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Il vertice ENEA non si smentisce, cestinati assegnisti di ricerca che hanno i requisiti per la riserva nei concorsi

Colpito in particolare ancora una volta il Centro meridionale della Basilicata. Dettagliata la critica in un comunicato unitario dei sindacati e delle RSU.

08/11/2019
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Nella cultura praticata dell’attuale vertice dell’ente di usa e getta dei precari, si preferisce ricorrere a  nuovi assegni di ricerca invece di consolidare quelli esistenti con anni di servizio. Si è appena usciti dal calvario per dare stabilità ai precari con contratto a tempo determinato. Ora ci si aspettava una attenzione agli AR, nel rispetto del comma due art. 20 del  DLgs 75/2017, che prevede un piano di stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione per gli anni 2018-2020. Il comma 2 del suddetto art. 20 prevede una riserva per i concorsi in assunzione e una procedura contestuale di proroga finalizzata. L’ENEA ha fatto più di cento assunzioni di recente, sulla base del mero turnover,  e poteva già valorizzare chi opera da anni nell’ente, anche se con contratto sottopagato e senza diritti contrattuali. Peraltro vi era un accordo sul precariato di anni orsono sulla valorizzazione anche degli AR, ovviamente dimenticato.

D’altra parte anche i tempi determinati hanno avuto il loro calvario. Non solo per le sudate proroghe centellinate in un iter mortificante. Ma addirittura si è tentato di costringere a nuovi concorsi pubblici chi aveva diritto alla stabilizzazione, con la curiosa asserzione che era meglio vincere un concorso che essere stabilizzati. Ovviamente per chi è arrivato all’interno dell’ENEA a posizioni apicali dopo dure selezioni la stabilizzazione, dopo prove concorsuali e anni di attività valutati positivamente, deve apparire non un diritto, ma quasi una vergogna. Il risultato è stato che l’ENEA, unico tra gli EPR, ha utilizzato parte del magro turnover  per stabilizzare i precari ed è l’unico ente di ricerca a non avere usufruito di risorse dedicate. Pertanto l’ente resta sottodimensionato di quasi 400 unità rispetto alla dotazione organica ufficiale, anche se leggiamo in un recente articolo del Sole 24 Ore che sarebbero in arrivo ben “1700 tra scienziati e tecnici”, senza il quotidiano specifichi i dettagli.   

Tuttavia nel piano di fabbisogno 2020-2022, presentato di recente, si prevede una attenzione soltanto per una metà degli assegni di ricerca che rientrano nei requisisti del comma 2 della Madia, mentre gli altri vengono cestinati e ricominciano da zero. Guarda caso la sede particolarmente penalizzata è, come consuetudine del vertice, del Meridione, in questo caso quella della Trisaia, in provincia di Matera (distanza da questa 75 km. e per l’attuale vertice questa avrebbe collegamenti pubblici così efficienti da giustificare dopo 50 anni di utilizzo, in un centro ancora con presenza nucleare, il ridimensionamento di quel minimo navette di collegamento, considerate, alla stregua delle auto blu, un privilegio o un benefit). Guarda caso la nuova decisione penalizzante sugli assegnisti avviene anche dopo ennesime promesse di sviluppo lanciate dal vertice per quel centro, ovviamente rimaste senza riscontro come quelle fatte a Brindisi, in Emilia, a Torino, ecc. Qualcuno lascia intendere che “vabbè tutto sommato ne fanno fuori solo 10 di assegnisti”. D’altra parte la Basilicata è lontana e non fa notizia. Dettagliata e doverosa la protesta unitaria delle OO.SS e Rsu, in allegato, che evidenzia la necessità di un ripensamento e di una inversione di rotta. Basta fare cassa su chi lavora e ha lavorato!


Egr. Presidente,
siamo con la presente a scriverLe nuovamente in merito alle previsioni assunzionali per il C.R. Trisaia, nello specifico relative alla situazione ed alle aspettative, forse tradite o forse mal riposte, di alcuni colleghi precari, in merito alla loro possibile stabilizzazione.
Nel far ciò non possiamo esimerci dal fare un breve riferimento alla lettera consegnataLe personalmente qui in Trisaia e successivamente inviata per e-mail, a luglio dello scorso anno, nella quale in premessa accennavamo “alla progettualità Trisaia, che appariva (e appare tuttora) apprezzabile sia per quantità che per qualità, e anche alla percentuale di approvazione dei progetti più che soddisfacente”, sottolineando comunque la carenza di personale, di varie qualifiche.
Ci soffermavamo poi a segnalare “la permanenza in Trisaia di un precariato diffuso, che persisteva (e persiste) da vari anni, e che porta indubbio giovamento alle attività progettuali, e nel contempo alla formazione di professionalità specializzate, che riteniamo grave far disperdere”.
In quella comunicazione ci riferivamo, tra gli altri aspetti da noi toccati e portati alla Sua attenzione, alla “situazione dei numerosi collaboratori con contratti da Assegno di Ricerca (AdR), in parte scaduti ed in attesa di rinnovo, i quali, a fronte anche di rassicurazioni formali o informali ricevute anche in tempi recenti da Vertici e Struttura, continuano a nutrire legittime aspettative di stabilizzazione, sempre, ovviamente con gli strumenti normativi a disposizione e, nelle more, aspiravano a proseguire il proficuo
rapporto di collaborazione con ENEA, attraverso rinnovi, come già per alcuni di loro sembra fosse stato reso possibile.”
Continuavamo scrivendo che “avevamo comunque apprezzato la scelta ENEA, perlomeno annunciata, di sfruttare le possibilità offerte dalla L. Madia, di cercare la stabilizzazione per concorso riservato anche per gli AdR”, ma ricordavamo anche che, “per quanto riguarda la Trisaia, all’epoca solo 5 assegnisti avrebbero potuto sfruttare tale opportunità, mentre per molti altri, qualcuno anche con maggiore anzianità complessiva di collaborazione con ENEA, o che comunque aveva iniziato prima tali collaborazioni, i requisiti previsti dalla norma non consentivano di sfruttare tale opportunità”.
Ricordavamo infine “anche le rassicurazioni provenienti sia da Lei sia dai Capi Dipartimento, circa la possibilità di predisporre bandi, in questo triennio 2018-2020, nei quali vi fossero posizioni per le quali potessero concorrere tutti i nostri assegnisti storici, e ci auguravamo che Lei, Presidente, mantenesse un contatto ed un’interlocuzione stretta con i Dipartimenti, e a cascata con Divisioni e Laboratori, per mantenere quelli che a nostro avviso erano dei veri e propri impegni presi da ENEA nei confronti dei nostri
colleghi precari”.
Fatte tutte queste doverose premesse e questi richiami del caso, esprimiamo quindi il nostro stupore nell’aver letto (pp. 9 e 10), nella bozza di allegato al Piano Triennale (P.T.A.) 2020-2022, che, per quanto riguarda il personale precario (assegnisti), a fronte dell’indicazione numerica di 18 colleghi (rispetto ai 38 iniziali) in possesso dei requisiti per la eventuale stabilizzazione ex comma 2 art. 20 della “L. Madia” (D.Lgs.75/2017), solo per dieci di essi i rispettivi Responsabili di Macrostruttura avrebbero (vogliamo mantenere il condizionale) dato indicazioni favorevoli per la proroga finalizzata, propedeutica alla possibile stabilizzazione tramite concorso riservato, mentre gli altri 8 non risultano (al 30/9/19) in servizio, contrariamente agli altri 10, per i quali soltanto, come si evince chiaramente dalla lettura di un passaggio a pag. 10, sarebbe prevista la procedura riservata ex comma 2.
Ora, nel felicitarci per le 10 possibili stabilizzazioni, non possiamo fare a meno di rammaricarci per gli 8 colleghi esclusi, ma rimaniamo ancora più stupiti nel verificare che per tutti e 4 gli ex-assegnisti Trisaia in possesso dei requisiti ex comma 2, tutti e quattro già afferenti a DTE, il Responsabile di Macrostruttura non avrebbe ritenuto di dare indicazioni per la loro proroga finalizzata, e di conseguenza, a quanto sembrerebbe, nemmeno per la previsione di posti da mettere a concorso anche per loro, nella prossima
procedura concorsuale riservata al 50%.
Le chiediamo quindi di approfondire la questione in modo che noi si possa avere quanto prima notizie e chiarimenti in merito a quella che al momento ci appare come una grave discriminazione e sottovalutazione delle necessità della Trisaia, e che inoltre rende a questo punto poco comprensibile il ricorso al supporto dei colleghi in questione, più volte rinnovato, per collaborazioni in attività di ricerca alle quali hanno contribuito con le loro professionalità, acquisendone nel contempo di nuove, utili all’Agenzia ed al C.R.
Trisaia nello specifico.

Attendiamo un Suo cortese e opportuno riscontro.
Cordiali saluti.
C.R. Trisaia, 31 ottobre 2019

RSU C.R. ENEA Trisaia
FLC CGIL, FIR CISL, UIL SCUOLA RUA, USB

(segreterie locali del C.R. ENEA Trisaia)

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