Al via la campagna elettorale per il rinnovo delle RSU

  • 13:40

    Beniamino Lami, che ha presieduto la manifestazione, dice dell’importanza della fiducia nei rapporti, personali, professionali. Ma la fiducia è una qualità rara, specialmente nella politica. Noi della Cgil, però, siamo fortunati ad avere un segretario generale di cui ci si può fidare. E così da la parola a Gugliemo Epifani.

    “Se questa legge finanziaria l’avessimo fatta noi sarebbe migliore”, scherza Epifani rispondendo a quanti hanno scritto che questa legge finanziaria è stata fatta sotto dettatura della Cgil. Ed è su questo che il segretario generale incentra il suo intervento.

    Volevamo una manovra più equilibrata, dice Epifani, anche se ci rendiamo conto che l’eredità del centrodestra è stata durissima. Hanno imbrogliato i conti facendo passare per finanziato ciò che non lo era e in effetti nessuna voce aveva una copertura. Che ora i responsabili di quel disastro gridino allo scandalo è davvero troppo. E qui ha ribadito le sue critiche a Bruxelles, che sempre così attenta ai conti, ha accettato le finanziarie Berlusconi senza battere ciglio e ha mostrato subito la faccia severa a questo governo.

    La legge finanziaria non è solo uno strumento di politica di bilancio, ma è un documento che disegna la politica economica di un paese, per questo la Cgil, ma anche Cisl e Uil, si è impegnata per cercare dei correttivi. In particolare sulla previdenza lo scontro è stato duro e i sindacati hanno ottenuto che non si intervenisse sulle pensioni, ma sulla contribuzione, aumentandola a chi pagava poco e per a avvicinare l’apprendistato e il lavoro a progetto al lavoro dipendente.

    Eravamo e siamo d’accordo con il rigore (necessario per il risanamento), l’equità (aiutare i deboli) e gli investimenti, ma conciliare tutto questo è un esercizio difficilissimo.

    Il Governo non ha avuto la capacità di dire con chiarezza ciò che aveva ereditato. E la manovra ha alcuni punti oscuri. Tra questi c’è il taglio ai trasferimenti ai comuni la cui conseguenza può essere un aumento della tassazione, un’esternalizzazione dei servizi e un aggravamento del precariato.

    Anche nel campo della conoscenza non abbiamo ottenuto tutto quello che abbiamo chiesto, anche se ritengo un risultato importante avere ottenuto i fondi per il rinnovo dei contratti pubblici. E in questo contesto ci accingiamo a una campagna elettorale per le Rsu molto difficile, anche perché facciamo i conti con il risultato precedente che è stato straordinario.

    Per questo la FLC e tutti i suoi militanti sono impegnati al massimo e capillarmente. Anche la Cgil confederale, con la sua struttura nazionale e con la rete delle Camere del lavoro è impegnata a sostegno di questa campagna. In conclusione Epifani ha anche dato la sua personale disponibilità ad impegnarsi nella campagna elettorale.

  • 13:30

    Paola Pisano, RSU Arezzo, giudica ricca e positiva la sua prima esperienza di RSU. Importanti sono stati i risultati dell’azione delle RSU anche in una situazione particolarmente difficile per via della tendenza del dirigente a morattizzare quanto più possibile la scuola in una realtà piuttosto piccola in cui molto ha pesato anche l’inesperienza alla contrattazione di tanti colleghi. E’ stato difficile mettere insieme personale ATA e docente poco abituati a lavorare insieme così come la forte presenza di precari non ha sempre facilitato il lavoro delle RSU che in modo particolare devono essere pronte ad accogliere e ad inserire il personale precario per farli sentire orgogliosi di lavorare nella scuola pubblica. E’ sul fronte del precariato, in termine di tutela e affermazione dei diritti che si misura anche il lavoro e le azioni delle RSU nella scuola.

  • 13:20

    Norma De Francesco, RSU Puglia, ripercorre la strada fatta come RSU: inizio difficile, più incline all’ascolto e al silenzio, poi la fase più attiva con la contrattazione e la difficoltà di rappresentare gli interessi di chi ti ha eletto. Il rapporto qualche volta difficile con DS e DSGA, la legge Moratti e le lotte che nella scuola si sono svolte. Orientare sulla scelta non è sempre stato facile, i successi sono stati di poter incidere nei modelli organizzativi delle scuole. Il ruolo delle RSU si inserisce in un processo che deve crescere coinvolgendo sempre più le persone.

  • 13:10

    Luigi Canalis, RSU Sardegna. Due considerazioni: una è più che altro un appunto, questa Finanziaria e le sue incongruenze sono il frutto di una scelta sul risanamento che si è voluto concentrare in un unico anno e che invece poteva essere dilazionato in più anni. La nostra vittoria delle RSU dipenderà molto dal come noi risponderemo ad ogni istanza neo liberista che verrà proposta. La seconda considerazione è una proposta di un padre che ha i figli alla scuola elementare. Mettiamo al centro della scuola elementare la motivazione, la curiosità e la gioia dei bambini e non il freddo rispetto dei programmi.

  • 12:55

    Interviene Walter Schiavella, Segretario generale della Cgil Lazio, sottolineando l’importanza della riflessione in atto in questa iniziativa, di fronte a una fase di svolta della vita politica italiana che ha visto nel recente passato lo scontro con Berlusconi e Moratti a livello nazionale, ma anche con Storace a livello regionale. Schiavella ha ricordato a questo proposito la vicenda laziale dei libri di testo. La fase attuale non da per scontato un nuovo progetto di scuola, ha proseguito, mentre per noi si tratta proprio di ciò: ridare dignità alla scuola e libertà alla ricerca. La dimostrazione è nella finanziaria che se sul piano della redistribuzione dei redditi è condivisibile, non lo è sulla scuola. E’ una situazione contraddittoria in cui nel Lazio, in particolare nel comune di Roma, ci si è già trovati. E non è solo sulla scuola che la finanziaria è contraddittoria: c’è anche la parte sulle autonomie locali. Bisogna evitare che lo scaricare verso il basso gli interventi metta in discussione l’equità. In questo un ruolo fondamentale l’ha la contrattazione territoriale: la costruzione di una rete territoriale di interventi e servizi ha al centro la scuola, la rete della contrattazione ha al centro le Rsu, anche quelle della scuola. Per questo, ha concluso Schiavella, siamo con voi in questa battaglia.

  • 12:45

    Giuseppina Sanna, RSU Sardegna. Esercitare il ruolo di RSU è stato lo scoprire un mondo fatto di persone, regole, avvenimenti nuovi in una relazione allargata con i colleghi, crescendo e migliorando insieme. All’inizio ha prevalso la delega, sostituita pian piano dalla condivisione, arma formidabile contro il tentativo di penetrazione della legge Moratti.
    Tutti i lavoratori hanno riconosciuto la forza e la coerenza della FLC, oggi non possiamo deludere le aspettative di chi ci ha dato fiducia.

  • 12:35

    Marina Pensa, RSU di Sondrio. - Racconta la sua realtà fatta di centri piccoli che non sempre sono un fatto positivo.
    Racconta del suo orgoglio di lavorare nella scuola pubblica nonostante le numerose contraddizioni istituzionali.
    Rivendica il diritto di conoscere il progetto per la scuola pubblica di questo governo, affermando che ai buoni propositi devono seguire gli investimenti.
    Esprime, ancora, il suo orgoglio di appartenere a questo sindacato, sempre coerente e da cui si aspetta a che ora le scelte opportune e di questo occorre saper convincere anche gli indecisi.

  • 12:25

    Rosaria Verna, RSU Abruzzo, evidenzia i problemi che in particolare il personale ATA della scuola ha vissuto in questi ultimi anni: funzioni miste, appalti, handicap, in presenza di un calo continuo di posti di lavoro. Sono stati anni di lavoro massacrante durante i quali le RSU della FLC si sono battute per la riduzione dell’orario del personale ATA a 35 ore settimanali, in presenza di scuole aperte anche per dieci ore al giorno. I lavoratori ATA hanno dovuto assistere alla chiusura di laboratori, alla pesante riduzione di assistenti tecnici ad un lavoro pesante, a volte improprio, che si è scaricato sulle segreterie. Il rilancio della scuola dell’autonomia passa anche attraverso il riconoscimento di questi lavori ed un uso migliore delle risorse. Anche noi, personale ATA, conclude la compagna Verna, siamo orgogliosi di lavorare nella scuola pubblica e vogliamo contribuire al suo rilancio e qualificazione.

  • 12:00

    Interviene Carlo Podda, Segretario generale della Funzione Pubblica, e afferma che nella società di oggi dobbiamo declinare la nostra autonomia nei riguardi di un governo che abbiamo eletto e a cui abbiamo affidato un mandato, quello di liberarci dal passato e di riprogettare il Paese. La Finanziaria è funzionale a questo riprogetto? Sicuramente lo è la parte fiscale, un chiaro segno di ritorno all’equità sociale. Può e deve esserlo anche un vero contrasto alla precarietà e il rimettere al centro il ruolo del pubblico, ma per ora non è così. C’è troppo precariato pubblico che continua a rimanere. E’ stato fatto un grande sforzo per recuperare le risorse per i contratti pubblici, ma deve anche essere dato un forte segno globale sul ruolo del pubblico. Occorre aprire un tavolo con le organizzazioni sindacali per aumentare l’efficienza e verificare la distribuzione, non tagliare. Dovremo quindi operare perché la Finanziaria venga corretta. Le elezioni RSU si collocano in questo contesto: occorre che tanti votino per noi anche per darci più forza nell’azione che ci impegniamo a fare.

  • 11:50

    Giulietta Ottaviano, RSU di Roma, afferma che il 2006 è stato un anno speciale per la CGIL e la storia del lavoro e delle sue lotte, dovrebbe comparire nei libri di storia. Inoltre è nata la FLC che è una grande scommessa per i lavoratori della conoscenza. Usciamo da una stagione politica buia in cui l’attacco ai diritti è stato costante. Accostarsi alle complessità e al valore della rappresentanza politica, è stata per lei una occasione di crescita personale.