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Sedi dell'ISTAT: incontro il 26 giugno

L'amministrazione vuole chiudere la sede di viale Oceano Pacifico

19/06/2015
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Le organizzazioni sindacali sono state convocate per il prossimo 26 giugno per discutere del piano di razionalizzazione delle sedi, annunciato più volte dal 2013, promesso sin da marzo di quest’anno, quando è stata comunicata la dismissione della sede di Piazza Indipendenza, e da predisporre per legge entro il 30 giugno.

Nel piano è annunciata entro marzo 2016 la dismissione della sede di Viale Oceano Pacifico (i cui costi di locazione e gestione si “scoprono” solo ora troppo elevati) e la contestuale conclusione delle procedure per prendere in affitto la sede di via Balbo 39. Da una prima lettura del piano si evince che la maggioranza del personale sarà spostata presso una delle sedi del polo centrale, e per circa il 30% del personale di Viale Oceano Pacifico l’amministrazione prospetta il trasferimento nella sede di via Tuscolana, che dovrà essere ulteriormente ampliata per poter accogliere la terza tranche di lavoratori distaccati temporaneamente a seguito della gestione emergenziale delle sedi romane (e sul cui rientro nel polo centrale non si trova traccia nel documento!). Come conforto per chi subirà un peggioramento della vita quotidiana a seguito del trasferimento, il documento contiene la promessa (tra 4-5 anni) di una nuova sede unica confortevole, con tanto di palestra e asilo nido (un film già visto!). 

Infine si prospetta finalmente la possibilità di introdurre il desk sharing per i telelavoratori, opzione che ci auguriamo preluda a una maggiore estensione di questo strumento in Istat, come da noi richiesto più volte. L’incontro del 26 sarà l’ennesima occasione per ribadire che i trasferimenti di personale non possono prescindere dalle esigenze dei lavoratori e che la politica di gestione delle sedi deve essere improntata soprattutto al loro benessere.

Qualsiasi eventuale riallocazione deve essere concordata con il personale e le organizzazioni sindacali e contestuale alla riorganizzazione delle strutture (promessa per giugno e da poco rimandata!), e che risponda a un criterio di tipo funzionale.

Siamo stanchi di assistere a processi decisionali di tipo verticistico sulla pelle dei lavoratori, nascosti dietro le norme imposte dall’esterno e le esigenze “tecniche”, sempre in emergenza.

Nei prossimi giorni invieremo un’analisi dettagliata sul piano dell’amministrazione e sulle sue criticità. Sarà inoltre indetta un’assemblea dei lavoratori per affrontare insieme questo argomento.

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