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Anno II n. 20 del 29 marzo 2006
Notizie

Direttiva Bolkestein. Lo stato dell'arte

Dopo le conclusioni del Consiglio (dei Capi di stato) di primavera, che, accogliendo con favore il voto del Parlamento europeo, auspica la piena operatività del mercato interno dei servizi, fatto salvo il modello sociale europeo e assicurando un ampio consenso sulla direttiva, la patata bollente della Direttiva Bolkestein ritorna alla Commissione. Questa dovrà, infatti, presentare al Consiglio stesso una proposta emendata, probabilmente, nei primi giorni di aprile.

Su questa base, il "Consiglio informale Competitività", che si riunirà il 21-22 aprile, verificherà la possibilità di raggiungere un accordo politico su una posizione comune da sottoporre al Parlamento per una seconda lettura, in accordo con la procedura di codecisione.

Va ricordato che nella riunione di marzo, il Consiglio competitività non aveva raggiunto una posizione comune. Infatti, mentre una serie di paesi, almeno 15, tra cui l'Italia, hanno chiesto alla Commissione UE di correggere il compromesso raggiunto dal Parlamento europeo nel senso di una maggiore liberalizzazione, Francia e Germania hanno difeso le decisioni del Parlamento. 

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Campagna mondiale per l'Educazione. Settimana mondiale d'azione dal 24 a 30 aprile

"Ogni bambino ha bisogno di un insegnante" è lo slogan che accompagna la settimana mondiale d'azione 2006 per ricordare ai governi di tutto il mondo gli impegni assunti a Dakar nel 2000. Sono ancora 100 milioni i bambini che non vanno a scuola, ancora 771 milioni sono gli analfabeti (il 18% della popolazione adulta mondiale), una realtà che colpisce in particolar modo le donne, il 64% della popolazione mondiale analfabeta. Centrale il ruolo degli insegnanti. Sottoposti in molti paesi a condizioni di lavoro impossibili con più di 60 alunni per classi, sottopagati, privi di una formazione iniziale specifica, è per loro impossibile garantire un insegnamento di qualità  a tutti. Determinante anche la penuria d'insegnanti: secondo le Nazioni Unite ne occorrono almeno 15milioni in più per garantire un'educazione di qualità a tutti. Il rapporto annuale sui progressi fatti rispetto agli impegni di Dakar sottolinea, infine, come la maggior parte dei paesi ricchi non abbia rispettato gli impegni assunti sul piano degli aiuti.

Informazioni sulla campagna e sulle modalità di partecipazione. www.campaignforeducation.org

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Programma Erasmus. Crescono gli scambi, soprattutto dei nuovi stati membri

Nell'anno 2004/05 il programma di scambi universitari Erasmus ha visto un aumento dei partecipanti sia sul fronte degli studenti (+ 6,3%) sia su quello dei docenti (+ 12,9). Tra i paesi più gettonati dagli studenti in prima posizione la Spagna con 25.511 presenze, seguita da Francia, Germania e Regno Unito. La Germania è stato, invece, il paese preferito dai docenti, seguito da Francia ed Italia. Se l'incremento degli scambi ha coinvolto quasi tutti i 31 paesi partecipanti, sono i nuovi Stati membri che hanno registrato la crescita maggiore (+36,3% per gli studenti, +76,7% per i docenti). Per il Commissario all'educazione, Jan Figel, "le centinaia di migliaia di studenti che hanno beneficiato del programma Erasmus dal 1987 formano un élite europea sempre più numerosa e forte di un'esperienza interculturale e multilingue, condizione essenziale all'avvento di un Unione europea del futuro basata sulla conoscenza".

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Mobilità europea dei lavoratori. La CES chiede più garanzie e tutele

A quasi due anni dall'allargamento, un rapporto presentato dal Commissario all'Occupazione e Affari Sociali sulla situazione negli unici 3 paesi che avevano deciso di non avvalersi dell'opzione di limitazione dei flussi di manodopera dai nuovi stati membri, dimostra non solo che non c'è stata alcuna invasione, ma si sono registrati effetti positivi sul mercato del lavoro con un aumento della crescita e dell'occupazione. Nonostante ciò, solo Finlandia, Spagna e Portogallo hanno deciso di aprire il loro mercato del lavoro ai paesi dell'Europa centrale ed orientale. Un fatto positivo, per la CES /ETUC; che però deve andare di pari passo con il rafforzamento dei diritti sociali: parità di trattamento e di condizioni di lavoro, medesimo accesso ai benefici sociali ed efficaci misure di monitoraggio e controllo. A parere della CES, le restrizioni ancora in atto nei "vecchi" paesi membri tendono ad avere un effetto perverso portando alla crescita del lavoro, allo sfruttamento e alla discriminazione.

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Istituto europeo di tecnologia. Un nuovo polo d'eccellenza

Entro la metà giugno 2006, la Commissione (educazione) dovrà avanzare proposte in merito alla creazione di un nuovo polo d'eccellenza, dato, a parere del Consiglio di primavera, il ruolo che può avere al fine di colmare il gap esistente tra istruzione superiore, ricerca ed innovazione e rafforzare il lavoro in rete e la sinergia. 

L'ipotesi presentata dalla Commissione, che si è avvalsa di un'ampia consultazione pubblica con più di 700 contributi, fa riferimento ad una nuova entità legale con più sedi in cui far convergere i migliori gruppi di lavoro e le migliori facoltà universitarie in vari settori strategici in tutta Europa. La struttura sarà articolata in due livelli: un comitato direttivo, affiancato da un piccolo organo amministrativo (che costituirà il nucleo dell'EIT), e una serie di comunità della conoscenza, sparse in tutto il territorio europeo, che condurranno attività in settori strategici interdisciplinari.

I finanziamenti dell'Istituto dovrebbero provenire da varie fonti, tra le quali l'Unione europea, gli Stati membri e il mondo imprenditoriale.

Ulteriori informazioni.

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