Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
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Anno II n. 17 del 16 marzo 2006
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La ricerca aspetta di essere rilanciata

Siamo a 20 giorni dalle tanto attese elezioni politiche. La FLC ha già presentato le proprie posizioni e le richieste al governo che uscirà da queste elezioni. Nel programma dell’Unione sono contenute diverse risposte alle nostre richieste, ma la posizione della CGIL continuerà ad essere quella di vigilare sul rispetto degli impegni presi senza nessun tipo di sconto.

Oggi, mentre nel Paese, e in particolare nel settore della ricerca pubblica così bistrattata dal Governo attuale, l’attesa è grande, c’è qualcuno che cerca di accelerare i tempi per terminare la sua azione di distruzione.

I Presidenti e gli organi di governo di molti, anche se per fortuna non di tutti gli enti, scelti non in base a criteri di capacità scientifica ma di fedeltà alle linee governative, quando non addirittura di affinità politica, stanno gareggiando con il tempo per completare la loro opera distruttiva. Cercano di piazzare uomini fedeli ai vari livelli dell’organigramma (spesso ampliato a dismisura proprio a questo fine) in modo da potere controllare tutto e tutti, di operare quei cambiamenti che fino ad oggi non sono riusciti a compiere, saltando gli ostacoli della valutazione scientifica e del coinvolgimento degli addetti, ritenuti delle inutili perdite di tempo. Questo è il caso ad esempio del CNR, dell’APAT e dell’INRAN.

In altri casi è direttamente il Governo ad operare per far sparire un piccolo, ma importante ente di ricerca come l’INSEAN o, ancora, con l’aiuto dell’incapacità degli organi di governo a difendere l’autonomia, sono gli ispettori ministeriali che bloccano l’INAF e la ricerca nel settore dell’Astrofisica.

Queste sono le notizie, insieme ad altre, che ritrovate in questa news insieme all’unica nota positiva sul contratto che potrebbe tra breve arrivare alla sua firma definitiva.

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La ricerca in Italia conta solo per fare propaganda

Non vorremmo più vivere in un paese dove si fanno tante e belle dichiarazioni

sul ruolo e l’importanza della ricerca, dove si promettono mari e monti, dove si dichiara di avere investito cifre con tanti zeri, vorremmo meno promesse e qualche fatto. Forse la Cina, per citare un solo esempio, su questo potrebbe insegnare qualcosa alla signora Moratti.

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Salviamo la scienza italiana

Questo è il titolo di un rapporto contenuto nel numero 40 del 16 marzo 2006 di Nature.

Vi si afferma che, se i fondi dati in Italia alla ricerca non sono mai stati tanti, con il governo Berlusconi la situazione è grandemente peggiorata.

Gli scienziati, che finalmente sono stati sentiti da un politico, il Prof.  Prodi, e già questa è una cosa da loro considerata importante, hanno detto, quasi all’unisono, che si dovranno trovare fondi subito dopo la formazione del nuovo governo per la ricerca e che questi dovranno essere dedicati all’assunzione di nuovi ricercatori.

Un’osservazione contenuta nel testo dell’articolo che riteniamo interessante è che, malgrado tutto, la produzione scientifica italiana, sia per numero di pubblicazioni, sia per il loro impatto, continua ad essere elevata, anche se gli ultimi  dati su tale produzione fanno riferimento a cinque anni fa e non mostrano quindi quale sia stato l’effetto dell’attuale politica.

Un’ulteriore considerazione è quella sull’urgenza di ridare peso alle ricerche non immediatamente connesse con le applicazioni, in controtendenza con quanto fatto in questi anni in molti enti a cominciare dal CNR.

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Ricerca e censura non vanno d’accordo

E’ passato del tempo da quando si metteva all’indice qualunque risultato scientifico fosse in contrasto con l’interpretazione rigida e letterale dei libri della Chiesa. Ma forse quell’impostazione non è considerata da tutti come vecchia e superata se addirittura si aggiunge alla censura religiosa quella politica: certi risultati scientifici, se in disaccordo con posizioni politiche di chi governa, non devono essere rese pubblicati. Per fortuna in generale gli scienziati rifiutano queste imposizioni.

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INAF: la ricerca astrofisica rischia l’estinzione

La situazione in questo ente sta veramente diventando drammatica. Questa è la denuncia della FLC, coordinamento nazionale dell’ente e segreteria nazionale, e questo è il motivo per cui chiamiamo i lavoratori tutti alla mobilitazione.

Ma questo è anche il messaggio che vogliamo arrivi all’opinione pubblica, ai giovani, ai cittadini, agli astrofili, a quanti sono interessati, attratti, affascinati al cosmo, ai suoi segreti, alle ricerche compiute per sapere di più.

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INAF: l’ente si rimangia quanto promesso e sottoscritto

L’INAF, di fatto commissariato dal Ministero del Tesoro, fa marcia indietro sugli accordi sottoscritti negli ultimi mesi, con un effetto che può essere drammatico sulla busta paga dei dipendenti. 

Inoltre, gli ispettori ventilano l’assurda e comunque impraticabile ipotesi di chiedere addirittura indietro dei soldi pagati ai lavoratori per il 2004 (non è un errore di battitura). Ricordiamo a tutti che, comunque, qualora dei controlli amministrativi ravvisino delle illegittimità, a pagare non sono i lavoratori, ma, eventualmente, gli organi direttivi dell’ente responsabili in solido dei procedimenti adottati.

E l’INAF si meraviglia quando la FLC interrompe ogni livello di relazione sindacale!

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CNR: il CdA accelera e si dimentica della valutazione scientifica

Siamo di fronte ad una direzione del maggior ente pubblico di ricerca che si dimentica della validità scientifica sia di chi deve dirigere l’ente, sia di ciò che l’ente produce. L’accelerazione messa in atto nel riordino della rete e nelle nomine dei direttori di dipartimento non è certo motivata dall’obiettivo di valorizzare l’ente: altre sarebbero le scelte e le modalità per arrivarvi. Questo è ciò che ritiene la FLC che ha già denunciato come il CNR sia ormai divenuto un’emergenza nazionale.

Il Presidente finalmente si è accorto che il CNR non è tutto da buttare,

ma neppure a questo punto ritiene che sia utile coinvolgere nelle scelte sull’ente la comunità scientifica, neppure attraverso il neo nominato (e solo per un quarto eletto) Consiglio Scientifico. Ritiene che si sia ancora nel transitorio e che quindi ogni scelta debba essere fatta da lui.

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ENEA: un passo avanti a favore dei precari

I precari dell’ENEA non saranno più invisibili per l’Ente e con i diversi punti di questo importante accordo potranno iniziare ad avere delle speranze per il loro futuro. La FLC vigilerà perché l’accordo sia rispettato.

Il 27 marzo si terrà il primo attivo dei precari CGIL in modo da proseguire in modo più ampio e condiviso il lavoro in comune che porti alla definitiva soluzione del problema del precariato ENEA.

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ISS: ricerca e sanità pubblica

La FLC dell’Istituto Superiore di Sanità prosegue nel suo impegno di riflessione

sui rapporti tra ricerca e sanità pubblica: entrambi sono compiti istituzionali dell’ente e solo in una loro corretta sinergia la missione dell’ISS può essere svolta nel migliore dei modi.

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INSEAN: deve proprio scomparire?

Se il Segretario Generale della FLC decide di scrivere un comunicato per denunciare il rischio in cui l’INSEAN si trova per l’incuria dell’attuale Governo, se i nomi più prestigiosi della ricerca del settore dichiarano la loro grave preoccupazione, se la FLC insieme con la Confederazione del Lazio decide di organizzare una iniziativa di difesa dell’Ente

la situazione è veramente grave. Sarebbe ora che il Ministero delle infrastrutture dopo le tante promesse facesse qualcosa di concreto.

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Il riordino del CRA è ancora fermo

La FLC insieme con le altre organizzazioni sindacali  ha chiesto al Presidente un aggiornamento sulle procedure di approvazione da parte del Ministro relativamente al Piano di Riordino.

La risposta è stata a dir poco incredibile. Infatti il massimo organo di governo del CRA ha ammesso di essere totalmente all’oscuro rispetto a questo importante e delicato passaggio istituzionale, rinviando a successivi approfondimenti. In base alle informazioni acquisite in modo informale appare sempre più probabile che l’approvazione del Piano di Riordino si sia definitivamente incagliata nelle pieghe delle strategie pre-elettorali, con spiegazioni di carattere procedurale che non trovano ragionevole giustificazione.

 A prescindere dalle valutazioni di merito  dobbiamo constare per l’ennesima volta che l’intera vicenda continua ad essere affrontata, dal Presidente Prof. D’Ascenzo e dal Ministro, in modo superficiale e dilettantesco senza alcuna considerazione rispetto agli interessi reali del Paese e dei lavoratori del CRA che attendono su questa materia risposte chiare e definitive.

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Ricorso della FLC INGV ammesso dal giudice

Fa piacere sapere che una denuncia della FLC per comportamento antisindacale dell’organo di governo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è stato accolto.

L’ente non ci fa una gran bella figura e forse dovrebbe modificare i suoi comportamenti.

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Dopo una piccola modifica l’ipotesi di accordo sul contratto è stata di nuovo sottoscritta

Il Consiglio dei Ministri finalmente il 3 marzo,

dopo tante manifestazioni e minacce di manifestazioni come quella del 2 marzo, autorizza il Ministero della Funzione Pubblica ad esprimere parere favorevole sulle ipotesi d’accordo relativa al quadriennio normativo 2002-2005 e relativi bienni economici del comparto della Ricerca.

I Ministri Moratti e Baccini

escono a questo punto dal loro silenzio e parlano come se i lavoratori degli enti avessero già in tasca gli aumenti.

Finalmente il 15 marzo l’ipotesi di contratto viene di nuovo firmato

con una piccola aggiunta e ci auguriamo veramente che questo sia stato l’ultimo atto di una telenovela perché i lavoratori non ne possono proprio più.

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VS La Rivista. Gli ultimi numeri

VS La Rivista è il quindicinale della FLC Cgil. Sul n. 3 è uscito un importante inserto sulla “memoria” a 60 anni dal processo di Norimberga. Se ne può prendere visione sul sito www.valorescuola.it. E inoltre articoli sull’autonomia e la valutazione negli enti di ricerca, sulla ricerca Isfol sulla formazione permanente, sul Rapporto Istat 2005 e tanto altro.

Il n. 5 del 15 marzo, in uscita, contiene, tra gli altri, articoli sul Rapporto Ocse, sull’apprendistato, sul documento dell’Accademia dei Lincei su università e ricerca, sulla valutazione universitaria, sulla riforma della scuola superiore, sulle culture giovanili...

Per abbonamenti: 06 5813173 oppure consultare il sito.

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Appuntamenti

18 marzo 2006: una giornata per la pace

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Brevissime
  • CNR: selezioni per l’applicazione dell’art. 53 sul sito dell’ente

    . Si ricorda che la scadenza è il 15 di aprile.

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