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ISTAT: incontro sull'orario di lavoro

Abbiamo chiesto un calendario dei prossimi passaggi (assunzioni, valorizzazione, erogazioni economiche)

06/12/2022
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Si è svolto martedì 6 dicembre pomeriggio l'incontro di contrattazione tra i sindacati FLC CGIL, Cisl, Uil, Fgu e Snals e la delegazione dell'amministrazione Istat sull'orario di lavoro.

Il direttore generale Camisasca ha esordito dicendo che da quando è arrivato all'Istat gli è stato posto il tema di un orario di lavoro in parte obsoleto. Ha sostenuto che il documento che era stato inviato era un tentativo di sistematizzare tutti i cambiamenti che ci sono stati.

Tenendo conto della nota sindacale unitaria e del fatto che il rinnovo della parte normativa del CCNL 2019/2021 è ancora oggetto di trattativa, il Direttore generale ha detto che - seppure sarà prevista un'ulteriore riunione prima della fine dell'anno - il nuovo regolamento non uscirà certamente il 1° gennaio, escludendo intanto dal perimetro tutte le materie che sono oggetto di trattativa in sede di contratto nazionale.

Camisasca ha sostenuto che i punti centrali sono quello delle ore di assemblea, su cui l'Istat ha ricevuto un nuovo parere dell'Aran, quello del permesso per la donazione del sangue e il recupero dei crediti orari.

Nel nostro intervento abbiamo detto che siamo disposti a ragionare sull'adeguamento dell'orario di lavoro, ispirato a una maggiore flessibilità, tenendo conto delle nuove modalità di lavoro (smartworking e lavoro da remoto)c, e comunque con l'obiettivo di avvicinare l'orario dei tecnici e amministrativi (IV-VIII) a quello di ricercatori e tecnologi, che oggi sono ancora più vicini di quanto non fossero nel 2008/2009, quando fu fatta la contrattazione l'ultima volta. Se l'intento, come è sembrato, è invece quello di "reprimere" e di "rimettere in riga" il personale, non abbiamo nulla di cui discutere. Abbiamo nel merito aggiunto a quanto sostenuto nella nota unitaria di ottobre e nella diffida sull'assemblea, a titolo di esempio, le storture sul part time (incompatibilità con il lavoro agile, contrariamente a quanto indicato nelle linee guida di Funzione Pubblica; riduzione delle fattispecie; fascia di compresenza più ampia rispetto ai lavoratori a tempo pieno...). Il perimetro teorico di quello che sarà cambiato dal nuovo CCNL è possibilmente tutto l'orario di lavoro, quindi sarebbe utile proporre questa discussione a valle della firma del nuovo contratto nazionale. Abbiamo ribadito che il recupero a giornate del credito orario accumulato è essenziale e che semmai si puà ragionare sull'unificazione dei crediti (ore autorizzate e non) o sul ritocco delle ore massime di credito. Ma non tornare indietro a prima del 2009.

Le priorità sono altre.

A cominciare dalle assunzioni dai concorsi (II, III, VI) e dalle procedure di valorizzazione professionale (art. 15, art. 22, art. 53, art. 42), che non bastano (crediamo siano necessari scorrimenti su tutti i livelli) e per le quali non sono note le tempistiche, che hanno implicazioni sulla loro efficacia e sulla possibilità di valorizzare le risorse liberate nel 2023 (per l'articolo 54).

Ancora, è fondamentale programmare i pagamenti di quanto dovuto al personale. I lavoratori dei livelli IV-VII attendono l'erogazione della produttività 2021 e 2022. Proprio oggi si è firmato definitvamente il CCNL (parte economica) con l'impegno ribadito a erogare tutto entro 30 giorni. Su questo nella mattinata avevamo anche inoltrato una apposita nota.

Va inoltre regolato il lavoro a distanza dopo il 1° gennaio. L'ultimo incontro è stato un inizio, ma la fine dell'anno è vicina e ancora troppe questioni sono appese.

Nella sua replica Camisasca ha riconosciuto che nel documento ci sono errori e sviste, ma ha ribadito che voleva essere un primo tentativo di sistematizzare le regole.

Per quanto riguarda i pagamenti, ha promesso un'informativa entro la prossima settimana. Nella giornata del 6 dicembre sono stati firmati i provvedimenti relativi agli stipendi e alle tredicesime. Per quanto riguarda l'impegno nel CCNL firmato nella stessa giornata (di dare attuazione entro 30 giorni) ha detto che l'Istat si attrezzerà per rispettarlo.

Sull'articolo 54 ha affermato che è piena intenzione dell'Istituto rifare una procedura prima possibile nel 2023, così come per l'articolo 15, proprio per mettere al riparo questi strumenti nel caso, probabile, in cui il nuovo CCNL dovesse modificarli o superarli.

Per l'articolo 53 la commissione starebbe lavorando "alacremente", mentre per il 42 si sono "riattivati" i lavori dopo la sostituzione di un membro.

Per quanto riguarda le assunzioni dei 41 idonei al III livello e dei vincitori art. 22, non si è sbilanciato sui tempi (ma che dovrebbero essere comunque prima della fine dell'anno): i sindacati chiedevano di fare subito gli scorrimenti per valorizzare al massimo le graduatorie art. 22. Camisasca ha sottolineato che tutti i vinitori esterni fra i 42 hanno accettato, pur chiedendo una proroga della data di assunzione.

Ha confermato l'intepretazione positiva della nota del Consiglio sugli idonei al II livello. Pur non avendo dato dei numeri, il Consiglio avrebbe deciso di operare comunque degli scorrimenti.

La graduatoria del concorso per 100 Cter dovrebbe uscire molto presto (è uscita nella serata di martedì 6 dicembre sulla Intranet). Ai vincitori dovrebbe arrivare una comunicazione con una data prospettata di assunzione nel 2023, ma chiedendo la disonibilità eventuale a essere inquadrati prima, dal 1° gennaio o addirittura negli ultimi giorni di dicembre 2022.

L'incontro è stato improntato a uno spirito costruttivo da parte dell'amministrazione, ma vedremo se effettivamente seguiranno i fatti. In particolare ci aspettiamo l'effettivo rinvio del nuovo regolamento sull'orario di lavoro, le procedure assunzionali e di valorizzazione completate nei tempi previsti entro l'anno, un calendario dei pagamenti finalmente chiaro, assunzioni incastrate in modo da massimizzare il risultato.

Ci vediamo in assemblea su Teams mercoledì 7 dicembre alle 10.


 

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