temi legati alle code contrattuali la discussione sostanzialmente non è ancora neppure cominciata, bloccata com’è sui punti di maggiore rilievo.

Questi sono i punti caldi del confronto che, come si può constatare, anziché avvicinare le soluzioni, le rende sempre più impraticabili; e sono anche le ragioni che ci hanno spinto a dichiarare lo sciopero di tutto il personale per l’8 giugno prossimo. Crediamo che sia necessario dare un segno visibile dell’inaccettabilità di queste proposte, e spingere finalmente la Crui ad un atteggiamento più responsabile e consapevole. Mentre infatti noi siamo molto preoccupati, ci pare che la controparte dimostri una serenità olimpica, per nulla turbata dallo stato delle cose. Per spingerla a condividere le nostre preoccupazioni e magari per turbarne un po’ la serenità, pensiamo che sia importante l’8 giugno rendere visibile il malessere della categoria in una manifestazione da tenersi presso la sede del Presidente della Crui a Pisa. Invitiamo perciò tutte le strutture a diffondere l’informazione sullo stato della trattativa, ad organizzare assemblee e confronti, e ad attivarsi per una partecipazione importante alla manifestazione di Pisa, organizzando la logistica necessaria e raccogliendo da subito le adesioni. Vi preciseremo quanto prima i dettagli organizzativi dell’iniziativa.

Roma, 24/05/2001

Le Segreterie Nazionali

CGIL SNUR CISL Università UIL P.A.-U.R.

Marco V. Broccati Antonio Marsilia Alberto Civica