Con questo numero Conoscenza news chiude per ferie.
Ritornerà a settembre.
Ma la redazione manterrà un presidio per tutta l’estate, cosicché sarà pronta per eventuali numeri straordinari se la situazione lo richiedesse.

Lotta alla discriminazione nei paesi dell’Unione Europea e promozione delle pari opportunità in tutti i settori, dal lavoro allo studio alla salute: questi gli obiettivi dell’anno europeo delle pari opportunità per tutti. Quattro i temi trattati: i diritti, la rappresentanza, il riconoscimento e il rispetto. Tra le diverse attività: una campagna informativa, una nuova ricerca sulle discriminazioni e sugli atteggiamenti discriminatori, centinaia d’iniziative nei singoli paesi che prevedono anche il coinvolgimento delle scuole sui temi del rispetto e della tolleranza. In programma anche il primo summit sull’uguaglianza mai organizzato, che metterà insieme ministri, organismi di parità, società civile ed organizzazioni sindacali.

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La necessità di sostituire e reclutare un milione di docenti nei prossimi anni richiede che i paesi europei investano di più nelle politiche del personale. L’ETUCE (European Trade Union Committee for Education, il comitato europeo dell’IE), ad un anno del lancio della campagna l’”Europa ha bisogno d’insegnanti”, chiede all’Unione Europea e ai ministri dell’educazione di adottare politiche più incisive nel campo della formazione iniziale ed in servizio, dello sviluppo professionale e delle remunerazioni. Prossimo obiettivo del sindacato europeo lanciare una campagna di mobilitazione sulla formazione dei docenti, che deve esser di livello universitario e adeguata alle nuove sfide connesse alla società della conoscenza.

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Nonostante i progressi compiuti, il quadro complessivo è ancora di difficoltà per la gran parte dei paesi europei: se non si registreranno successi significativi nella lotta all’abbandono scolastico, nell’incremento del tasso dei diplomati e nell’acquisizione delle competenze indispensabili. Secondo il Rapporto dell’UE, un’ampia fascia delle future generazioni si collocherà in una situazione di esclusione sociale, con grandi costi personali, ma anche economici e sociali.
Un monito, questo, che interessa in modo particolare l’Italia, dove si rilevano ancora alti tassi di abbandono scolastico e un sistema ancora carente di lifelong learning.

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Dalla fine del mese di marzo è attivo un sito Internet dedicato al dibattito sul futuro dell’Europa che raccoglie in 20 lingue i materiali, le opinioni e le riflessioni di tutti i cittadini che vogliano intervenire. I risultati di questi dibattiti figureranno nella relazione che la Commissione redigerà al termine del periodo di riflessione. Secondo due sondaggi europei, pubblicati il mese scorso, i cittadini intervistati chiedono “più Europa”, auspicano un intervento più incisivo dell’UE in un gran numero di settori, esprimono preoccupazioni soprattutto su questioni quali disoccupazione, la sicurezza la responsabilità delle istituzioni e i futuri allargamenti.

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Nell’accogliere favorevolmente la decisione del Consiglio europeo di aprire la strada alla ricerca d’una soluzione, la CES conferma il suo pieno sostegno alla Costituzione, riaffermando nel contempo la necessità di rafforzarne la dimensione sociale. In questo senso, l’ultimo Comitato esecutivo ha lanciato la proposta di una “campagna d’autunno” a sostegno d’una forte dimensione sociale della Costituzione, per rafforzare la carta dei diritti fondamentali ed estendere il voto a maggioranza qualificata sulle questioni sociali. Il sindacato europeo chiede, infine, di essere coinvolto in ogni nuova discussione sulla Costituzione.

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All’ordine del giorno dell’incontro, tenutosi ad Atene il 27 e 28 giugno, il ruolo dell’istruzione superiore per la crescita economica e la coesione sociale e le riforme da attuare in una situazione di rilevante crescita - sono più di 17.000 gli istituti d’istruzione superiore nel mondo -, ma in cui si è data minore attenzione agli aspetti qualitativi. I ministri hanno concordato sulla necessità di un programma più vigoroso di riforme, prestando una maggiore attenzione ai risultati, nel campo dei finanziamenti, dell’accesso all’istruzione superiore, dei risultati dell’apprendimento, della mobilità di studenti e docenti, dell’autonomia e della diversificazione.

Le conclusioni dell’incontro sono pubblicate nel sito dell’OECD.

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