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ISTAT: un incontro ancora troppo interlocutorio sui tanti temi in agenda

Confronto sul bando ex articolo 22

17/09/2020
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Mercoledì 16 settembre si è svolto un incontro tra amministrazione e sindacati sulla calendarizzazione degli impegni di contrattazione e sulla procedura ex art. 22 D.Lgs. 75/2017 per il sottoinquadramento.

CALENDARIZZAZIONE DEGLI IMPEGNI

Il tavolo di confronto di luglio, che aveva portato a una definizione semi definitiva di un “cronoprogramma” condiviso, non ha avuto seguito nonostante le nostre sollecitazioni. Abbiamo rimarcato come questo sia un segnale grave, che si somma alla gestione “caotica” dei rientri nelle sedi romane e che contribuisce a un clima difficile nelle relazioni sindacali.

Elenchiamo di seguito gli impegni che erano presenti nella bozza di calendario di luglio e le relative date indicate allora dall’amministrazione.

Luglio 2020

  • Pagamento degli arretrati 2017 al personale stabilizzato/assunto nel triennio 2016/2018 al quale è stata riconosciuta la nuova fascia (fatto)

  • Uscita delle graduatorie “definitive” dell’articolo 54 (fatto)

  • Discussione/confronto sul lavoro agile da agosto a dicembre (fatto)

Settembre 2020

  • Confronto atecnico sull’articolo 22

  • Confronto sui criteri dell’articolo 15

  • Confronto sugli incarichi di docenza

  • Confronto sulle attività extraistituzionali

  • Ricostituzione del fondo articolo 90 del 2019 (per l’ampliamento delle graduatorie articolo 54)

  • Confronto sulla possibilità di incrementare l’indennità per oneri specifici dei I-III

  • Informativa sul riconoscimento dell’anzianità a tempo determinato in altri enti di ricerca

  • Proposta transattiva sul riconoscimento dell’anzianità a tempo determinato I-III all’Istat

  • Anticipi di fascia: definizione e pubblicazione del bando definitivo

  • Discussione e contrattazione sui criteri degli incentivi a RUP e DEC

Ottobre 2020

  • Confronto sul conto terzi

  • Confronto sugli incentivi alla mobilità

  • Contrattazione fondo accessorio IV-VIII 2019 e allargamento graduatorie art. 53

  • Contrattazione fondo accessorio I-III 2019

  • Delibera di approvazione passaggi di fascia ordinari 2020

  • Informativa e confronto sui criteri di rotazione del personale

Novembre 2020

  • Aggiornamento fasce ordinarie 2020 e relativi arretrati

  • Costituzione del fondo accessorio della dirigenza amministrativa 2018

Abbiamo insistito, a luglio come oggi, sulla necessità di anticipare soprattutto le risposte sull’articolo 53 e l'articolo 54, nonché sugli altri strumenti di valorizzazione professionale (articolo 15 e articolo 22 in primis).

Fermo restando che gli impegni previsti per il mese di luglio sono stati rispettati e che il confronto “atecnico” sull’articolo 22 si è svolto nel corso della riunione, il direttore generale ha aggiornato sugli altri argomenti.

Sull’articolo 54 l’amministrazione ha promesso l’invio del nuovo fondo articolo 90 in bozza la prossima settimana, per poi programmare un incontro il 30 settembre. Abbiamo chiesto di anticipare e il direttore generale ha promesso uno sforzo per fare un incontro già la prossima settimana.

Sull’articolo 15 l’amministrazione ha proposto di fissare un incontro venerdì 25 settembre.

La prossima settimana saranno inviate alle organizzazioni sindacali le informative sui nuovi disciplinari su docenze e attività extraistituzionali.

L’incontro sugli incentivi a RUP e DEC sarà fissato nella prima settimana di ottobre, in seguito al lavoro di interlocuzione che l’amministrazione ha avuto con l’avvocatura di stato per risolvere la questione della fase transitoria precedente al regolamento.

Sull’accessorio del 2019 (e quindi sull’articolo 53), non c’è evidentemente la volontà o la possibilità da parte dell’amministrazione di anticipare gli incontri prima di ottobre.

Sugli altri argomenti non sono state fornite date o impegni precisi.

Abbiamo ripetutamente chiesto informazioni sui concorsi pubblici in corso e in particolare sulle prove scritte calendarizzate per ottobre (tecnologo) e novembre (ricercatore). È stato risposto che i membri delle commissioni mancanti sono stati individuati e quindi è in uscita la delibera. Sulla tempistica, è intenzione dell’amministrazione organizzarsi per terminare in ogni caso le prove scritte entro fine anno: non abbiamo quindi compreso se sono confermate le date previste. Ci aspettiamo notizie ufficiali nei prossimi giorni.

Abbiamo sollecitato l’adozione definitiva del bando sugli anticipi di fascia.

Poi abbiamo quindi chiesto nuovamente di riaprire il confronto sui buoni pasto legati al lavoro agile (602), sottolineando ancora una volta l’insensatezza del termine del 31 luglio concordato a inizio giugno, quando quella data era indicata come la fine dello stato di emergenza, poi prorogato per legge al 15 ottobre. Il lavoro da remoto attuale non è volontario e non è assimilabile a un lavoro agile “ordinario”: pertanto va secondo noi ripristinata la corresponsione del buono pasto a partire dal 1° agosto e finché ci sarà il codice 602. Peraltro questa decisione sta creando discriminazioni verso chi è costretto a lavorare da remoto per il “bollino rosso” del medico o perché la sua sede non è ancora riaperta. Il direttore generale ha risposto che sta aspettando il verbale del collegio dei revisori, che si sarebbe espresso sull’argomento. Abbiamo chiesto di fornircene copia quando sarà disponibile.

Martedì 22 settembre si riunirà anche il comitato nazionale di monitoraggio nazionale per fare un bilancio dei piani di rientro. Chiediamo nuovamente di costituire immediatamente il comitato territoriale delle sedi romane e convocarlo.

ARTICOLO 22

L’informativa inviata dall’amministrazione sul bando per c'è i concorsi speciali riservati previsti dal D. Lgs. 75/2017 e che intendono dare una (parziale) risposta al problema del “sottoinquadramento” contiene elementi di apertura condivisibili. L’amministrazione infatti non intende porre nessuna barriera all’ingresso e il solo titolo di studio richiesto sarà la laurea (l’eventuale titolo ulteriore sarà valutato con un punteggio). 

Il problema maggiore è quello dei tempi, ancora una volta poco chiari. Si rinvia infatti a una decisione del Consiglio per aumentare i posti, che passerebbero dagli attuali 14 (8 da ricercatore e 6 da tecnologo) a 21 (13 da ricercatore e 8 da tecnologo), in virtù del cambio normativo che consente, come segnalato negli scorsi mesi dalla FLC CGIL, una quota del 30% rispetto ai concorsi ordinari (prima era il 20%). Il direttore generale ha detto che la decisione sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio d’Istituto, fissato per il 24 settembre. Non è chiaro se, dopo questa decisione e la necessaria comunicazione alla Funzione Pubblica, l’amministrazione intenda procedere immediatamente con i bandi, come potrebbe, oppure attendere l’eventuale risposta del ministero ovvero i 60 giorni di silenzio/assenso.

Per quanto riguarda i criteri proposti dall’amministrazione, si prevede di bandire 2 concorsi, senza distinzione di aree, per il profilo da ricercatore e da tecnologo.

L’unico requisito, oltre all’appartenenza ai profili tecnici e amministrativi dell’Istat di tutti i livelli IV-VIII, sarà quello della laurea (vecchio ordinamento o magistrale nuovo ordinamento). Il punteggio, pari a 100, è diviso tra titoli (60) e prova orale (40). Verranno collocati in graduatoria i candidati che raggiungeranno un totale di 70 punti e un minimo di 28 punti nell’orale. 

La parte dei titoli dovrebbe essere giudicata a partire da una “breve relazione” di 2-3 pagine, dalla quale si evincono anche eventuali pubblicazioni e attestazioni, senza quindi allegare nulla (anche considerando la difficoltà attuale a reperire titoli in ufficio per chi lavora in modalità agile). Il candidato dovrebbe segnalare la sua “attività principale” negli ultimi anni, per facilitare la commissione nella valutazione (ovvero, immaginiamo, per assegnare la valutazione principalmente a un commissario “esperto” della materia: è necessario che le commissioni siano molto composite, andando a coprire tutte le macro attività dell’Istituto). Sarà possibile presentare domanda sia come tecnologo che come ricercatore. E' esplicitamente previsto un punteggio per idoneità conseguite in passato, specialmente al III livello, in concorsi e selezioni pubbliche: saranno quindi valutati con un punteggio apposito i colleghi che hanno avuto un’idoneità o un periodo di attività al III livello a tempo determinato e che sono stati poi assunti in ruolo in un livello inferiore dopo aver vinto un concorso pubblico.

Abbiamo chiesto di prevedere in ogni caso un punteggio specifico - all’interno dei titoli - per le note e le pubblicazioni, di fornire una griglia dei punteggi chiara già nel bando (per evitare le distorsioni create, ad esempio, con l’ultima procedura ex art. 54) e di minimizzare il punteggio del “giudizio complessivo sul candidato” (che rischia di essere troppo discrezionale). Nessun punteggio specifico sarebbe previsto per l’anzianità, mentre secondo noi - essendo un parametro oggettivo - andrebbe inserito, soprattutto se si tratta di periodi maturati al III livello. Abbiamo chiesto un modello standardizzato della relazione sull’attività svolta.

La prova orale dovrebbe essere orientata secondo l’amministrazione a “accertare le conoscenze e le capacità professionali dei candidati, maturate nel settore professionale indicato, anche tramite l’applicazione di nozioni teoriche finalizzata alla soluzione di problemi specifici e casi concreti”, in applicazione della legge.

Secondo noi la prova orale potrebbe consistere principalmente in un colloquio sull’attività svolta all’Istat. 

Condividiamo la decisione di non prevedere, in questo contesto, prove scritte.

Non sono previsti scorrimenti perché vietati dalla norma per i concorsi interni. Abbiamo tuttavia chiesto che il bando preveda un riferimento a possibili modifiche del piano di fabbisogno che incrementino i posti a concorso, come auspichiamo da tempo. L’amministrazione ha risposto positivamente, concordando anche sull’evidenza che 21 posti sono ancora una goccia nel mare: la platea dei candidati dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 colleghi! 

Abbiamo chiesto nuovamente all’amministrazione di considerare la possibilità di attivare una analoga procedura riservata anche per i profili interni ai livelli IV-VIII, dando opportunità di progressione tra operatore, collaboratore tecnico e funzionario, anche per venire incontro alle legittime aspettative professionali di un segmento del sottoinquadramento particolarmente delicato: quello afferente alle categorie protette, che a dicembre 2018 si è vista negata un’opportunità di sviluppo professionale dall’amministrazione.

CONCLUSIONI

L’incontro è stato ancora troppo interlocutorio. Ci sono molte incertezze sui tempi e sulla effettiva volontà dell’amministrazione tutta di valorizzare il personale dell’Istat attraverso gli strumenti contrattuali, in una situazione di progressivo e inesorabile “spopolamento” dell’Istituto: i pensionamenti non trovano rimpiazzi in nuove assunzioni in tempi brevi e con numeri consistenti. 

I passaggi annunciati per i prossimi giorni saranno il primo banco di prova per valutare se c’è una minima inversione di tendenza, altrimenti valuteremo con le altre organizzazioni sindacali come reagire all’inconcludenza dell’amministrazione.

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